Efficienza energetica Energia Sostenibilità

IEA: efficienza energetica parte decisiva per sistema energetico sostenibile

IEA efficienza energetica parte decisiva per sistema energetico sostenibile

Il nuovo Rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia evidenzia che nel 2015 le economie mondiali hanno consumato meno energia per crescere, nonostante i prezzi energetici più bassi.
Tuttavia sono necessarie politiche più vigorose per raggiungere gli obiettivi climatici, anche sottoponendo a standard di efficienza quel 70% di consumo di energia a livello globale, che non è assoggettato ad alcun obbligo normativo in termini di risparmio o efficienza.

Nel corso del World Energy Congress (Istanbul, 9-13 ottobre 2016) che quest’anno si preannuncia ricco di analisi e contenuti innovativi, stante il tema “Embracing New Frontiers” (Abbracciando nuove frontiere), l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA)  ha presentato il nuovo “Energy Efficienct Market Report 2016” dove si evidenzia che negli ultimi anni le economie stanno dimostrando di far uso di meno energia per crescere (in particolare Cina e altri Paesi in via di sviluppo), ma c’è bisogno di politiche più vigorose per conseguire gli obiettivi climatici.

Nel  Rapporto si sottolinea l’importante ruolo dell’efficienza energetica nella transizione energetica globale, dal momento che non ci sono politiche energetiche e climatiche realistiche o convenienti, senza tale componente.
L’intensità energetica – la quantità di energia utilizzata per unità di PIL – è aumentata dell’1,8% lo scorso anno, il che significa che l’economia globale non ha bisogno di consumare maggiore energia per crescere. Il miglioramento ha superato dell’1,5% quanto guadagnato nel 2014, ed è stato il triplo del tasso medio visto negli ultimi 10 anni. Inoltre, i guadagni dello scorso anno sono stati raggiunti nonostante i prezzi dell’energia fossero più bassi, elemento questo che generalmente smorza l’entusiasmo per il risparmio energetico.
Tuttavia, il Rapporto mostra anche che, mentre molto è stato compiuto, il progresso globale è ancora troppo lento. I miglioramenti globali di intensità energetica devono raggiungere, secondo l’IEA, almeno il 2,6% all’anno per mettere il mondo su un percorso sostenibile per un sistema energetico decarbonizzato.
L’efficienza è la risorsa energetica che tutti i Paesi possiedono in abbondanza – ha sottolineato Fatih Birol, Direttore esecutivo della IEA, presentando il Rapporto – Accolgo con favore il miglioramento dell’efficienza energetica globale, in particolare in un momento di prezzi energetici più bassi. Questo è un segnale che molti Governi stanno spingendo su politiche di efficienza energetica, e che sta funzionando”.

Le politiche di efficienza energetica hanno lo scopo di fornire la maggior quantità di benefici sociali ed economici dall’energia che utilizziamo. Per questo motivo, sono strumenti per le azioni di Governo, avendo un impatto reale sulla domanda globale di energia. Ad esempio, gli standard per il risparmio di carburante per le auto hanno fatto risparmiare lo scorso anno in tutto il mondo 2,3 milioni di barili di petrolio al giorno, pari al 2,5% della fornitura mondiale di petrolio.
Al momento, gli standard di efficienza coprono il 30% del consumo di energia a livello globale, in crescita dal momento che nel 2000 era solo dell’11%, ma i margini di miglioramento sono ampi dal momento che il 70% del consumo globale di energia non è soggetto ad alcun obbligo normativo in termini di risparmio o efficienza.

I Paesi aderenti all’IEA hanno risparmiato 540 miliardi di dollari in spesa energetica nel 2015, dopo i miglioramenti dell’efficienza energetica introdotti dal 2000. Tuttavia, gli aumenti per l’intensità energetica lo scorso anno sono stati più elevati nei Paesi non-OCSE, e si prevede che questa tendenza continuerà:
Le grandi economie emergenti si stanno muovendo al centro della scena nella transizione energetica pulita e nella lotta contro l’inquinamento atmosferico – ha osservato Birol – guidata dall’efficienza energetica e dalle fonti rinnovabili“.
In particolare, un Paese ha mostrato i progressi più significativi, come sopra accennato, la Cina, dove l’intensità energetica è migliorata del 5,6%,  mentre il tasso medio del precedente decennio era stato del 3,1%. Secondo il Rapporto, il progresso della Cina in termini di efficienza energetica sta lasciando la sua impronta sui mercati energetici globali. La domanda primaria di energia in Cina è cresciuta solo dello 0,9% nel 2015, il suo tasso più basso dal 1997, mentre l’economia è cresciuta del 6,9%. Senza il suo contributo, i miglioramenti di intensità energetica globale nel 2015 sarebbero stati solo dell’1,4%.

L’Agenzia ha identificato l’efficienza energetica come il “carburante” fondamentale nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e la sua analisi dimostra che oltre un terzo di tutte le riduzioni di emissioni necessarie per raggiungere gli obiettivi climatici entro il 2040 devono provenire da politiche di efficienza energetica. Gli incrementi di efficienza nei Paesi membri dell’IEA nel 2015 sono stati abbastanza grandi da alimentare un Paese come il Giappone.
Il Rapporto sottolinea anche il ruolo centrale delle politiche di Governo per aumentare l’efficienza energetica, che comunque devono essere rafforzate e ampliate per incrementare i potenziali guadagni dell’efficienza energetica.

Nell’occasione l’IEA ha presentato l’Efficiency Policy Progress Index (EPPI) che tiene traccia delle politiche obbligatorie e stabilisce una linea di base per monitorare i progressi futuri.Tags: 

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