L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 26 gennaio, Anniversario della costituzione dell’Agenzia Internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), “Giornata internazionale dell’energia pulita”, sottolineando che “la transizione verso fonti energetiche pulite e rinnovabili è essenziale per affrontare le attuali sfide ambientali e socioeconomiche e garantire la sopravvivenza umana e il benessere del pianeta”.
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA) ha adottato il 25 agosto 2023 una Risoluzione che proclama il 26 gennaio, “Giornata internazionale dell’energia pulita”, rilevando che “la transizione verso fonti energetiche pulite e rinnovabili è essenziale per affrontare le attuali sfide ambientali e socioeconomiche e garantire la sopravvivenza umana e il benessere del pianeta”, come affermato da Markova Concepción Jaramillo, presentatrice della proposta presentata da Arabia Saudita, Armenia, Azerbaigian, Bahrein, Brasile, Capo Verde, Cile, Colombia, Costa Rica, El Salvador, Emirati Arabi Uniti, Filippine, Guatemala, Guyana, Kuwait, Marocco, Oman, Panama, Paraguay, Repubblica Dominicana, Suriname, Turchia e Uruguay.
D’ora in poi, il 26 gennaio, giorno dell’Anniversario della fondazione dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA) nel 2009, riconoscendo il ruolo guida dell’Agenzia nell’accelerare la transizione energetica globale basata sulle energie rinnovabili, diventerà una “piattaforma per guidare l’adozione di politiche e pratiche per promuovere la consapevolezza sull’uso sostenibile delle risorse energetiche e per rafforzare la collaborazione e la cooperazione attraverso lo scambio di migliori pratiche, tecnologie e conoscenze per promuovere la transizione energetica globale”..
“È con molto entusiasmo che plaudo alle Nazioni Unite e ai suoi Stati membri, compresi gli Emirati Arabi Uniti e Panama in qualità di co-facilitatori della risoluzione, per la loro decisione di creare una giornata internazionale dell’energia pulita – ha dichiarato il Direttore Generale dell’IRENA Francesco La Camera, accogliendo con favore la risoluzione – È la prova che, dalla fondazione dell’IRENA, la transizione energetica ha assunto un ruolo centrale per combattere il cambiamento climatico, migliorare il benessere umano e guidare un cambiamento urgente e sistemico verso un maggiore accesso all’energia, una riduzione delle disuguaglianze, un miglioramento dell’energia. sicurezza ed economie e società prospere e resilienti”.
Creando una giornata incentrata sull’energia pulita, le Nazioni Unite sottolineano l’importanza dell’inclusività e offrono una giornata dedicata agli attori tradizionali e non tradizionali per mostrare il loro contributo a sistemi energetici moderni più convenienti, affidabili e sostenibili che, in definitiva, aiutano ad accelerare il progresso verso l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
“Il lancio di una Giornata internazionale dell’energia pulita – ha aggiunto La Camera – è un modo efficace per ricordare al mondo il suo impegno per l’accesso universale all’energia pulita e il raggiungimento dell’obiettivo climatico dell’Accordo di Parigi”.
Con l’avvicinarsi della prossima Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (Dubai, 30 novembre -12 dicembre 2023), questa decisione delle Nazioni Unite evidenzia la necessità di un approccio globale unificato alle questioni energetiche. In linea con lo scenario 1,5 °C dell’IRENA che prevede una triplicazione della capacità annuale di energia rinnovabile da circa 300 gigawatt (GW) a 1000 GW in media fino al 2030 a livello globale, e con l’Agenda della COP28), che prevede il primo Global Stocktake, il processo “per fare il punto sull’attuazione dell’accordo di Parigi, con l’obiettivo di valutare i progressi collettivi globali verso il raggiungimento dello scopo dell’accordo e dei suoi obiettivi a lungo termine”, quando il mondo scoprirà il divario tra ambizione climatica e azione.
La Risoluzione è stata approvata senza bisogno di metterla ai voti, tuttavia il rappresentante della Francia, a nome dell’UE, ha espresso rammarico per il fatto che la risoluzione non riflette adeguatamente il legame indiscutibile tra energia e clima e contiene un riferimento alle “energie fossili più pulite”. L’adesione al consenso, ha precisato, non implica l’approvazione di questa formulazione che non può essere considerata un precedente per i futuri negoziati.