Energia

IEA: punti di forza e debolezze del sistema energetico italiano  

Secondo l’analisi aggiornata dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) sul sistema energetico italiano, il nostro Paese è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi nazionali al 2030 per quanto riguarda la riduzione delle emissioni e l’efficienza energetica, tuttavia il Paese sarà chiamato a compiere ulteriori sforzi per centrare i nuovi obiettivi energetici e climatici dell’UE.

Nel 2022 l’Italia ha ridotto con successo la sua dipendenza dalle importazioni di gas naturale dalla Russia, firmando nuovi contratti con fornitori alternativi, utilizzando i gasdotti e le infrastrutture GNL che ha costruito nell’ultimo decennio. Ridurre la domanda complessiva di gas naturale attraverso un passaggio accelerato a fonti energetiche alternative e una maggiore attenzione all’efficienza energetica, in particolare nel settore edile, non solo rafforzerà ulteriormente la sicurezza energetica, ma aiuterà anche il Paese a raggiungere i suoi obiettivi climatici.

È questa la sintesi del RapportoItaly 2023. Energy Policy Review” l’analisi del sistema energetico italiano dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), che aggiorna la precedente effettuata nel 2016.

Secondo l’Agenzia, l’Italia è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni e di efficienza energetica per il 2030, evidenziando la priorità di snellimento burocratico per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e perseguire l’obiettivo più ambizioso di neutralità climatica dell’UE al 2050, riducendo al contempo la dipendenza dalle forniture energetiche russe. Tuttavia ulteriori sforzi dovranno essere compiuti per soddisfare gli obiettivi previsti dal Pacchetto Fit for 55.

L’Italia ha fatto passi notevoli nell’efficienza energetica, contribuendo a migliorare la sua resilienza a shock come la crisi energetica globale e anche a portare avanti la sua strategia per la riduzione delle emissioni – ha dichiarato Faith Birol, Direttore esecutivo dell’IEA – Accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e di altre tecnologie pulite rafforzando ulteriormente l’efficienza energetica sarà essenziale per compiere maggiori progressi in materia di sicurezza energetica e decarbonizzazione allo stesso tempo“.

Fonte IEA

Nonostante le ampie risorse naturali adatte alle energie rinnovabili e una base industriale in grado di guidare l’eliminazione graduale dei combustibili fossili, la diffusione in Italia di tecnologie per l’energia pulita è rimasta relativamente lenta nell’ultimo decennio. La produzione di elettricità da fonti rinnovabili è più che raddoppiata tra il 2005 e il 2020, ma la maggior parte di questa crescita è avvenuta in un quinquennio (2010-2014), sostenuta da generosi incentivi per il solare fotovoltaico. Da allora, le lunghe procedure di autorizzazione, gli alti costi amministrativi, la disponibilità di terreni e l’opposizione delle comunità locali hanno ostacolato le nuove installazioni.

Oggi l’Italia dipende fortemente dal gas naturale sia per il riscaldamento che per l’energia elettrica, con le importazioni che fanno la parte del leone per soddisfare la domanda. In risposta all’invasione russa dell’Ucraina, il governo italiano si è impegnato a eliminare gradualmente le importazioni di gas dalla Russia, suo unico principale fornitore, entro il 2025. Grazie agli investimenti effettuati nell’ultimo decennio per diversificare le rotte di approvvigionamento del gas, anche attraverso il Medio Oriente e il Nord Africa, l’Italia è stata in grado di allontanarsi rapidamente dalla Russia. Si tratta di un delicato equilibrio, con la domanda di gas italiana che dovrebbe rimanere forte e probabilmente aumentare ulteriormente nel breve termine con l’entrata in funzione di nuovi impianti a gas per la produzione di energia elettrica.

In un’altra analisi, pubblicata sempre in questo mese dall’Oxford Sustainable Finance Group, prevede che l’UE nel suo insieme potrebbe affrancarsi dal gas russo al 2028, recuperando fino al 90% degli investimenti necessari per l’energia verde risparmiando sull’acquisto di gas, e anche l’Italia potrebbe raggiungere tale obiettivo se aumentasse le sue ambizioni attualmente modeste per l’eolico onshore”.

L’impegno dell’Italia per il miglioramento dell’efficienza energetica, sottolinea l’Agenzia, ha consentito all’Italia di conseguire un calo della domanda di energia nel settore degli edifici. La riduzione del fabbisogno energetico degli edifici è il risultato di diverse misure politiche, in particolare il regime del super bonus che offre riduzioni fiscali per le spese sostenute, migliorando l’efficienza energetica degli edifici. Sebbene il programma abbia avuto successo nel fornire risparmi energetici, non tutti i gruppi socioeconomici sono stati in grado di trarne vantaggio nella stessa misura. Il Rapporto dell’IEA raccomanda pertanto all’Italia di prendere in considerazione l’attuazione di politiche e strumenti di efficienza energetica su misura che rispondano con successo al fabbisogno energetico delle fasce più vulnerabili della popolazione.

La riduzione della povertà energetica è una preoccupazione politica fondamentale in Italia e tale attenzione si è intensificata nell’attuale era di alti prezzi dell’energia. Anche se l’Italia sta attuando diverse misure politiche per migliorare l’accessibilità a tutti i livelli, secondo l’Agenzia c’è spazio per interventi più mirati, e la sensibilizzazione dei consumatori sulla relazione tra consumo energetico e costi è necessaria e potrebbe essere raggiunta attraverso una maggiore diffusione di contatori intelligenti e una maggiore attenzione alla flessibilità del sistema, due settori su cui l’Italia ha già compiuto progressi.

La leadership internazionale dell’Italia nella modernizzazione del sistema energetico è encomiabile – ha osservato Birol – Spero che questo rapporto fornisca alcune preziose informazioni su come l’Italia possa trarre insegnamenti dai risultati conseguiti e realizzare una transizione energetica sostenibile, sicura e conveniente. Non vedo l’ora di lavorare a stretto contatto con l’Italia quando nel 2024 assumerà la Presidenza del G7 per sostenere queste priorità all’interno della comunità internazionale“.

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