Inquinamenti e bonifiche

Pellet di plastica: le misure per ridurre il rilascio di microplastiche

Dopo le misure per i divieti di vendita di microplastiche in quanto tali e le limitazioni per la loro aggiunta intenzionali in determinati prodotti, la Commissione UE ha adottato una proposta di Regolamento per garantire che tutti gli operatori che producono e utilizzano nell’UE pellet di plastica, una delle maggiori fonti di inquinamento involontario da microplastiche, adottino le necessarie comuni misure precauzionali.  

Evitare il rilascio nell’ambiente tra 52 e 184 tonnellate di pellet di plastica a causa di manipolazioni scorrette lungo l’intera catena di approvvigionamento.

È l’obiettivo che la Commissione UE si propone con il Regolamento on preventing plastic pellet losses to reduce microplastics pollutions”, adottato il 16 ottobre 2023, teso a garantire che tutti gli operatori che producono e utilizzano pellet di plastica nell’UE adottino le necessarie comuni misure precauzionali, che contribuirebbero a ridurre fino al 74 % il rilascio di pellet, conducendo a ecosistemi più puliti, contribuendo a creare fiumi e oceani senza plastica e riducendo i potenziali rischi per la salute umana.

Per combattere l’inquinamento da plastiche, nell’ambito del Piano d’azione Inquinamento zero la Commissione UE ha recentemente adottato la modifica dell’Allegato XVII del Regolamento REACH, vietando la vendita di microplastiche in quanto tali e introducendo misure per limitare l’aggiunta intenzionale di microplastiche in determinati prodotti, che impedirebbero il rilascio nell’ambiente di circa mezzo milione di tonnellate di microplastiche.

Le microplastiche sono persistenti, molto mobili e difficili da rimuovere dalla natura. Sono state rinvenute in tutto il mondo, anche nelle località più remote e nel corpo umano. I rischi connessi agli elevati livelli di esposizione umana sono motivo di grave preoccupazione. I pellet di plastica sono presenti nell’acqua e nel suolo, compresi i terreni agricoli, e danneggiano gli ecosistemi e la biodiversità. È noto che i pellet sono consumati da una serie di specie marine e costiere, come tartarughe marine, uccelli marini e molluschi, e, una volta ingeriti, possono causare danni fisici o morte.

Cosa si può trovare sia nelle profondità dell’oceano che sulla vetta del Monte Everest, per lo più invisibile all’occhio umano, eppure presente anche nel nostro sangue, e che non scomparirà per migliaia di anni? Le microplastiche – ha sottolineato Virginijus Sinkevičius, Commissario UE per l’Ambiente, gli oceani e la pesca – Una volta che queste piccole particelle di plastica si trovano nel nostro ambiente, sono quasi impossibili da ripulire. Le microplastiche sono pervasive e dobbiamo fermare l’inquinamento alla fonte. Ecco perché la proposta odierna mira a prevenire la dispersione di pellet di plastica nel nostro ambiente, per il bene dei nostri ecosistemi e della salute, e a sostegno dei settori economici che dipendono da suoli sani e da fiumi e oceani puliti e privi di plastica”.

Contestualmente alla proposta di Regolamento, la Commissione UE ha contestualmente presentato l’opuscolo EU action against microplastics” sullo stato di avanzamento dell’inquinamento da microplastiche nell’UE, che sintetizza gli sviluppi nelle politiche, nella ricerca, nell’innovazione e negli investimenti dell’UE.

Fonte: EU Commission, EU action against microplastics, 2023

I pellet di plastica sono una delle maggiori fonti di inquinamento involontario da microplastiche, per cui la proposta della Commissione prevede che gli operatori agiscano nel seguente ordine di priorità:
prevenzione per evitare lo spargimento di pellet;
contenimento dei pellet abbandonati per garantire che non inquinino l’ambiente;
bonifica dopo un evento di spargimento o perdita.

Tra i prodotti responsabili del rilascio involontario di microplastica, la dispersione di pellet nell’ambiente è dovuta principalmente alla mancanza di consapevolezza e a una cattiva gestione ed è quindi oggi ampiamente prevenibile in modo economicamente vantaggioso.

Non sono necessarie modifiche al prodotto o al comportamento del consumatore per prevenire e ridurre le perdite di pellet. L’attuazione coerente delle migliori pratiche di gestione esistenti (già a disposizione delle imprese) in tutte le fasi della catena di approvvigionamento e da parte di tutti gli attori può ridurre la perdita di pellet di plastica.

La proposta della Commissione prevede:
Migliori pratiche di trattamento per gli operatori: a seconda delle dimensioni dell’impianto o dell’attività di trasporto, gli operatori dovranno attenersi a determinate migliori pratiche di manipolazione, che sono già state attuate.

Certificazione obbligatoria e autodichiarazioni: per assistere le autorità nazionali competenti nella verifica della conformità, gli operatori più grandi dovrebbero ottenere un certificato rilasciato da una parte terza indipendente, mentre le imprese più piccole dovrebbero presentare autodichiarazioni di conformità.

– Una metodologia armonizzata per stimare le perdite: per aiutare gli operatori a monitorare le loro perdite e ad affrontare alcune delle lacune rimanenti in materia di dati, gli organismi di normazione elaboreranno una metodologia armonizzata. Dovrebbe inoltre aumentare la responsabilità aumentando la consapevolezza dell’impatto delle diverse pratiche sull’ambiente e sulla salute umana. 

Requisiti meno rigorosi per le PMI: poiché la catena di approvvigionamento dei pellet conta un’ampia percentuale di PMI, requisiti meno rigorosi si applicheranno in particolare ai micro e piccoli operatori.

La proposta di Regolamento della Commissione sulla prevenzione delle perdite di pellet sarà ora discussa dal Parlamento europeo e dal Consiglio, e tutti gli operatori economici, sia dell’UE che dei paesi terzi, dovranno conformarsi alle prescrizioni entro 18 mesi dalla sua entrata in vigore.

“Questa proposta segna un passo importante nella lotta all’inquinamento da microplastiche – ha dichiarato Maroš Šefčovič, Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, dopo che Timmermans ha lasciato l’incarico per candidarsi alle Elezioni europee – Affrontare il rilascio involontario di pellet di plastica risolve un problema serio non solo per il nostro ambiente ma anche per la nostra salute, e ci aiuta a raggiungere l’ambizione di inquinamento zero del Green Deal europeo. Quando si parla di diffusione di microplastiche nell’ambiente, la prevenzione è l’unica soluzione”.

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