Fonti rinnovabili

Eolico off shore: sfruttare l’energia preservando i mari

Un briefing dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) evidenzia che un maggiore utilizzo di turbine eoliche nelle zone costiere per fornire all’Europa energia rinnovabile è un elemento cruciale per decarbonizzare l’economia europea e raggiungere i suoi obiettivi climatici ed energetici, ma il posizionamento  di queste turbine dovrebbe anche considerare attentamente i potenziali impatti sugli ecosistemi marini, per cui una pianificazione informata può soddisfare sia gli obiettivi climatici che la salvaguardia della biodiversità marina.

Comprendere i compromessi da fare per il posizionamento di turbine in acque costiere sensibili e vulnerabili, abbinato a un approccio di pianificazione integrato nell’espansione delle aree marine protette, può aiutare ad attenuare i potenziali impatti ambientali negativi.

È quanto evidenzia il briefingHarnessing offshore wind while preserving the sea” che l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) ha pubblicato il 15 novembre 2024, con l’obiettivo di fornire elementi utili per una pianificazione informata, al fine di soddisfare il conseguimento degli obiettivi climatici e salvaguardare la biodiversità marina. per soddisfare gli obiettivi climatici e salvaguardare la biodiversità marina.

L’uso di fonti di energia rinnovabili sta crescendo in tutta Europa per soddisfare l’obiettivo della legge sul clima dell’UE di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Pertanto, l’energia eolica ha un ruolo importante da svolgere. Si prevede che lo sviluppo della capacità di energia eolica offshore crescerà fino a circa 110 Giga Watt (GW) di capacità installata entro il 2030 e circa 320 GW entro il 2050. Il Green Deal europeo e la Strategia UE per le energie rinnovabili offshore evidenziano come lo sviluppo dell’eolico offshore possa offrire opportunità uniche per la crescita del settore e l’occupazione nelle regioni costiere europee, oltre che generare energia rinnovabile che aiuta ad allontanare l’economia europea dalle fonti energetiche basate sui combustibili fossili

L’espansione della costruzione di nuovi parchi eolici comporta anche nuove sfide in termini di utilizzo di materie prime e rifiuti È anche importante che vengano colte le opportunità per applicare i princìpi dell’economia circolare quando le turbine eoliche vengono progettate e raggiungono la fine del loro ciclo di vita.

Soprattutto, è necessaria un’attenta implementazione per evitare che i progetti di energia eolica creino uno stress ambientale imprevisto, sottolinea il briefing dell’EEA. Le acque costiere, i mari e la vita marina affrontano pressioni crescenti dovute al cambiamento climatico e a numerose attività che si svolgono sulla terraferma e sul mare, rendendo fondamentale garantire la resilienza e la sostenibilità a lungo termine degli habitat marini europei

Indice di sensibilità ecologica per l’energia eolica (sinistra); Mappa 2b effetti combinati delle attività umane e delle pressioni (destra)

Come la maggior parte delle attività offshore, varie fasi dei progetti eolici offshore, tra cui esplorazione, trasporto, costruzione, funzionamento e dismissione possono esercitare una serie di potenziali impatti ambientali negativi. Questi includono disturbo, degradazione o perdita dell’habitat, inquinamento acustico, vibrazioni e campi elettromagnetici, tutti fattori che possono influenzare varie specie e, in ultima analisi, avere un impatto sulla resilienza dell’ecosistema.  

Al contempo, l’installazione di parchi eolici offshore può essere combinata con altre misure che giovano all’ambiente. Ad esempio, gli impianti eolici offshore possono anche offrire spazio per l’istituzione di santuari marini o per operazioni di acquacoltura sostenibili. L’impiego dell’eolico offshore può anche avere impatti positivi sull’ambiente locale, come la creazione di nuovi habitat, basati su barriere artificiali

È importante dedicare tempo sufficiente per analisi approfondite e basate sui dati degli impatti ambientali sia a livello di progetto che di ecosistema, poiché le richieste concorrenti sui mari europei continuano a crescere. Dare priorità alla pianificazione spaziale marittima basata sulle informazioni che collega gli obiettivi e i traguardi del quadro legislativo dell’UE dovrebbe necessariamente riflettere l’ampia gamma di esigenze delle parti interessate. Un approccio basato sugli ecosistemi dovrebbe essere applicato per gestire tutte le attività umane nell’ambiente marino. Tale approccio è essenziale per gestire le sfide interconnesse di arresto della perdita di biodiversità, mitigazione del cambiamento climatico e garanzia di attività marittima sostenibile, in particolare nelle regioni costiere sensibili.

Sono inoltre cruciali le consultazioni e il coordinamento dei piani spaziali marittimi a livello regionale, in grado di garantire una pianificazione coerente e sostenibile nei bacini marittimi dell’UE e promuovere anche valutazioni complete degli impatti cumulativi delle attività marine a livello di bacino marino.

In conclusione, le future richieste concorrenti sugli ambienti marini europei richiederanno compromessi da considerare in modo appropriato. La pianificazione dello spazio marittimo è essenziale per garantire un uso equilibrato delle risorse marine attraverso un approccio basato sugli ecosistemi come definito dalla legislazione UE.

In copertina: foto d Nicholas Doherty su Unsplash

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