Pubblicato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di disastri (UNDRR), il Rapporto GAR 2025, intitolato “La resilienza paga: finanziamenti e investimenti per il nostro futuro”, illustra come l’allineamento degli investimenti con la realtà dei rischi possa interrompere le spirali del debito, della non assicurabilità e dell’aumento delle esigenze umanitarie.
I disastri sono sempre più costosi e il loro impatto sottovalutato.
Lo evidenzia il Rapporto di Valutazione Globale sulla Riduzione dei Disastri (GAR 2025) pubblicato in vista della VIII sessione della Piattaforma globale per la riduzione del rischio di catastrofi (Ginevra, 2-6 giugno 2025) il 27 maggio 2025 dall’Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di disastri(UNDRR) intitolato dal titolo “La resilienza paga: finanziamenti e investimenti per il nostro futuro“, evidenzia come i costi diretti dei disastri siano cresciuti fino a circa 202 miliardi di dollari all’anno, ma che i costi reali dei disastri superano i 2,3 trilioni di dollari se si considerano i costi a cascata e quelli ecosistemici, e il debito che ne deriva, ricade in modo sproporzionato sui Paesi in via di sviluppo. Tale cifra è quasi dieci volte superiore alle perdite dirette annuali riportate nei dati ufficial, e sebbene si tratti di stime, i rischi che rappresentano sono reali. A titolo di paragone, un debito pubblico di soli 300 miliardi di dollari è stato sufficiente a innescare la crisi del debito sovrano europeo. Il rischio di catastrofi rappresenta sempre più una minaccia sistemica alla stabilità finanziaria su scala globale.

Il GAR è il rapporto di punta delle Nazioni Unite sullo stato dei rischi di catastrofe nel mondo e fornisce supporto, competenza e strumenti per consentire ai paesi di comprendere e agire sui rischi di disastri prima che diventino delle catastrofi, nell’ambito del Sendai Framework for Disaster Risk Reduction (2015-2030), il documento internazionale adottato dagli stati membri delle Nazioni Unite il 15 marzo 2015 durante la Conferenza mondiale sulla riduzione del rischio di disastri tenutasi a Sendai (Giappone) e approvato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel giugno 2015, che mira a raggiungere entro il 2030 una riduzione sostanziale entro il 2030 del rischio di catastrofi e perdite su piccola e larga scala causate da pericoli naturali o dall’uomo, nonché dai relativi pericoli e rischi ambientali, tecnologici e biologici.
“Il GAR 2025 esamina i rischi posti dai disastri da qui al 2050 e presenta un’indiscutibile motivazione all’azione – ha scritto António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite nella sua premessa al rapporto – Mostra le perdite impressionanti inflitte dai disastri oggi, che colpiscono più duramente le persone vulnerabili. E dimostra che, con la nostra attuale traiettoria, i costi continueranno ad aumentare con l’aggravarsi della crisi climatica. Ma dimostra anche che, incrementando e sostenendo gli investimenti nella riduzione e prevenzione del rischio di catastrofi, possiamo rallentare questa tendenza e raccogliere benefici economici, salvando vite umane e mezzi di sussistenza e stimolando al contempo crescita e prosperità, per contribuire al raggiungimento dei nostri Obiettivi di Sviluppo Sostenibile“.
Gli attuali modelli di investimento alimentano 3 spirali che aumentano il debito e riducono il reddito:
– la prima spirale negativa (Debito in aumento, reddito in diminuzione) si verifica quando la mancata riduzione del rischio di catastrofi porta a perdite eccessive ricorrenti, riducendo il reddito delle famiglie e impoverendo le risorse nazionali;
– la seconda (trasferimento del rischio insostenibile), si concretizza quando anche nelle regioni più ricche come l’UE, solo un quarto dei danni causati da catastrofi climatiche è attualmente assicurato, con la conseguenza che i governi centrali si trovano ad affrontare un onere sempre più gravoso per quanto riguarda i rischi legati ai pericoli;
– la terza spirale negativa (Rispondi-Ripeti) del rischio di catastrofi nei sistemi finanziari è legata al ciclo di risposta umanitaria, con gli aiuti di emergenza in seguito a catastrofi che salvano vite umane, ma sono spesso costosi e non progettati per avere un impatto a lungo termine sulla ripresa post-catastrofe o per affrontare le vulnerabilità sottostanti.
“Investimenti sistematici e maggiori nella riduzione del rischio di catastrofi e nella resilienza possono non solo arrestare queste tendenze, ma anche invertirle – Kamal Kishore, Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per la Riduzione del Rischio di Catastrofi e Direttore dell’UNDRR – Quando le comunità che vivono lungo le rive dei fiumi hanno accesso a strumenti scientifici per pianificare l’uso del territorio, quando dispongono di risorse per costruire sistemi di protezione dalle inondazioni e quando dispongono di sistemi di allerta precoce, non solo riducono i danni e le perdite causate dalle inondazioni, ma creano anche le condizioni per la prosperità e la crescita sostenibile nelle loro comunità“.

Il GAR 2025 presenta anche casi di studio e raccomandazioni politiche su come gli investimenti nella resilienza possano contribuire ad arrestare il crescente costo economico dei disastri, ridurre i bisogni umanitari e rendere ancora più efficaci le scarse risorse di assistenza internazionale, con interventi in 6 aree chiave:
1. Democratizzare la comprensione del rischio.
2. Utilizzare finanziamenti pubblici e regolamentazione per rompere la dipendenza della creazione dei rischi.
3. Innovare per mantenere sostenibili il trasferimento del rischio e l’assicurazione.
4. Creare il Business case.
5. Anticipare gli shock per ridurre i bisogni umanitari.
6. Sfruttare l’effetto moltiplicatore dei meccanismi finanziari internazionali. manterranno il loro valore in futuro.
I risultati del GAR 2025, indicando opzioni specifiche per potenziare la finanza multilaterale e proteggere meglio le economie in via di sviluppo e mostrando, inoltre, come il settore privato possa svolgere un ruolo chiave nel ridurre i danni economici causati dai disastri e nel colmare il divario di protezione che trascina molti Paesi in una spirale sempre più grave di ripetuti disastri, sono particolarmente rilevanti in vista della IV Conferenza Internazionale sul Finanziamento dello Sviluppo (FfD4) che si svolgerà in Spagna (Siviglia, 30 giugno – 3 luglio 2025).