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Edilizia in legno: qualità, sicurezza e sostenibilità spingono il mercato

Dal 3° Rapporto di Federlegno Arredo, per conto di Assolegno, emerge che il settore dell’edilizia in legno continua la sua crescita, spinta dall’interesse per il comparto da parte dei privati che del pubblico.

Mentre il settore delle costruzioni in generale è ancora in sofferenza, il comparto edilizia in legno rappresenta il 7% delle nuove abitazioni costruite nel 2017, con un numero di edifici stimati realizzati sul territorio nazionale pari a 3.224, di cui il 90% destinato al residenziale, per una stima di valore complessivo del costruito pari a circa 700 milioni di euro.

Le imprese che operano nella realizzazione di edifici in legno sono spesso diversificate anche in altri segmenti del mercato del legno (grandi costruzioni, ponti, coperture in legno eccetera) e complessivamente generano un mercato che si stima in 1,3 miliardi di euro.

È quanto emerge dal 3° RapportoCase ed Edifici in Legno”, condotto dal Centro Studi Federlegno Arredo (FLA), per conto di Assolegno, che ha come obiettivo principale dimensionare il mercato degli edifici a struttura in legno – residenziali e non residenziali – costruiti in Italia nel 2016-2017 e il relativo volume d’affari.

La maggiore vitalità del comparto “bioedile” viene anche favorita dalla presenza di strumenti, come lo schema privato di certificazione S.A.L.E. (Sistema Affidabilità Legno Edilizia), che di fatto ha consentito ai committenti dei costruttori certificati secondo tale protocollo di qualità di finanziare la costruzione di edifici a struttura portante in legno grazie ai numerosi accordi sviluppati dalla Federazione con i maggiori istituti di crediti diffusi a livello nazionale.

Il settore delle costruzioni in legno ha le potenzialità per divenire un riferimento qualitativo a livello comunitario, coniugando eccellenza  progettuale a quella realizzativa – ha dichiarato Marco Vidoni, Presidente di Assolegno, l’Associazione che fa capo a Federlegno Arredi, che promuove il corretto uso del legno quale elemento strutturale all’interno del comparto edile – È compito dell’associazione accompagnare il comparto industriale verso principi di tutela delle maestranze e logiche di espansione sul mercato nazionale e internazionale

Basata sull’elaborazione dei dati forniti da 239 aziende – ovvero i principali player del settore – il Rapporto ha analizzato l’edilizia in legno in Italia in termini di numero di edifici costruiti (residenziali e non residenziali), stima del mercato nazionale, distribuzione territoriale delle aziende e del loro fatturato, nonché la distribuzione delle soluzioni abitative realizzate per singola Regione.

Dal punto di vista della distribuzione territoriale, la maggior concentrazione di imprese è nel Trentino Alto-Adige (24%), seguito dalla Lombardia (22%) e dal Veneto (15%).

In relazione alla distribuzione territoriale delle abitazioni in bioedilizia, troviamo in testa la Lombardia (con il 23% delle abitazioni), seguita da Veneto (19%), Trentino-Alto Adige (12%) ed Emilia-Romagna (11%), mostrando così come la tecniche costruttive in legno si stiano progressivamente diffondendo anche in territori tradizionalmente meno legati all’utilizzo di questo materiale a uso strutturale, grazie anche alle prestazioni delle strutture in legno in termini di resilienza agli eventi sismici.

Il confronto con la produzione di edifici in legno degli altri Paesi europei conferma che il nostro Paese è al posto come capacità produttiva e volumi di mercato gestiti, dopo Germania, Regno Unito e Svezia, segnando una costante crescita dimensionale.

Non solo il privato si sta orientando sulla bioedilizia, ma anche il settore pubblico. Sulla base dei primi dati del 2018, si assiste ad una crescita dei bandi pubblici (oltre 76 interventi edili, considerando solo le gare entro le quali la categoria OS32 “Strutture di legno” è stata prevalentemente inquadrata.

È innegabile che le costruzioni in legno stiano progressivamente abbracciando realizzazioni complesse in ambito urbano – ha sottolineato Angelo Marchetti, Consigliere incaricato al Gruppo case ed edifici in legno di Assolegno – La velocità realizzativa, la sostenibilità e i pochi spazi di ingombro di cantiere possono e devono diventare nel tempo un elemento di scelta consapevole per il committente, sia questo privato o pubblico”.

La bioedilizia costituisce una risposta adeguata alla sfida della riduzione dell’impronta del carbonio del settore, considerato che è responsabile, tra altro, del 50% dell’estrazione di materie prime, come ha evidenziato il Rapporto presentato alla COP24 di Katowice (2-15 dicembre 2018) dalla Global Alliance for Buildings and Construction (WorldGBC) e redatto dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) e dal Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP), secondo cui nei prossimi anni “occorreranno azioni molto forti da parte di governi, città e imprese per tagliare l’impronta del carbonio del settore edile e delle costruzioni se si vuole raggiungere l’obiettivo dell’Accordo di Parigi”.  

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