In occasione della Giornata dell’Europa (9 maggio 2021) che celebra l’Anniversario della Dichiarazione Schuman, considerata l’atto di nascita dell’UE, prende avvio la Conferenza sul Futuro dell’Europa, l’iniziativa di Parlamento, Consiglio e Commissione che proseguirà fino a giugno 2022, volta ad aprire un nuovo spazio di discussione con i cittadini per affrontare le sfide e le priorità dell’Europa.
Il 9 maggio è la “Festa dell’Europa” (European Day), Anniversario della storica Dichiarazione di Robert Schuman, in occasione di un discorso a Parigi nel 1950, dell’allora Ministro degli Esteri francese che espose la sua idea di una nuova forma di cooperazione politica per l’Europa, che avrebbe reso impensabile una guerra tra le nazioni europee, considerata l’atto di nascita dell’Unione europea.
Quest’anno la Giornata dell’Europa coincide con l’avvio a Strasburgo, nella sede del Parlamento europeo, della Conferenza sul Futuro dell’Europa (CoFE) che dovrebbe concludersi a giugno 2022, nell’ambito del semestre di Presidenza francese del Consiglio dell’UE.
Si ricorda, infatti, che l’istituzione di una Conferenza sul Futuro dell’Europa era stata inizialmente proposta dal Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, nel marzo del 2019 nel suo contributo “Per un Rinascimento europeo“, e fatta propria dalla Presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, con l’obiettivo di promuovere un ruolo attivo e determinante dei cittadini europei nella costruzione del futuro dell’Unione.
La CoFE è un’iniziativa comune del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione europea che in qualità di partner paritari agiscono insieme agli Stati membri dell’Unione europea, volta ad aprire un nuovo spazio di discussione con i cittadini per affrontare le sfide e le priorità dell’Europa. I cittadini europei di ogni contesto sociale e ogni angolo dell’Unione potranno partecipare, e i giovani europei svolgeranno un ruolo centrale nel plasmare il futuro del progetto europeo.
Le tre istituzioni europee hanno dichiarato il loro impegno a lavorare nell’interesse dell’Europa, dei cittadini e della democrazia europea, rafforzando il legame tra i cittadini europei e le istituzioni.
La CoFE si sarebbe dovuta avviare nel 2020 con una durata di due anni, ma è stata poi rimandata per la pandemia di Covid-19), con un impegno politico a dar seguito alle decisioni della Conferenza, se opportuno anche mediante un’azione legislativa o eventuali modifiche del Trattato.
Il 10 marzo 2021 il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli, il Primo ministro portoghese António Costa a nome della Presidenza del Consiglio e la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno firmato la Dichiarazione comune sulla Conferenza sul futuro dell’Europa (CoFe).
Si è trattato di un passo preliminare all’avvio di una serie di dibattiti aperti, inclusivi, trasperenti e strutturati che consentiranno ai cittadini di tutta Europa di avere un ruolo più incisivo nella definizione delle politiche che li riguardano e che incidono sulla loro vita quotidiana.
La Dichiarazione presenta un elenco non esaustivo di possibili argomenti per la Conferenza: la salute, i cambiamenti climatici, l’equità sociale, la trasformazione digitale, il ruolo dell’UE nel mondo e il rafforzamento dei processi democratici che governano l’UE. Questi temi coincidono con le priorità generali dell’UE e con le questioni sollevate dai cittadini nei sondaggi d’opinione.
In occasione della firma della Dichiarazione, Eurobarometer, ha pubblicato il suo annuale sondaggio di 27.034 interviste svolte tra il 22 ottobre e il 20 novembre 2020 e commissionato congiuntamente dal Parlamento europeo e dalla Commissione UE, che costituisce il monitoraggio degli atteggiamenti politici e sociali nell’Unione Europea e che quest’anno si è focalizzato sulla Conferenza sul Futuro dell’Europa, misurando gli atteggiamenti nei suoi confronti e alcuni dei temi chiave da trattare.

Tre quarti degli europei ritengono che la Conferenza sul Futuro dell’Europa avrà un impatto positivo sulla democrazia all’interno dell’UE: il 76% concorda sul fatto che rappresenta un progresso significativo per la democrazia all’interno dell’UE, con una netta maggioranza a sostegno in ogni Stato membro dell’UE.
La stragrande maggioranza degli europei (92%) chiede che la voce dei cittadini sia “presa maggiormente in considerazione nelle decisioni relative al futuro dell’Europa“. Sebbene il voto alle elezioni europee sia chiaramente considerato (dal 55% degli intervistati) il modo più efficace per garantire che le voci siano ascoltate dai responsabili delle decisioni a livello dell’UE, esiste un sostegno molto forte affinché i cittadini dell’UE abbiano più voce in capitolo nelle decisioni relative al futuro dell’Europa.
Il 45% degli europei si dichiara “piuttosto a favore dell’UE, ma non nel modo in cui è stato realizzato finora“.
Sei europei su dieci concordano sul fatto che la crisi del Coronavirus li abbia fatti riflettere sul futuro dell’Unione europea, mentre il 39% non è d’accordo.
Gli europei ritengono che il rispetto dell’UE per la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto (32%) e il suo potere economico, industriale e commerciale (30%) siano le sue principali risorse.
I cambiamenti climatici sono chiaramente considerati come la principale sfida globale che influisce sul futuro dell’UE, con il 45% degli europei che la sceglie come la sfida principale. La seconda e la terza questione più citata, da una proporzione simile di europei, sono il terrorismo (38%) e i rischi per la salute (37%).
La Conferenza si articolerà in vari spazi, virtuali e, possibilmente, fisici, nel rispetto delle norme anti COVID. Questa mattina (4 maggio 2021) si è svolto l’evento di lancio nazionale per illustrare le finalità della CoFE e far conoscere ai cittadini la Piattaforma digitale multilingue interattiva che consente a tutti i cittadini di navigare e registrarsi per gli eventi online. Per predisporre e promuovere le loro iniziative, gli organizzatori potranno usare il kit di strumenti disponibile sulla piattaforma. L’accesso alla piattaforma, in tutte le 24 lingue dell’UE, è libero ed aperto a tutti, ma richiede la registrazione con la creazione di una identità e la sottoscrizione della Carta della Conferenza, nella quale sono indicati i valori e i principi dell’UE.