Mari e oceani Sostenibilità

Oceani: agenda UE per la governance internazionale del Pianeta Blu

L’UE ha definito con una Comunicazione che sarà presentata alla Conferenza ONU sugli Oceani (Lisbona, 27 giugno – 1° luglio 2022) la nuova agenda (la precedente è del 2016) per la gestione internazionale degli oceani e delle loro risorse affinché siano sani e produttivi, a beneficio delle generazioni attuali e future, che tiene conto degli importanti sviluppi a livello globale intervenuti, tra cui l’urgenza di agire contro la triplice crisi legata al clima, alla biodiversità e all’inquinamento e del ruolo sempre più riconosciuto degli oceani nelle nostre vite.

In vista della 2a Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani (Lisbona, 27 giugno-1° luglio 2022), con una Comunicazione congiunta la Commissione UE e l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, hanno presentato la nuova Agenda dell’UE sulla governance internazionale degli oceani (Setting the course for a sustainable blue planet – Joint Communication on the EU’s International Ocean Governance agenda)  che propone azioni per un oceano sicuro, pulito e gestito in modo sostenibile.

Nel 2016 l’UE è stata la prima economia leader a presentare un’agenda per la governance internazionale degli oceani e a impegnarsi per rendere gli oceani sicuri, puliti, sani e gestiti in modo sostenibile.

Nel 2019 gli Stati membri dell’UE hanno espresso il loro sostegno a portare avanti e sviluppare ulteriormente tale agenda. Il Green Deal europeo ha evidenziato l’importanza di promuovere il ruolo dell’UE quale leader mondiale nella governance degli oceani

Con questa nuova Agenda che svolge un ruolo importante nella realizzazione della componente blu del Green Deal europeo, anche alla luce proposta di definire obiettivi giuridicamente vincolanti per ripristinare gli ecosistemi anche in mare, adottata di recente dalla Commissione, l’UE conferma il suo ruolo attivo nella governance internazionale degli oceani e il suo impegno nell’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e del suo Obiettivo 14. Vita sott’acqua. Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile

L’UE e i suoi Stati membri dispongono congiuntamente della zona economica esclusiva più grande del mondo, tuttavia quasi due terzi degli oceani mondiali si trovano al di fuori delle giurisdizioni nazionali – ha dichiarato Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza – Occorre pertanto un approccio globale collettivo per proteggerli e ripristinarli e sfruttare il loro enorme potenziale in modo sostenibile a vantaggio delle società di tutto il mondo. L’aggiornamento dell’agenda sulla governance internazionale degli oceani rafforza ulteriormente il nostro ruolo di volano e partner credibile nell’elaborazione di soluzioni reali e sostenibili alle sfide con cui si confrontano i nostri oceani“.

Aggiornamento della strategia dell’UE per i nuovi sviluppi geopolitici e di sostenibilità
Attuare una governance internazionale degli oceani consiste nel gestire insieme gli oceani e le loro risorse affinché essi siano sani e produttivi, a beneficio delle generazioni attuali e future. La nuova comunicazione congiunta odierna, si basa sulla precedente del 2016, tenendo conto di tendenze oggi dominanti quali l’aggravarsi dell’impatto dei cambiamenti climatici e la pericolosa riduzione della biodiversità. Prende atto anche delle mutate condizioni geopolitiche, ad esempio dell’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina, che ha provocato instabilità e insicurezza e paralizzato alcune iniziative.

In quanto attore globale di primo piano, l’UE definisce un’agenda aggiornata per una migliore governance degli oceani basata su un approccio internazionale intersettoriale fondato su regole, con l’obiettivo di consolidare ulteriormente il suo ruolo di leader mondiale nella governance degli oceani.

Basandosi sugli impegni stabiliti nella comunicazione congiunta del 2016 e aggiornandoli, l’UE si impegna a:
– rafforzare il quadro internazionale di governance degli oceani a livello globaleregionale e bilaterale;
– trasformare in realtà la sostenibilità degli oceani entro il 2030, adottando un approccio coordinato e complementare alle sfide comuni e agli effetti cumulativi;
– continuare ad agire per fare dell’oceano uno spazio sicuro di fronte a una concorrenza sempre più agguerrita in acque internazionali e al moltiplicarsi delle sfide alla cooperazione multilaterale;
sviluppare le conoscenze in materia di oceani a livello internazionale affinché un processo decisionale basato su dati concreti possa tradursi in azioni volte a proteggere e gestire gli oceani in modo sostenibile.

Azioni chiave per un oceano sicuro, pulito, sano e gestito in modo sostenibile
La Comunicazione individua diverse priorità fondamentali per attuare questi impegni:
fermare la perdita di biodiversità marina e invertirne la tendenza, concludendo quanto prima un ambizioso trattato delle Nazioni Unite sull’alto mare (Biodiversità marina nelle zone non soggette a giurisdizione nazionale) e conseguendo l’obiettivo del 30 % di zone marine protette entro il 2030;
– proteggere i fondali marini vietando le attività estrattive in acque profonde, che ne provocano la distruzione, e regolamentando, ove necessario, l’uso degli attrezzi da pesca più dannosi per la biodiversità;
– garantire una pesca sostenibile con un approccio di tolleranza zero nei confronti della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, nel rispetto delle norme e delle disposizioni internazionali;
– combattere i cambiamenti climatici per un oceano sano, anche attraverso misure di trasporto marittimo a livello dell’UE e mondiale e decarbonizzando il settore della pesca per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili;
– combattere l’inquinamento marino, in particolare concludendo un ambizioso accordo globale sulla plastica giuridicamente vincolante entro il 2024;
– realizzare la transizione verso un’economia blu sostenibile a livello globale, in particolare aumentando gli investimenti nella salute degli oceani e nella trasformazione verso un’economia blu sostenibile attraverso la piattaforma di investimento dell’UE “BlueInvest” e migliorando la pianificazione marittima integrata;
garantire sicurezza e protezione in mare, monitorando attentamente e rispondendo rapidamente alle minacce alla sicurezza marittima;
sviluppare le conoscenze oceanografiche creando un’interfaccia scientifico-politica intergovernativa per la sostenibilità degli oceani, con l’obiettivo di istituire un gruppo intergovernativo per la sostenibilità degli oceani (IPOS), promuovendo la diplomazia degli oceani e la conoscenza degli oceani;
investire negli oceani: fino a un miliardo di euro per la biodiversità oceanica e costiera e per il clima, anche in acque d’altura, nel periodo 2021-2027, e 350 milioni di euro all’anno per la ricerca oceanica attraverso il programma Orizzonte Europa 2021-2027.

Dobbiamo avere più cura dei nostri oceani – ha osservato Virginijus Sinkevičius, Commissario UE per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, che presenterà la Comunicazione alla Conferenza sugli Oceani, per poi essere discussa dal Parlamento europeo e dal Consiglio  – Con la nostra nuova proposta di legge sul ripristino della natura vogliamo riportare alla salute gli ecosistemi marini in Europa, ma non è abbastanza. Dobbiamo mobilitare i nostri partner globali per conseguire una gestione sostenibile degli oceani e una vita marina sana in tutto il mondo. Per questo motivo la Commissione impegna fino a un miliardo di € a favore della biodiversità oceanica e costiera e delle azioni per il clima a livello internazionale. Oggi esortiamo tutti i nostri partner internazionali a promuovere l’attuazione dei nostri impegni congiunti e a concentrarsi su azioni ambiziose per gli oceani in vista della prossima COP 15 per la biodiversità“.

Immagine di copertina: fonte EEAS (European External Action Service)

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