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Giornata Mondiale del Rifugiato (20 giugno 2018): #WithRefugees

Giornata Mondiale del Rifugiato 2018

Il 20 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Rifugiato, appuntamento annuale voluto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che con la Risoluzione del 12 febbraio 2001, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di milioni di rifugiati e richiedenti asilo che, costretti a fuggire da guerre e violenze, lasciano i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era parte della loro vita. E soprattutto invita a non dimenticare mai che dietro ognuno di loro c’è una storia che merita di essere ascoltata. Storie di sofferenze, di umiliazioni ma anche di chi è riuscito a ricostruire il proprio futuro, portando il proprio contributo alla società che lo ha accolto.

Per perseguire questo obiettivo l’Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR) prosegue la campagna #WithRefugees, che vuole dare visibilità alle espressioni di solidarietà verso i rifugiati, amplificando la voce di chi accoglie e rafforzando l’incontro tra le comunità locali e i rifugiati ed i richiedenti asilo.

#WithRefugees è anche una petizione, con la quale l’UNHCR chiede ai governi di garantire che ogni bambino rifugiato abbia un’istruzione, che ogni famiglia rifugiata abbia un posto sicuro in cui vivere, che ogni rifugiato possa lavorare o acquisire nuove competenze per dare il suo contributo alla comunità. La petizione verrà presentata all’Assemblea delle Nazioni Unite entro la fine del 2018 in occasione dell’adozione del Global Compact per i rifugiati. Sul sito della Campagna è possibile, inoltre, rinvenire le testimonianze di solidarietà di esponenti del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo.

“Oggi, stare dalla parte dei rifugiati non è solo un atto di umanità, purtroppo è anche un atto di coraggio­ – ha sottolineato Carlotta Sami, Portavoce dell’UNHCR per il Sud Europa– è diventato scomodo stare dalla parte di coloro che non hanno scelto di lasciare il proprio Paese e che affrontano una pesantissima sfida, quella di ricominciare da zero in un ambiente nuovo, spesso diffidente e, nel peggiore dei casi, ostile. Vogliamo che la gente superi le paure e la diffidenza, incontri e conosca i loro nuovi vicini di casa, ne scopra i talenti e la generosità” ha aggiunto la Sami. Chi sta dalla parte dei rifugiati ha deciso di aiutarci a mostrare queste qualità dando loro voce, incontrandoli in un centro d’accoglienza, cucinando insieme, condividendo un campo di calcio o un palco per suonare, siete tutti invitati”.

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, verrà presentato il Global Trends 2017, la principale indagine a livello mondiale condotta dall’Agenzia UNHCR sui flussi migratori di uomini, donne e bambini in fuga da guerre, persecuzioni e violazioni dei diritti umani.

Ma iniziative e eventi si svolgono un po’ in tutta Italia, molti dei quali proseguiranno per tutto il mese di giugno: scopri quelle più vicine a te.

Nei prossimi giorni (28-29 giugno 2018) il Consiglio europeo si riunirà a Bruxelles per discutere, tra l’altro, di Migrazioni e Sicurezza delle frontiere e del Bilancio a lungo termine dell’UE (2021-2027), con la proposta della Commissione UE di aumentare notevolmente i finanziamenti nel settore (da 13 miliardi  a 34,9 miliardi di euro), investendo di più nei Paesi terzi per creare le condizioni che permettano alle persone di rimanere nel proprio Paese, qualora sussistano le condizioni di sicurezza, e di disporre di mezzi di sussistenza più resilienti.

Anche queste iniziative possono concorrere a prevenire il rischio di conflitti e guerre, causati anche per l’accaparramento delle risorse primarie, come acqua e suolo, messe sempre più sotto pressione dagli impatti dei cambiamenti climatici e dallo sfruttamento eccessivo, tant’è che è sempre più difficile distinguere tra rifugiati per guerre e migranti ambientali che non riescono più a soddisfare le esigenze primarie nel Paese di origine a causa di disastri e catastrofi “naturali”.

Alluvioni, tempeste, siccità e fame possono privare le persone dei loro diritti fondamentali: il diritto alla vita, alla libertà personale, alla sicurezza, al cibo, ad avere casa, acqua, salute, educazione. Ciò rende le migrazioni correlate ai cambiamenti climatici parte del dibattito sui diritti umani. Capire come colmare i vuoti normativi per meglio proteggere coloro che migrano a causa di disastri o modifiche ambientali, sarà l’ardua sfida che ci attende.

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