Diritto e normativa Green economy Inquinamenti e bonifiche Risorse e rifiuti Sostenibilità

Finalmente pubblicato in Gazzetta il “Collegato Ambientale”

Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali

Entrerà in vigore il 2 febbraio 2016 la Legge “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”, (il cosiddetto Collegato ambientale alla Legge di Stabilità 2014) pubblicata sulla G.U. Serie Generale n. 13 del 18 gennaio 2016.

Si tratta di un corposo provvedimento che si è via via arricchito di misure e disposizioni rispetto al d.d.l. originario che era stato predisposto dall’ex Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e licenziato dal Consiglio dei Ministri, presieduto da Enrico Letta, nella seduta del 15 novembre 2013.

Una buona notizia per il Paese e per la nostra economia – ha commentato il Presidente della Commissione Ambiente Ermete Realacci, all’approvazione della Legge da parte della Camera dei Deputati il 22 dicembre 2015 con 169 sì, 32 no e 11 astenuti – Atteso da molto tempo arriva finalmente il via libera definitivo al Collegato Ambiente, una piccola finanziaria verde che aiuta la società e le imprese ad andare nella direzione di un’economia più green e circolare. La strada indicata dalla COP21 di Parigi”.

79 Articoli di cui si compone sono suddivisi in 11 capitoli:
– Capo I. Disposizioni relative alla protezione della natura e per la strategia dello sviluppo sostenibile (Artt. 1-7);
– Capo II. Disposizioni relative alle procedure di Valutazione di impatto ambientale e sanitario (Artt. 8-9);
– Capo III. Disposizioni in materia di emissioni di gas a effetto serra e di impianti per la produzione di energia (Artt. 10-15);
– Capo IV. Disposizioni relative al Green public procurement (Artt. 16-22);
– Capo V. Disposizioni incentivanti per i prodotti derivanti da materiali post consumo o dal recupero degli scarti e dei materiali rivenienti dal disassemblaggio dei prodotti complessi (Art. 23);
– Capo VI. Disposizioni relative alla gestione dei rifiuti (Artt. 24-50);
– Capo VII. Disposizioni in materia di difesa del suolo (Artt. 51-57);
– Capo VIII. Disposizioni per garantire l’accesso universale all’acqua (Artt. 58-63);
– Capo IX. Disposizioni in materia di procedimenti autorizzatori relativi alle infrastrutture di comunicazione elettronica per impianti radioelettrici e in materia di scambio di beni usati (Art. 64);
– Capo X. Disposizioni in materia di disciplina degli scarichi e del riutilizzo di residui vegetali (Artt 65-66);
– Capo XI. Disposizioni varie in materia ambientale (Artt. 67-78);
– L’Art. 79 contiene “Clausola di salvaguardia”.
Inoltre, comprende l’Allegato I relativo a “Categorie di prodotti che sono oggetto di incentivi economici all’acquisto, ai sensi dell’articolo 206-quater, comma 2” ovvero quelli “derivanti da materiali post-consumo o dal recupero degli scarti e dei materiali rivenienti dal disassemblaggio dei prodotti complessi” (Art. 23).

Sono numerose le misure previste, anche se il Presidente della Commissione Ambiente della Camera individua l’aspetto più rilevante nelle “misure che rafforzano il recupero e il riciclo delle materie prime seconde, quelle per la riduzione della quantità di rifiuti prodotti e le disposizioni in sostegno della mobilità sostenibile insieme alla strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile”.

In questa occasione ci limitiamo, tuttavia, ad una sintesi non esaustiva dei contenuti inseriti, rinviando a successive analisi e approfondimenti gli aspetti più attinenti alla cosiddetta “Circular economy”.

ENEA. Viene riformata la disciplina istitutiva dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, provvedendo, tra l’altro, a specificare ulteriormente i suoi compiti, quale Agenzia nel settore dell’efficienza energetica.

Mobilità sostenibile. Vengono destinati 35 milioni di euro, per la realizzazione di un programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro, che comprenda iniziative di pedibus, car-pooling, car-sharing, bike-pooling e bike sharing, finanziati con i proventi delle aste EU-ETS (al riguardo si rinvia alle osservazioni fatte nel post dedicato alle misure per la mobilità previste nella Legge di Stabilità 2016.

Valutazione di impatto sanitario (VIS). Per i progetti riguardanti le raffinerie di petrolio greggio, gli impianti di gassificazione e liquefazione, i terminali di rigassificazione di gas naturale liquefatto, nonché le centrali termiche e gli altri impianti di combustione con potenza termica superiore a 300 MW, nell’ambito dei procedimenti di valutazione di impatto ambientale (VIA) statale, proponente deve predisporre una valutazione di impatto sanitario (VIS).

Strategia Green Community. Viene disciplinata la definizione della Strategia nazionale delle Green Community attraverso la predisposizione di un piano di sviluppo sostenibile volto alla valorizzazione delle risorse dei territori rurali e montani (in diversi campi, dall’energia da fonti rinnovabili al turismo, dalle risorse idriche al patrimonio agroforestale) in rapporto con le aree urbane.

Rinnovabili. Si interviene sulla disciplina di attuazione dei meccanismi di incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti a fonti rinnovabili diversi dai fotovoltaici (decreto del MISE del 6 luglio 2012), inserendo tra i sottoprodotti utilizzabili, con riferimento all’accesso ai meccanismi incentivanti per impianti a biomasse e biogas, quelli derivanti dalla trasformazione degli zuccheri, mentre sono eliminati per il calcolo forfettario dell’energia imputabile alla biomassa, sia il legno proveniente da attività di demolizione che il legno da trattamento meccanico dei rifiuti e sono esclusi dal citato sistema incentivante per la produzione di energia da fonti rinnovabili taluni rifiuti provenienti da raccolta differenziata, il legno e i rifiuti pericolosi, ad eccezione di alcuni tipi di rifiuti.

Oil free zone. È promossa l’istituzione di aree territoriali nelle quali si prevede la progressiva sostituzione del petrolio e dei suoi derivati con energie da fonti rinnovabili, demandando le modalità di organizzazione di tali aree alla legislazione regionale.

Sussidi ambientalmente dannosi o favorevoli. Un Catalogo dei sussidi viene istituito presso il Ministero dell’Ambiente.

Appalti verdi (GPP). Vengono introdotte corsie preferenziali per gli operatori in possesso di specifiche registrazioni di tipo ambientale (EMAS e Ecolabel), definendo i criteri ambientali minimi (CAM) per gli appalti pubblici sulla cui applicazione vigilerà l’Osservatorio dei contratti pubblici.

Criteri Ambientali Minimi (CAM). È fatto obbligo per le pubbliche amministrazioni, incluse le centrali di committenza, l’inserimento nei documenti di gara almeno delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei Decreti relativi all’adozione dei “criteri ambientali minimi” (CAM) emanati in attuazione del PAN-GPP.
In particolare, l’obbligo riguarda le gare relative alle seguenti categorie di forniture e affidamenti:
– acquisto di lampade a scarica ad alta intensità, di alimentatori elettronici e di moduli a LED per illuminazione pubblica, acquisto di apparecchi di illuminazione per illuminazione pubblica e affidamento del servizio di progettazione di impianti di illuminazione pubblica;
– attrezzature elettriche ed elettroniche d’ufficio, quali personal computer, stampanti, apparecchi multifunzione e fotocopiatrici;
– servizi energetici per gli edifici servizio (illuminazione e forza motrice, riscaldamento/raffrescamento di edifici);
È obbligatorio per almeno il 50% del valore delle gare d’appalto per:
– affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani;
– forniture di cartucce toner e cartucce a getto di inchiostro, affidamento del servizio integrato di ritiro e fornitura di cartucce toner e a getto di inchiostro;
– affidamento del servizio di gestione del verde pubblico, per acquisto di ammendanti, di piante ornamentali, di impianti di irrigazione;
– forniture di carta per copia e carta;
– ristorazione collettiva e derrate alimentari;
– affidamento del servizio di pulizia e per la fornitura di prodotti per l’igiene;
– prodotti tessili;
– arredi per ufficio.
La Legge prevede che gli obblighi sopra citati dovranno inoltre applicarsi anche alle categorie oggetto di ulteriori Decreti ministeriali di adozione dei relativi CAM che saranno pubblicati successivamente alla Legge stessa, il cosiddetto “rinvio dinamico”.
Pertanto, vi rientrano anche:
– affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici e per la gestione dei cantieri della pubblica amministrazione;
– forniture di ausili per l’incontinenza.

Green Italy. Viene istituito uno Schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell’impronta ambientale, al fine di promuovere la competitività del sistema produttivo italiano nel contesto della crescente domanda di prodotti ad elevata qualificazione ambientale sui mercati nazionali ed internazionali.

Rifiuti elettrici ed elettronici e da pile e accumulatori. Tra le varie disposizioni si segnalano quelle volte a disciplinare la riassegnazione al Ministero dell’ambiente dei proventi derivanti dalle tariffe connesse all’attività di monitoraggio e vigilanza sui RAEE nonché alle attività svolte in materia di pile e accumulatori (tenuta del registro, vigilanza e controllo). Viene inoltre chiarito, riguardo all’obbligo, per i sistemi individuali e collettivi, di dimostrare il possesso di un sistema di gestione della qualità, che il possesso delle certificazioni ISO 9001 e 14001 è alternativo (e non contestuale, come potrebbe sembrare dal testo attualmente vigente) alla certificazione EMAS.

Fine vita dei pannelli fotovoltaici. Per i pannelli fotovoltaici, per uso domestico o professionale, giunti a fine vita e immessi sul mercato successivamente all’entrata in vigore della legge, è prevista l’adozione di un sistema di garanzia finanziaria e di un sistema di geolocalizzazione.

Raccolta differenziata. Per incrementare la raccolta differenziata e ridurre la quantità dei rifiuti non riciclati alle Regioni viene consentito di poter erogare incentivi a favore dei Comuni che raggiungano gli obiettivi di riciclaggio e/o adottino misure di prevenzione dei rifiuti.
I comuni potranno ridurre l’imposta sui rifiuti (TARI) per attività di prevenzione, commisurando le riduzioni tariffarie alla quantità di rifiuti non prodotti.

Compostaggio. I Piani regionali di gestione dei rifiuti potranno prevedere incentivi che potranno arrivare fino al 50% della TARI, per l’ “autocompostaggio”, la cui definizione è stata modificata con l’aggiunta del riferimento anche alle utenze non domestiche, e il “compostaggio di comunità”, inteso come quello effettuato collettivamente da più utenze della frazione organica da loro prodotta, al fine dell’utilizzo del compost prodotto da parte delle utenze conferenti.
Una riduzione è prevista anche per il “compostaggio aerobico” individuale per residui costituiti da utenze non domestiche nell’ambito di attività agricole e vivaistiche, e a quelle domestiche per i rifiuti organici da cucina, sfalci e potature da giardino.

Smaltimento rifiuti in discarica. Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della Legge, l’ISPRA dovrà indicare i criteri tecnici per stabilire quando non è necessario il trattamento dei rifiuti prima del collocamento in discarica.
I Piani regionali di gestione dei rifiuti dovranno essere integrati da appositi programmi per la riduzione dei rifiuti biodegradabili da collocare in discarica.
Viene abrogata la norma che prevede il divieto di smaltimento in discarica dei rifiuti con potere calorifico inferiore (PCI) superiore a 13.000 kJ/Kg.

Divieto di gettare piccoli rifiuti. Viene introdotto il divieto di gettare mozziconi di sigarette, gomma da masticare, scontrini e fazzoletti di carta, su suolo, acque, caditoie e scarichi. I Comuni dovranno installare i posacenere. I trasgressori saranno puniti con una multa da 30 a 50 euro, che aumenta fino al raddoppio nel caso dei mozziconi di sigaretta.

Terre e rocce da scavo. Soppressione nella definizione di “materiali da scavo” di cui al Regolamento n. 161/2012 il riferimento ai residui di lavorazione di materiali lapidei (marmi, graniti, pietre, ecc.) anche non connessi alla realizzazione di un’opera e non contenenti sostanze pericolose (quali ad esempio flocculanti con acrilamide o policrilamide). I materiali litoidi prodotti come obiettivo primario e come sottoprodotto dell’attività di estrazione effettuata in base a concessioni e pagamento di canoni sono assoggettati alla normativa sulle attività estrattive.

Dissesto idrogeologico. Al fine di consentire la celere predisposizione del Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico, favorendo le necessarie attività progettuali, viene istituito un Fondo per la progettazione degli interventi, le cui modalità di funzionamento viene demandata ad un apposito D.P.C.M. (da adottare entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge).
Viene modificato in più punti il T.U. in materia di edilizia, al fine di richiamare nelle varie disposizioni e procedure la normativa, gli interessi e i vincoli collegati alla tutela dell’assetto idrogeologico, prevedendo, inoltre, che agli atti e procedimenti riguardanti la tutela dal rischio idrogeologico non si applichi la disciplina generale sul silenzio assenso.

Settore idrico. Viene istituito presso la Cassa conguaglio per il settore elettrico, un Fondo di garanzia per il settore idrico, per gli interventi finalizzati al potenziamento delle infrastrutture idriche in tutto il territorio nazionale, alla cui alimentazione viene destinata una specifica componente della tariffa del servizio idrico integrato, determinata AEEGSI, indicata separatamente in bolletta.
Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, l’AEEGSI adotterà direttive per il contenimento della morosità degli utenti del servizio idrico integrato, salvaguardando sia la copertura dei costi efficienti di esercizio e investimento, sia garantendo il quantitativo minimo vitale di acqua necessario al soddisfacimento dei bisogni fondamentali di fornitura per l’utenza morosa.

Contratti di fiume. Sono previsti per la prima volta nella normativa nazionale, i Contratti di Fiume che concorrono alla definizione e all’attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree.

Bonifica amianto. Viene istituito un credito d’imposta per gli anni 2017-2019 (nel limite di spesa di 5,7 milioni di euro per ciascuno degli anni considerati), per le imprese che effettuano nell’anno 2016 interventi (di importo unitario non inferiore a 20.000 euro) di bonifica dall’amianto su beni e strutture produttive.
Al fine di promuovere la realizzazione di interventi di bonifica di edifici pubblici contaminati da amianto, viene altresì prevista l’istituzione, presso il Ministero dell’ambiente, del Fondo per la progettazione preliminare e definitiva degli interventi di bonifica di beni contaminati da amianto, con una dotazione finanziaria di 17,5 milioni di euro per il triennio 2016-2018.

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