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Green Communities: una strategia per la transizione

Per la prima volta le Green Communities, le comunità montane che intraprendono un percorso in cui la montagna intende porsi al centro delle politiche per l’ambiente, l’uso sostenibile delle risorse naturali, il pagamento dei servizi ecosistemici, le nuove agricolture, le start-up e il turismo, che sono finanziate dal PNRR, si incontrano con il coordinamento dell’UNCEM a Treia (MC), nell’ambito del Festival della Soft Economy (16-18 novembre 2023) per condividere  necessità, opportunità, soluzioni.

Nell’ambito della XI edizione del Festival della Soft Economy (Treia-MC, 16-18 novembre 2023)) “La sfida territoriale. Geografie e strategie contro le crisi climatica e demografica”, promosso dalla Fondazione Symbola e dal Comune di Treia, per la prima volta si riuniranno tutte le Green Communities d’Italia  

Previste nella Legge n. 221 del 2015 ”Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo delle risorse naturali” (il cosiddetto “Collegato ambientale” alla Legge di Stabilità 2014), le Green Communities (GC) disciplinate con la Strategia nazionale attraverso la predisposizione di un piano di sviluppo sostenibile volto alla valorizzazione delle risorse dei territori rurali e montani (in diversi campi, dall’energia da fonti rinnovabili al turismo, dalle risorse idriche al patrimonio agroforestale,  sono ora finanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con 135 milioni di euro (Missione.2 Rivoluzione verde e transizione ecologica).

Le Green Communities, comunità locali anche tra loro coordinate e/o associate, rappresentano un nuovo percorso in cui la montagna intende porsi al centro delle politiche per l’ambiente, l’uso sostenibile delle risorse naturali, il pagamento dei servizi ecosistemici, le nuove agricolture, le start-up e il turismo. Un nuovo strumento per la transizione ecologica che individua il valore dei territori rurali e di montagna che intendono utilizzare in modo equilibrato le risorse principali di cui dispongono, tra cui in primo luogo acqua, i boschi e il paesaggio, e aprire un nuovo rapporto sussidiario e di scambio con le comunità urbane e metropolitane.

I piani includeranno, per le 30 Green Communities pilota:
– la gestione integrata e certificata del patrimonio agro-forestale e delle risorse idriche;
– la produzione di energia da fonti rinnovabili locali, quali i microimpianti idroelettrici, le biomasse, il biogas, l’eolico, la cogenerazione e il biometano;
– lo sviluppo di un turismo sostenibile;
– la costruzione e gestione sostenibile del patrimonio edilizio e delle infrastrutture di una montagna moderna;
– l’efficienza energetica e l’integrazione intelligente degli impianti e delle reti;
– lo sviluppo delle attività produttive a rifiuti zero;
– l’integrazione dei servizi di mobilità;
– lo sviluppo di un modello sostenibile per le aziende agricole.

A Treia le Green Communities discuteranno dell’urgenza di elaborare una visione del territorio nazionale che parta dalla consapevolezza degli impatti sempre più evidenti e dei rischi sempre più gravi conseguenti alle crisi climatica e demografica. È necessaria una strategia che individui priorità e azioni capaci di assicurare la tenuta degli assetti territoriali e condizioni di abitabilità in sicurezza, in particolare delle aree del Paese più esposte come le montagne che, secondo la classificazione Eurostat, è montano per il 66% della superficie nazionale, il doppio della media UE (32,6%), molto più della Francia (20,6%) e della Germania (11,8%).

Tali rischi non insistono solo sulle montagne, ma l’intero bacino del Mediterraneo è considerato un hotspot climatico a causa dell’innalzamento delle temperature del mare che alimenta l’energia e la portata dei fenomeni atmosferici. Considerando inoltre che larghissima parte dei sistemi insediativi più densamente abitati e più intensamente urbanizzati sono limitrofi, prossimi, relazionati e spesso interstiziali alle catene alpina, appenninica e insulari, si comprende meglio i pericoli ai quali il nostro Paese è esposto. Deve maturare la consapevolezza della “centralità geografica” della montagna e conseguentemente della sua “centralità politica“, dando così vita ad un grande e ambizioso programma centrato sull’economia circolare in grado di realizzare quelle azioni di adattamento-mitigazione necessarie a contrastare la crisi climatica, puntando in particolare sulle produzioni legate alle filiere della bioeconomia fondamentali nell’assicurare e fornire servizi ecosistemici e ambientali.

È altrettanto urgente promuovere un progetto nazionale di neo-popolamento della montagna quale condizione fondamentale per rendere concreta questa prospettiva di sviluppo, che deve coinvolgere tutte le Regioni, non solo con investimenti, bensì con specifiche soluzioni strategiche. Le Green Communities sono un riferimento importante per raggiungere questi ambiziosi ma urgenti obiettivi. L’incontro di Treia si inserisce tra le attività che l’UNCEM (Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani) realizza con il Dipartimento Affari regionali e autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del Progetto Italiae che punta sulla modernizzazione del Paese a partire dai paesi, dal lavoro dei Comuni insieme, da una strategia di crescita c’entrata sul NOI degli Enti locali, che insieme generano fiducia, coesione, istituzioni vere per la modernizzazione del Paese.

Le Green Communities sono moderne e intelligenti – ha affermato Marco Bussone, Presidente nazionale UNCEM e Responsabile Atelier di Sperimentazione sulle Green Communities – Abbiamo 35 aree omogenee del Paese che sono state finanziate dal PNRR e altre 160 che hanno una strategia territoriale pronta, in attesa di finanziamenti statali e regionali. A Treia l’incontro sarà molto importante per condividere necessità, opportunità, soluzioni. Le Green Communities affrontano le sfide della crisi climatica, energetica, sociale, ambientale, economiche dei territori montani. Che sono sempre in relazione, in particolare con le aree urbane. Sono in movimento e guidano processi innovativi. Collegarli, unire obiettivi e soluzioni delle Green Communities è urgente e necessario“.

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