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Mobilità elettrica: le macro-tendenze in Italia e nel mondo

Lo Smart Mobility Report 2020 di Energy&Strategy Group affronta I principali macro-trend del mondo della mobilità elettrica e che puntano al conseguimento della smart mobility, secondo le prospettive di tecnologia, normativa e di mercato.

Mentre a causa della pandemia in Italia tra gennaio e settembre 2020 l’automotive ha subito un calo del 34% delle immatricolazioni, quelle di auto elettriche sono cresciute del 155%, anche se in assoluto hanno costituito appena il 3% del mercato.

Il dato emerge dallo Smart Mobility Report 2020, realizzato da Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano e presentato il 29 ottobre 2020 nel corso del Convegno “La sostenibilità nei trasporti: opportunità e sfide per la filiera degli end user, che per effetto del DPCM 18 ottobre 2020 si è tenuto in modalità online.

Lo Studio affronta alcuni dei principali macro-trend che stanno ridisegnando il mondo della mobilità verso la cosiddetta smart mobility, secondo diverse prospettive fra loro complementari, ossia “tecnologica”, “normativa” e “di mercato”. In particolare, l’analisi verte su:
evoluzione del mercato della “smart mobility” in Italia e nel Mondo, con particolare riferimento ai trend di “elettrificazione”, “condivisione” e “guida autonoma”;
diffusione dell’infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici in Italia e nel Mondo;
filiera del servizio di ricarica in Italia, con particolare riferimento ai modelli di business degli operatori;
costo totale di possesso di un’auto elettrica in molteplici contesti d’uso, offrendo un’analisi comparativa rispetto ad altre alimentazioni;
prospettiva degli utilizzatori finali della mobilità elettrica, con particolare riferimento ai driver ed alle barriere all’acquisto di un veicolo elettrico ed alle modalità di utilizzo dei veicoli elettrici e dell’infrastruttura di ricarica;
potenziale di diffusione delle auto elettriche e dell’infrastruttura di ricarica in Italia.

In Italia nei primi 9 mesi del 2020 le immatricolazioni delle auto elettriche (“full-electric”, sempre più apprezzate, e “ibride plug-in”) si sono attestate a 30.000, cioè il 155% in più rispetto al 2019, numeri ancora molto modesti se rapportati ai 2,3 milioni di autoveicoli elettrici immatricolati lo scorso anno nel mondo (ora il parco complessivo è pari a 7,5 milioni), ma che lasciano ben sperare per lo sviluppo del mercato della mobilità elettrica in Italia.

Tra i fattori che hanno favorito la crescita – ha commentato Simone Franzò, Direttore dell’Osservatorio Smart Mobility dell’E&S Group – ci sono certamente il rafforzamento degli incentivi all’acquisto, l’incremento dei modelli “elettrificati” (88 al primo semestre 2020, di cui 50 PHEV e 38 BEV, in totale 26 in più rispetto all’anno prima) offerti in Italia dalle case automobilistiche, che hanno rivisto al rialzo i target di vendita dei prossimi anni, e l’ulteriore aumento dell’infrastruttura di ricarica: i punti di ricarica pubblici e privati a uso pubblico ad agosto erano oltre 16.000, il 20% in più rispetto a fine 2019”.

Tuttavia parliamo di cifre ancora modeste: il Piano Nazionale Integrato per l’Energia ed il Clima (PNIEC) fissa a 6 milioni le auto elettriche che dovrebbero circolare in Italia nel 2030, a fronte delle attuali 70.000 – ha continuato Franzò – Se vogliamo raggiungere o addirittura superare questi obiettivi si stima che debbano essere investiti nei prossimi 10 anni circa 200 miliardi di euro, tra autovetture e infrastrutture di ricarica, opportunamente favoriti, quantomeno nel breve periodo, da meccanismi di supporto adeguati. Le condizioni di contorno create dai policy maker e dagli operatori incideranno in maniera significativa: agire in maniera sinergica su tutti i fattori è condizione necessaria per consentire al nostro Paese di collocarsi ai primi posti in Europa, con evidenti ricadute positive sulla filiera e su tutto il sistema-Paese”.

In Italia, il Trentino Alto Adige si dimostra la regione a maggior sviluppo della mobilità elettrica, considerando che ogni 100.000 abitanti a fine 2019 contava 40 auto elettriche immatricolate e 35 punti di ricarica. All’estremo opposto, diverse regioni del Sud Italia risultano invece deficitarie con riferimento ad entrambe le dimensioni d’analisi. In generale, fatta eccezione per le biciclette, i “numeri dell’elettrificazione” in Italia sono piuttosto contenuti: in totale, le immatricolazioni di veicoli elettrici nel 2019 sono cresciute del 19% grazie a passenger cars (+78%) e motocicli (+269%). In termini percentuali, oltre alle biciclette spicca il dato dei ciclomotori (quasi 1 su 5 immatricolati nel 2019 è elettrico), mentre per gli altri veicoli si parla di cifre poco rilevanti, soprattutto in rapporto al parco mezzi circolante.

Diverso è lo scenario se ci spostiamo su scala mondiale. Nel 2019 sono stati immatricolati a livello globale quasi 2,3 milioni di passenger cars e light duty vehicle elettrici (+9% rispetto al 2018), cioè il 2,5% del totale, in crescita dello 0,3% (meno del +1% registrato tra 2017 e 2018) e sufficienti a far salire lo stock complessivo di questi autoveicoli a 7,5 milioni. Prosegue anche il trend che vede uno spostamento del mix di immatricolazioni dai mezzi “ibridi” (PHEV) a quelli “full-electric” (BEV), che guadagnano un ulteriore 5% rispetto al 2018, consolidando l’ascesa già registrata nel quadriennio 2015-2018 (+3% anno su anno).

La Cina è il più grande mercato mondiale con quasi 1,2 milioni di autoveicoli immatricolati nel 2019 (+3% rispetto al 2018), il doppio dell’Europa, che si conferma il secondo mercato con 600.000 immatricolazioni (+44%). Seguono gli Stati Uniti (320.000, -12%) e a notevole distanza il Giappone (44.000, -16%). In Europa guida la classifica la Germania con 100.000 auto elettriche immatricolate (+60% rispetto al 2018), seguita da Norvegia (80.000, +9%) e Gran Bretagna (72.000, +21%) – i tre Paesi che insieme rappresentano circa la metà delle nuove immatricolazioni europee – poi Olanda (67.000, +146%) e Francia (61.000, +34%).

Come per le scorse edizioni, è stato sottoposto un questionario a coloro che detengono, o intendono comperare, un’auto elettrica. La principale barriera all’acquisto (89% delle risposte)rimane quella economica legata all’elevato prezzo iniziale, che ancora spaventa nonostante il Total Cost of Ownership, cioè il costo totale che deriva dal possedere un veicolo elettrico, divenga nel giro di pochi anni (dipende dai modelli) inferiore a quello dei veicoli ad alimentazione tradizionale. Segue la cosiddetta “ansia da autonomia”, molto più contenuta e in calo grazie al significativo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica.

Per chi invece acquista, la spinta principale è rappresentata dal basso impatto ambientale, seguito dai minori costi sostenuti lungo la vita utile dell’auto. L’uso tipico di un veicolo elettrico è caratterizzato da viaggi di non oltre 50 chilometri e solo il 27% del campione effettua con cadenza settimanale viaggi più lunghi, addirittura appena il 9% si spinge a farli quotidianamente. Quanto alle modalità di ricarica dei veicoli, si ripartisce in modo abbastanza equilibrato tra punti di ricarica domestici, aziendali e pubblici, sebbene la disponibilità di un punto di ricarica privato, a casa o al lavoro, rappresenta ancora un elemento fondamentale a supporto dell’acquisto di un veicolo elettrico.
Il grado di soddisfazione verso l’infrastruttura di ricarica pubblica è mediamente elevato, la principale richiesta è che sia effettivamente funzionante e che venga maggiormente sviluppata la rete sulle autostrade. Infine, la ricarica “ultra-fast” può rappresentare un forte stimolo alla diffusione della mobilità elettrica, perché renderebbe più agevoli viaggi “lunghi”, superiori ai 200 chilometri.

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