Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), per contrastare l’esitazione vaccinale che anche prima della pandemia di Covi-19 era segnalata dall’OMS tra le 10 maggiori minacce per la salute globale, ha pubblicato un Rapporto sui fattori alla base della disinformazione online sui vaccini per supportare le autorità sanitarie nazionali europee sulle opzioni e capacità necessarie per rispondere ad essa.
L’esitazione vaccinale era stata già riconosciuta come grave problema sanitario globale prima dello scoppio della pandemia di Covid-19, tanto che il Consiglio europeo aveva chiesto nel dicembre 2018 una maggiore cooperazione europea contro i rischi posti dalla disinformazione sui vaccini, e l’OMS aveva inserito nel 2019 l’esitazione nei confronti del vaccino nella sua classifica delle 10 maggiori minacce per la salute globale.
L’attuale pandemia offre una visione unica della rapidità con cui può diffondersi online la disinformazione sui vaccini e quanto rapidamente possano emergere e svilupparsi nuove pericolose narrazioni che riducono la fiducia nei vaccini e può determinare l’esitazione a vaccinarsi, influenzando negativamente la prevenzione e il controllo di Covid-19 e ostacolando gli sforzi per raggiungere un’elevata copertura vaccinale.
Le autorità sanitarie possono svolgere un ruolo importante nell’identificare e contrastare la disinformazione sui vaccini online, ma per farlo in modo efficace devono avere una buona comprensione del panorama della disinformazione sui vaccini nei rispettivi Paesi e degli
strumenti e delle strategie disponibili per combatterla efficacemente.
Il 29 giugno 2021 il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) ha pubblicato il Rapporto “Contrastare la disinformazione online sui vaccini nell’UE e Area Economica Europea” (Countering online vaccine misinformation in the EU/EEA), con particolare attenzione alla disinformazione relativa alla vaccinazione contro il morbillo (in combinazione con parotite e rosolia), papillomavirus umano (HPV), influenza e Covid-19.
“La disinformazione sui vaccini pone dei rischi agli sforzi di vaccinazione nazionali in quanto può portare a un aumento dell’esitazione a vaccinarsi che, a sua volta, riduce copertura vaccinale – ha affermato Mike Catchpole, Direttore scientifico dell’ECDC – Affrontare le cause profonde della diffusione della disinformazione necessita di nuovi approcci volti a migliorare la valutazione critica del pubblico, e questi dovrebbero coinvolgere un’ampia varietà di attori, inclusi sociologi ed esperti di comunicazione“.
Lo Studio si è proposto quindi di esplorare:
– le principali fonti di disinformazione online sui vaccini in UE e EEA;
– la base di prove su come contrastare la disinformazione online sui vaccini;
– le attuali strategie utilizzate dalle autorità sanitarie pubbliche nazionali in UE/EEA e da altre organizzazioni per contrastare la disinformazione online sui vaccini;
– le esigenze di formazione delle autorità sanitarie pubbliche nazionali nell’UE/SEE su come sviluppare strategie efficaci per contrastare la disinformazione online sui vaccini.
Lo studio ha applicato un approccio a metodi misti costituito da metodologie di ricerca qualitative e quantitative, tra cui una revisione della letteratura, interviste con rappresentanti delle autorità sanitarie pubbliche nazionali di 6 Stati membri dell’UE selezionati (Estonia, Francia, Germania,
Paesi Bassi, Spagna e Romania) e di diverse organizzazioni paneuropee e globali coinvolte nella lotta alla disinformazione sui vaccini e un’analisi dei social media nei summenzionati 6 Paesi.

I risultati dello Studio forniscono approfondimenti alle autorità sanitarie pubbliche nazionali sui fattori alla base della diffusione della disinformazione sui vaccini online e sulle opzioni e capacità necessarie per rispondere ad essa, individuando diverse azioni chiave devono essere intraprese, tra cui:
– monitoraggio della disinformazione sui social media;
– interventi preventivi volti a promuovere l’alfabetizzazione digitale, sanitaria e scientifica delle persone;
– correggere la disinformazione attraverso tecniche di debunking (ndr: attività di demistificazione e confutazione di notizie o affermazioni false o antiscientifiche, spesso frutto di credenze, ipotesi, convinzioni, teorie ricevute e trasmesse in modo acritico);
– valutazione dell’efficacia degli interventi volti a contrastare la disinformazione vaccinale online.
Per supportare le autorità sanitarie pubbliche, l’ECDC svilupperà anche un pacchetto di formazione sulla gestione della disinformazione sui vaccini online per i professionisti della sanità pubblica e della comunicazione negli Stati membri dell’UE/EEA.