Benessere

Felicità: il Rapporto 2025 SDSN dell’ONU

L’annuale Rapporto sulla felicità del Sustainable Development Solutions Network delle Nazioni Unite, presentato in occasione della Giornata Internazionale della Felicità (20 marzo 2025), che analizza il livello di felicità percepito dagli individui di 147 Paesi, rileva come siano sempre i Paesi scandinavi a primeggiare nella classifica. L’Italia occupa il 4O° posto, recuperando una posizione rispetto alla passata edizione, assai lontana dai Paesi del Nord Europa e sopravanzata anche da alcuni Paesi dell’Est-Europa.

Come di consueto, in occasione della Giornata Mondiale della Felicità (20 marzo 2025) è stato lanciato il “World Happiness Report 2025”del Sustainable Development Solutions Network (SDSN), la rete lanciata dall’ex Segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon per mobilitare le competenze scientifiche e tecniche del mondo accademico, della società civile e del settore privato con l’obiettivo di proporre soluzioni praticabili per lo sviluppo sostenibile, includendo l’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e delle misure per l’Accordo di Parigi sul clima.

Il Rapporto, giunto alla XIII edizione, viene pubblicato con la collaborazione del Wellbeing Research Centre dell’Università di Oxford, di Gallup, di cui utilizza i dati della Gallup World Poll, il sondaggio mondiale sulle opinioni di 1.000 residenti per ogni Paese, e di un comitato editoriale indipendente,  e viene supportato da alcune imprese e fondazioni, tra cui Illy Caffè e Fondazione Ernesto Illy.

Da quando è iniziata la pubblicazione, il World Happiness Report poggia su 2 pilastri:
– che la felicità o la valutazione della vita possono essere misurate attraverso sondaggi di opinione;
– che possiamo identificare i determinanti chiave di benessere e quindi spiegare i modelli di valutazione della vita nei vari Paesi

La classifica che viene stilata su come gli individui di 147 Paesi valutino la condizione di felicità della loro vita (media 2022-2024) su una scala che va da 0 a 10, sulla base di 6 parametrireddito pro-capitesostegno socialeaspettativa di vita alla nascitalibertà di compiere delle scelte di vita; generositàcorruzione.

La Finlandia è in testa alla per l’8° anno consecutivo, con Danimarca e Islanda ancora sul podio, mentre per la prima volta, Costa Rica e Messico sono entrati nella top ten, a dimostrazione che non è necessario essere uno dei Paesi più ricchi del mondo per rendere felici le persone, mentre i continui trend in crescita di paesi come Lituania (16°), Slovenia (19°) e Repubblica Ceca (20°) sottolineano la convergenza dei livelli di felicità tra Europa orientale, centrale e occidentale.

Gli Stati Uniti (24° posto) scendono alla posizione più bassa di sempre, a causa di un forte calo del benessere avvertito dagli americani sotto i 30 anni, mentre il Regno Unito (23°) registra la valutazione della vita media più bassa dal rapporto del 2017. L’Afghanistan rimane di gran lunga l’ultimo della classifica generale come la nazione “più infelice” del mondo, con Sierra Leone e Libano poco sopra.

L’Italia, pur essendo stato il1° Paese ad adottare questo nuovo paradigma, avendo introdotto nella programmazione economica gli Indicatori BES (Benessere Equo e Sostenibile), si colloca al 40° posto, guadagnando una posizione rispetto alla passata edizione,

I risultati del World Happiness Report di quest’anno riconfermano una verità fondamentale: la felicità è radicata nella fiducia, nella gentilezza e nella connessione sociale – ha affermato Jeffrey D. Sachs, Presidente dell’UN – SDSV e Direttore del Center for Sustainable Development presso la Columbia University, nonché  redattore del World Happiness Report – Sta a noi, in quanto individui e cittadini virtuosi, tradurre questa verità vitale in azioni positive, promuovendo così la pace, la civiltà e il benessere nelle comunità di tutto il mondo“.

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