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Lavoro dignitoso in tutto il mondo: la Comunicazione UE

Con una Comunicazione la Commissione UE ha definito le politiche interne ed esterne E per realizzare l’obiettivo del lavoro dignitoso in tutto il mondo, ponendolo al centro di una ripresa inclusiva, sostenibile e resiliente dalla pandemia, annunciando tolleranza zero su lavori minorili e forzati.

Nell’ambito del Pacchetto “Economia giusta e sostenibile“, il 23 febbraio 2022 la Commissione UE ha adottato, oltre che la proposta di Direttiva sul dovere di diligenza delle imprese con le norme per promuovere un comportamento sostenibile e responsabile lungo tutte le catene del valore mondiali, una Comunicazione sul lavoro dignitoso in tutto il mondo per una transizione globale equa e una ripresa sostenibile, in cui vengono definite le politiche interne ed esterne che l’UE mette in campo per realizzare l’obiettivo di un lavoro dignitoso in tutto il mondo.

La Presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen nel suo Discorso sullo Stato dell’Unione 2021 aveva sottolineato che l’attività imprenditoriale nel mondo e il commercio globale non devono andare “mai a scapito della dignità e della libertà delle persone” e che “i diritti umani non sono in vendita“. Lo stesso Piano d’azione sul pilastro europeo dei diritti sociali aveva previsto una “Comunicazione sul lavoro dignitoso in tutto il mondo” con cui avrebbe fornito una sintesi completa degli strumenti pertinenti dell’UE e un programma generale per una strategia dell’UE volta a portare avanti la dimensione sociale nell’azione internazionale.

Secondo i dati più recenti il lavoro dignitoso non è ancora una realtà per molte persone nel mondo e resta ancora tanto da fare: 160 milioni di bambini, uno su dieci a livello mondiale, sono vittime del lavoro minorile e 25 milioni di persone si trovano in una situazione di lavoro forzato. L’UE promuove il lavoro dignitoso in tutti i settori e ambiti strategici in linea con un approccio globale rivolto ai lavoratori nei mercati nazionali, nei paesi terzi e lungo le catene di approvvigionamento globali.

L’UE ha già intrapreso azioni risolute per promuovere il lavoro dignitoso su scala mondiale, contribuendo al miglioramento della vita delle persone in tutto il mondo. Negli ultimi decenni il numero di minori vittime del lavoro minorile è diminuito significativamente a livello mondiale (passando da 245,5 milioni nel 2000 a 151,6 milioni nel 2016). Tuttavia il numero di minori costretti a lavorare è aumentato di oltre 8 milioni tra il 2016 e il 2020, invertendo la precedente tendenza positiva. Allo stesso tempo, la pandemia mondiale di COVID-19 e le trasformazioni nel mondo del lavoro, indotte anche dai progressi tecnologici, dalla crisi climatica, dai cambiamenti demografici e dalla globalizzazione, possono avere ripercussioni sulle norme del lavoro e sulla protezione dei lavoratori.

In tale contesto l’UE è determinata a portare avanti il suo attuale impegno e a consolidare ulteriormente il suo ruolo di leader responsabile nel mondo del lavoro, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione e sviluppandoli ulteriormente. I consumatori chiedono sempre più beni prodotti in modo sostenibile ed equo, che garantiscano un lavoro dignitoso a coloro che li producono. Come si evince dai dibattiti nell’ambito della Conferenza sul futuro dell’Europa, i cittadini europei si aspettano che l’UE assuma un ruolo guida nella promozione degli standard più elevati in tutto il mondo.

L’UE rafforzerà le sue azioni basandosi sui 4 elementi del concetto universale del lavoro dignitoso sviluppato dall’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) e integrato nell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 8 dell’Agenda ONU al 2030:
1) la promozione dell’occupazione;
2) le norme e i diritti sul lavoro, tra cui l’eliminazione del lavoro forzato e del lavoro minorile;
3) la protezione sociale;
4) il dialogo sociale e il tripartitismo.
La parità di genere e la non discriminazione sono questioni trasversali in questi obiettivi.

L’economia dell’UE è collegata a milioni di lavoratori in tutto il mondo attraverso catene di approvvigionamento globali – ha dichiarato Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone – Il lavoro dignitoso è nell’interesse dei lavoratori, delle imprese e dei consumatori in tutto il mondo: tutti hanno diritto a condizioni eque e adeguate. Non è concepibile una riduzione delle norme di base del lavoro per ottenere un vantaggio competitivo. Continueremo a promuovere norme sul lavoro dignitose in tutto il mondo, e a garantire che il dialogo sociale assuma un ruolo chiave nei nostri sforzi per una ripresa equa e forte“.

La Comunicazione illustra gli strumenti dell’UE attuali e futuri in 4 settori.
1) Politiche e iniziative dell’UE con una portata che va oltre l’Unione. Tra gli strumenti principali figurano:
– le politiche dell’UE che stabiliscono norme all’avanguardia a livello mondiale in materia di responsabilità e trasparenza delle imprese, come la proposta di Direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità e l’imminente proposta legislativa sul lavoro forzato;
– gli orientamenti e le disposizioni giuridiche dell’UE in materia di appalti pubblici socialmente sostenibili, che aiuteranno il settore pubblico a dare l’esempio;
– le politiche settoriali dell’UE, ad esempio in materia di prodotti alimentari, minerali e tessili, che favoriranno il rispetto delle norme internazionali del lavoro.

2) Relazioni regionali e bilaterali dell’UE. Tra gli strumenti principali figurano:
– la politica commerciale dell’UE, che promuove le norme internazionali del lavoro;
– il rispetto dei diritti dei lavoratori nei paesi terzi, che costituisce una parte essenziale delle politiche dell’UE in materia di diritti umani;
– le politiche di allargamento e di vicinato dell’UE, che promuovono il lavoro dignitoso nei paesi vicini.

3) L’UE nei consessi internazionali e multilaterali. Tra gli strumenti principali figurano:
– il sostegno dell’UE all’attuazione degli strumenti delle Nazioni Unite sul lavoro dignitoso e il contributo attivo dell’UE alla definizione di norme del lavoro tramite l’ILO;
– il sostegno dell’UE alla riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) al fine di integrare la dimensione sociale della globalizzazione;
– la collaborazione dell’UE con altre potenze economiche mondiali per la promozione del lavoro dignitoso nell’ambito del G20 e del G7.

4) Cooperazione con i portatori di interessi e nell’ambito di partenariati globali. Tra gli strumenti principali figurano:
– il sostegno dell’UE alle parti sociali per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori nelle catene di approvvigionamento;
– la cooperazione dell’UE con i soggetti della società civile al fine di promuovere ambienti sicuri e favorevoli per la società civile;
– il sostegno dell’UE ai partenariati globali e alle iniziative multilaterali in materia di lavoro dignitoso, in settori quali la salute e la sicurezza sul lavoro.

L’Europa invia un messaggio chiaro: l’attività imprenditoriale non deve mai andare a scapito della dignità e della libertà delle persone – ha sottolineato la Presidente della Commissione UE – Non vogliamo che i prodotti che i lavoratori sono costretti a fabbricare siano messi in vendita nei negozi europei. Per questo motivo stiamo lavorando per bandire tutti i prodotti ottenuti con il lavoro forzato“.

Foto di copertina: Mumtahina01 su Pixabay

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