Dal Rapporto del WWF e Global Footprint Network su Overshoot Day dell’UE, ovvero della data entro la quale i cittadini europei possono considerare di aver esaurito le risorse naturali disponibili, emerge che se tutti gli abitanti della Terra avessero lo stile di vita degli italiani servirebbero 2,6 Pianeti.
In occasione del Vertice informale di Sibiu (9 maggio 2019) dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri dell’UE (Sibiu, 9 maggio 2019) per decidere sul Futuro dell’Europa, il WWF ha lanciato il nuovo Rapporto EU Overshoot Day 2019 dal titolo “Vivere oltre i limiti della natura” ovvero la data entro la quale, considerato lo stile di vita dei cittadini europei, si deve considerare che l’UE abbia esaurito il budget di natura a disposizione.
A calcolare l’Overshoot è il Global Footprint Network, un’Organizzazione di ricerca internazionale, sulla base dell’indicatore ambientale “impronta ecologica” che misura la domanda mondiale di risorse, confrontandola con la “biocapacità” della Terra di rigenerarle in un anno.
L’impronta ecologica misura la quantità di suolo e di mare biologicamente produttivi che servirebbero per generare le risorse consumate dalla popolazione (o dal singolo) e assorbire i suoi rifiuti (o le sue emissioni).
“Stiamo attuando un ‘approccio piramidale’, usando risorse future per gestire l’economia di oggi – ha dichiarato Mathis Wackernagel, fondatore e presidente del Global Footprint Network – Non c’è bisogno di ricordare che questo mette a rischio la prosperità dell’Europa. Come facciamo nel settore finanziario, abbiamo bisogno di un’attenta contabilità anche delle risorse naturali. Abbiamo bisogno di sapere quanta natura abbiamo usato e quanta ancora ne abbiamo. Dobbiamo scegliere per non compromettere il nostro futuro: le elezioni europee ci offrono l’opportunità di scegliere un percorso diverso che consenta una prosperità duratura“.
Per l’UE, l’Overshoot Day 2019 è caduto il 10 maggio, ciò significa che, a questi ritmi, sarebbero necessarie 2,8 Terre per sostenere la domanda di risorse naturali richieste dal livello del consumo medio del cittadino europeo è la più alta del Pianeta insieme a quella degli Stati Uniti.
Bisogna, ricordare, infatti, che nonostante la popolazione europea rappresenti solo il 7% di quella globale, l’UE usa il 20% della biocapacità.
La situazione a livello di singoli Paesi membri dell’UE, tuttavia, è assai eterogenea: il meno virtuoso è il Lussemburgo che avrebbe consumato dopo soli 46 giorni dall’inizio dell’anno le risorse disponibili, mentre la Romania comincia ad “indebitarsi” dopo 192 giorni.
Per l’Italia, nonostante la profonda crisi della nostra economia dal 2018 in poi e la recente recessione, l’Overshoot Day 2019 sarà il 15 maggio (nel 2018 era stato il 24 maggio), come per Francia e Polonia, a cui servirebbero oltre 2,6 Terre.
Per misurare l’impronta ecologica di un individuo, suggerendo soluzioni di sostenibilità e incitandolo a intraprendere azioni per spostare indietro la famigerata data dell’Overshoot Day per poi condividere i risultati sui social media con l’hashtag #MoveTheDate, Global Footprint Network ha approntato la versione italiana del Footprint Calculator.
Richiamando alcune delle conclusioni del Summary per decisori politici del 1° Rapporto globale di valutazione della IPBES su Natura e Servizi Ecosistemici, rilasciato al termine dell’Assemblea plenaria il 6 maggio 2019, il WWF ha chiesto ai leader europei riuniti a Sibiu (a solo due settimane prima delle elezioni europee) di discutere concretamente di quali siano le azioni necessarie per tutelare e ripristinare i sistemi naturali in Europa entro il 2030 e individuare misure efficienti nell’uso delle risorse e neutrali dal punto di vista dell’impatto sul clima entro il 2040, in modo che non solo siano rispettati gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima e quelli dello Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU al 2030, ma per proteggere la stabilità, la sicurezza e la prosperità europea a lungo termine.
“L’Overshoot Day dell’UE costituisce un duro promemoria sul fatto che il consumo dell’UE sta contribuendo al crollo ecologico e climatico del Pianeta – ha commentato Ester Asin, Direttrice dell’Ufficio per le politiche europee (EPO) del WWF – Questo non è solo irresponsabile, è addirittura pericoloso. Per questo chiediamo ai leader europei di riconoscere questa emergenza dimostrando la volontà politica di costruire un futuro sostenibile per l’Europa, mettendo gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite al centro dell’azione dell’UE e stringendo un Patto europeo per la sostenibilità, da adottare dopo le prossime elezioni, che comprenda azioni concrete e coordinate sul clima e la natura proteggendo ciò che è vitale per tutti noi“.