L’Indice DESI 2016 della Commissione UE, basato su una serie di indicatori strutturati per analizzare i progressi compiuti dai Paesi membri nella creazione di un mercato unico digitale, colloca il nostro Paese al 25° posto su 28, assai lontano dalle prestazioni di quelli del nord Europa, ma anche da quelli che cercano di recuperare velocemente il divario, nonostante i progressi compiuti nell’ultimo anno.
Nel corso del Forum “Digital4EU”, svoltosi a Bruxelles il 25 febbraio 2016 e organizzato dalla Commissione UE per analizzare i progressi nella creazione di un mercato unico digitale, il Commissario per l’Economia e la Società Digitali, Günther H. Oettinger ha presentato il “Digital Economy and Society Index (DESI) 2016”, un indice elaborato dalla DG CNECT della Commissione UE che aggrega una serie di indicatori strutturati attorno a 5 dimensioni principali:
– Connettività che misura la diffusione delle infrastrutture a banda larga e la loro qualità;
– Capitale umano che misura le competenze necessarie per sfruttare le possibilità offerte da una società digitale;
– Uso di internet che prende in esame la varietà delle attività svolte dai cittadini gia online, dal consumo dei contenuti (video, musica, giochi ecc.) alle attività di comunicazione o di acquisti online e banking;
– Integrazione della tecnologia digitale che misura la digitalizzazione delle imprese e lo sfruttamento del canale di vendita online;
– Servizi pubblici digitali che misura la modernizzazione e digitalizzazione della pubblica amministrazione per fornire migliori servizi alle imprese e ai cittadini.
“I progressi dell’UE ci sono, ma sono troppo lenti – ha dichiarato Oettinger – Non possiamo riposare sugli allori. Se vogliamo metterci al passo con Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, dobbiamo darci da fare. Sulla base dell’indice pubblicato oggi, a maggio presenteremo raccomandazioni concrete per il miglioramento della performance nazionale degli Stati membri dell’UE. Sono certo che queste azioni, insieme con il nostro lavoro per creare un mercato unico digitale, consentiranno all’UE nel suo complesso e ai singoli Stati membri di compiere progressi molto più rapidi nei prossimi anni”.
Tra i Paesi con il maggior indice DESI ci sono Danimarca, Paesi Bassi, Svezia e Finlandia, mentre i Paesi che crescono più in fretta sono: Paesi Bassi, Estonia, Germania, Malta, Austria e Portogallo.
L’Italia, con un punteggio complessivo di 0,4 è al 25° posto nella classifica dei 28 Stati membri (media UE 0,52). Nell’ultimo anno ha fatto pochi progressi in relazione alla maggior parte degli indicatori. Una delle eccezioni riguarda il ruolo maggiore del commercio elettronico nel fatturato delle PMI (8,2% del totale), ma l’industria italiana potrebbe trarre vantaggi da un uso più diffuso delle soluzioni di eBusiness.
La copertura delle reti NGA (Next Generation Access), ovvero le reti in fibra ottica che offrono una velocità di almeno 30 Mbps, è passata dal 36% delle famiglie nel 2014 al 44% nel 2015, ma i progressi sono ancora troppo lenti, ostacolando anche la sottoscrizione di abbonamenti alla banda larga veloce (solo il 5,4% del totale, che è limitato al 53% delle famiglie). L’assenza di competenze digitali di base è la ragione principale del basso tasso di adozione della banda larga fissa. In effetti, il 37% della popolazione non usa internet regolarmente e il restante 63% svolge poche attività complesse online.
Per quanto riguarda i servizi pubblici digitali, l’Italia si avvicina alla media dell’UE.
L’Italia fa parte del gruppo di Paesi che stanno recuperando il ritardo. Sebbene le sue prestazioni siano ancora inferiori a quelle dell’UE nel suo insieme, nell’ultimo anno ha registrato rapidi progressi e si è avvicinata alla media dell’UE. Le prestazioni dell’Italia sono tuttavia ancora inferiori alla media del gruppo di Paesi in fase di recupero.
“Sono sempre più numerosi i cittadini, le imprese e i servizi pubblici che imboccano la strada del digitale – ha osservato Andrus Ansip, Vicepresidente della Commissione e Commissario per il Mercato unico digitale – Ma troppi di loro s’imbattono ancora in problemi quali mancanza di copertura internet ad alta velocità o di servizi online transfrontalieri della pubblica amministrazione e difficoltà per comprare o vendere attraverso le frontiere. Dobbiamo risolvere questi problemi. È questo l’obiettivo della Strategia per il mercato unico digitale, le cui prime proposte promuoveranno il commercio elettronico e la connettività. Tutte le nostre proposte saranno pronte a partire già da quest’anno ed esorto gli Stati membri dell’UE a farle proprie senza perdere tempo. La loro performance digitale e la loro economia ne usciranno rafforzate“.