Agroalimentare

PAC ad alto impatto ambientale

Alla vigilia del voto del Consiglio europeo AgriFish sulla proposta della Commissione UE di una revisione della Politica Agricola Comune(PAC)che secondo la Coalizione italiana #CambiamoAgricolturache riunisce oltre 90 sigle della società civile per sostenere una PAC  che tuteli tutti gli agricoltori, i cittadini e l’ambiente, sarebbe del tutto straordinaria, senza valutazione d’impatto e confronto con la società civile, chiede al Governo italiano di non sostenere tale proposta che vanificherebbe i passi avanti a favore della natura e della protezione del clima compiuti negli ultimi venticinque anni.

Di fronte alla “protesta dei trattori” la Commissione UE ha intrapreso “un’azione urgente di semplificazione degli oneri amministrativi per gli agricoltori” e per “un quadro politico stabile e coerente, con ulteriori riforme a lungo termine”, che si è poi concretizza nell’adozione il 15 marzo con una proposta legislativa che apporta modifiche ai Regolamenti sui piani strategici della PAC con deroghe alle norme della condizionalità sugli spazi per la natura del Regolamento della Politica Agricola Comune 2023-2027.

Alla vigilia della votazione della proposta dei Capi di Stato e di Governo al Consiglio AgriFish del 26 marzo 2024, mentre il voto in plenaria al Parlamento europeo è previsto entro il mese di aprile, la Coalizione italiana #CambiamoAgricoltura, la coalizione di Associazioni nata nel 2017 per chiedere una riforma della Politica Agricola Comune (PAC) che tuteli tutti gli agricoltori, I cittadini e l’ambiente, a cui aderiscono oltre 90 sigle della società civile ed è coordinata da un gruppo di lavoro che comprende le maggiori associazioni del mondo ambientalista, consumerista e del biologico italiane che aderiscono ad organizzazioni europee (Associazione Consumatori ACUAIDA, AIABAIAPPAssociazione Italiana Biodinamica, CIWF Italia OnlusFederBioISDE Medici per l’AmbienteLegambienteLipuPro NaturaRete Semi Rurali, Slow Food Italia WWF Italia), in un Comunicato denuncia che “Dopo la nuova deroga alle norme della condizionalità sugli spazi per la natura del regolamento della Politica Agricola Comune 2023-2027, la Commissione europea ha proposto un ulteriore indebolimento della protezione del suolo, della rotazione delle colture e dei pascoli con un pacchetto di ulteriori modifiche giustificate dalla “semplificazione” dei regolamenti europei e chiedendo la loro approvazione attraverso una procedura di urgenza”..

Secondo #CambiamoAgricoltura, la procedura avviata dalla Commissione UE è del tutto straordinaria, senza una valutazione di impatto, né un confronto con la società civile. “Decisione ancora più incomprensibile – vi si legge – considerata la consultazione proprio sul tema della semplificazione attivata dalla stessa Commissione nelle ultime settimane, i cui risultati sono attesi dopo l’estate, nonché il Dialogo strategico aperto proprio sui temi del futuro dell’agricoltura in Europa”.

Per attirare l’attenzione dei decisori politici e del pubblico sulle carenze della procedura d’urgenza e sulla mancanza di legittimità della proposta della Commissione, le Associazioni europee (tra le altre: BirdLife, Greenpeace, EEB, WWF, Slow Food, in coordinamento con ClientEarth) hanno inviato oggi una Lettera alla Presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, in cui viene sottolineato il processo antidemocratico che ha portato alla proposta e la mancanza di vere giustificazioni dietro la pretesa della procedura di urgenza.

Le Associazioni europee evidenziano inoltre l’impatto che le misure proposte avranno sull’ambiente e sul futuro dell’agricoltura. Alla luce di queste considerazioni, le Associazioni europee chiedono il ritiro della proposta e che qualsiasi futura iniziativa sull’agricoltura dell’UE rispetti i diritti democratici dei cittadini.

La Coalizione italiana #CambiamoAgricoltura ribadisce al nostro Governo la richiesta di non sostenere lo smantellamento degli standard ecologici nella politica agricola, votando contro la proposta della Commissione. Sorprende che nella stessa settimana in cui risulta evidente che l’Europa è impreparata agli effetti crescenti del cambiamento climatico, la Commissione UE, senza nessuna valutazione condivisa, riduca le regole per implementare le poche misure rimaste nella PAC necessarie per promuovere la resilienza delle aziende agricole di fronte alla crisi ambientale.

È urgente un confronto allargato su questo tema che non può essere limitato alle sole Organizzazioni agricole, perché il futuro dei sistemi agroalimentari interessa tutti i cittadini e non solo gli agricoltori. Purtroppo la nostra richiesta di avvio di un ampio dialogo anche a livello nazionale inviata nelle scorse settimane al Ministro Francesco Lollobrigida sembra essere caduta nel vuoto – commentano le Associazioni di #CambiamoAgricoltura che concludono – Questo pacchetto di riforme non solo riporterà la PAC indietro di oltre 25 anni ma danneggerà in particolare tutte quelle aziende agricole che hanno convintamente intrapreso la strada dell’agroecologia e renderanno tutto il sistema agricolo ancora più vulnerabile agli effetti della perdita di biodiversità e della crisi climatica”.

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