Acqua Risorse e consumi

Crisi idrica incombente: da WMO l’invito a svegliarsi

Il Rapporto dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), a cui hanno collaborato 26 Organizzazioni, esplora i progressi compiuti dai Paesi membri nell’utilizzo dei servizi climatici per affrontare la crisi idrica e mette in evidenza le lacune ancora esistenti nel coinvolgimento degli utenti, nelle previsioni, nelle reti di osservazione e nella raccolta dei dati.

Più di 2 miliardi di persone vivono in Paesi sotto stress idrico e 3,6 miliardi di persone devono affrontare un accesso inadeguato all’acqua almeno un mese all’anno. Nel frattempo, i rischi legati all’acqua sono aumentati di frequenza negli ultimi 20 anni. Dal 2000, i disastri legati alle inondazioni sono aumentati del 134% e la frequenza delle siccità è aumentata del 29%. 

Sono solo alcuni dei dati allarmanti che emergono dal Rapporto The State of Climate Services 2021: Water”, che l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) ha presentato il 5 ottobre 2021 nel corso di un evento online di alto livello, al quale hanno  partecipato rappresentanti di alcune delle 26 organizzazioni (Agenzie ONU, Istituzioni scientifiche, Ong internazionali, ecc.) che hanno contribuito alla sua redazione.

Il Rapporto evidenzia la necessità di un’azione urgente per migliorare la gestione cooperativa dell’acqua, adottare politiche idriche e climatiche integrate e aumentare gli investimenti per questa risorsa preziosa che è alla base di tutti gli obiettivi internazionali in materia di sviluppo sostenibile, adattamento ai cambiamenti climatici e riduzione del rischio di catastrofi.

I rischi correlati all’acqua quali inondazioni e siccità sono in aumento a causa dei cambiamenti climatici, con previsioni di un aumento vertiginoso del numero di persone che soffrono di stress idrico, un fenomeno aggravato dall’aumento della popolazione e dalla diminuzione della risorsa. Tuttavia, la gestione, il monitoraggio, le previsioni e l’allerta precoce sono frammentati e inadeguati, mentre gli sforzi finanziari globali per il clima sono insufficienti.

L’aumento delle temperature sta provocando cambiamenti delle precipitazioni sia a livello globale che regionali, portando a cambiamenti nei modelli di pioggia e nelle stagioni agricole, con un impatto importante sulla sicurezza alimentare e sulla salute e il benessere umani – ha affermato il Segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale, prof. Petteri TaalasLo scorso anno ha visto un continuo di eventi estremi legati all’acqua. In tutta l’Asia, le piogge estreme hanno causato massicce inondazioni in Giappone, Cina, Indonesia, Nepal, Pakistan e India. Milioni di persone furono sfollate e centinaia furono uccise. 

Ma non è solo nel mondo in via di sviluppo che le inondazioni hanno causato gravi disagi. Le inondazioni catastrofiche in Europa hanno provocato centinaia di morti e danni ingenti – ha proseguito Taalas, facendo un esplicito riferimento alle alluvioni che hanno colpito la Germania Centro-occidentale lo scorso luglio – Mentre la mancanza di acqua continua ad essere una delle principali cause di preoccupazione per molte nazioni, soprattutto in Africa. Più di due miliardi di persone vivono in Paesi con carenza idrica e soffrono della mancanza di accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari sicuri. Dobbiamo svegliarci di fronte all’incombente crisi idrica”.

Pericoli e stress legati all’acqua
Secondo i dati citati nel rapporto, 3,6 miliardi di persone hanno avuto un accesso inadeguato all’acqua per almeno un mese all’anno nel 2018. Entro il 2050, si prevede che questa cifra salirà ad oltre cinque miliardi.

Negli ultimi 20 anni, l’accumulo di acqua terrestre – la somma di tutta l’acqua sulla superficie terrestre e nel sottosuolo, compresa l’umidità del suolo, la neve e il ghiaccio – è diminuita a una velocità di 1cm all’anno. Le perdite maggiori si verificano in Antartide e in Groenlandia, ma molte località a bassa latitudine densamente popolate stanno subendo perdite idriche significative in aree che tradizionalmente offrono adeguato approvvigionamento idrico, con importanti conseguenze per la sicurezza idrica.
La situazione sta peggiorando per il fatto che solo lo 0,5% dell’acqua sulla Terra è utilizzabile e disponibile come acqua dolce.

Tendenze dello stoccaggio idrico terrestre (TWS) degli ultimi 20 anni (2002-2021). Le aree rosse indicano una grande perdita di massa d’acqua nel tempo. Queste aree sono quelle più colpite dai cambiamenti climatici e/o dalle attività umane, escluse la Groenlandia e l’Antartide, che non sono incluse nella mappa, poiché le loro tendenze di perdita di massa d’acqua sono così grandi da oscurare le altre tendenze continentali.

I rischi legati all’acqua sono aumentati di frequenza negli ultimi 20 anni. Dal 2000, i disastri legati alle inondazioni sono aumentati del 134% rispetto ai due decenni precedenti. La maggior parte delle morti e delle perdite economiche legate alle inondazioni sono state registrate in Asia, dove i sistemi di allerta precoce per le inondazioni fluviali richiedono un rafforzamento.

Anche il numero e la durata dei periodi di siccità sono aumentati del 29% nello stesso periodo. La maggior parte dei decessi correlati alla siccità si è verificata in Africa, evidenziando la necessità della regione di sistemi di allarmi tempestivi per il rischio siccità.

Gestione integrata delle risorse idriche
Sebbene la gestione integrata delle risorse idriche (IWRM) sia fondamentale per raggiungere il benessere sociale, economico e ambientale a lungo termine e gran parte dei Paesi abbia avanzato il proprio livello di implementazione dell’IWRM, ci sono ancora 107 Paesi che sono lontani dall’intraprendere il cammino per conseguire l’obiettivo di gestire in modo sostenibile le proprie risorse idriche entro il 2030, come prevede l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 6. Nel 2020, 3,6 miliardi di persone non disponevano di servizi igienico-sanitari gestiti in modo sicuro, 2,3 miliardi non disponevano di servizi igienici di base e più di 2 miliardi vivono in Paesi con difficoltà idriche senza accesso all’acqua potabile.

Per quanto riguarda l’efficienza idrica. 75 Paesi hanno riportato livelli inferiori alla media, di cui 10 con livelli estremamente bassi. Gli attuali tassi di progresso devono quadruplicare per raggiungere gli obiettivi globali entro il 2030.

La buona notizia è che le Nazioni sono determinate a migliorare la situazione. Secondo la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), acqua e cibo sono le due questioni prioritarie degli impegni nazionali (NDC), previsti dall’Accordo di Parigi e che dovrebbero essere aggiornati alla prossima COP26, con i Paesi che evidenziano la necessità di rafforzare i servizi climatici per l’acqua.

Gli hot spot dello stress idrico globale sono: il Mediterraneo, il Sahel, il nord del Corno d’Africa, l’Africa meridionale, il Medio Oriente; l’Asia Centrale; l’Asia meridionale; l’Asia orientale; l’Australia del sud-est, il Nord America occidentale, il Sud America Occidentale.

Aspirazioni contro Realtà
Per ridurre i disastri legati all’acqua e supportare la gestione delle risorse idriche, sono necessari servizi climatici per l’acqua e sistemi di allerta precoce, nonché investimenti sostenibili, attualmente inadeguati. Circa il 60% dei servizi meteorologici e idrologici nazionali – le agenzie pubbliche nazionali incaricate di fornire informazioni idrologiche di base e servizi di allerta ai governi, al pubblico e al settore privato – non ha le tutte le capacità necessarie per fornire servizi climatici per l’acqua.

Una valutazione della WMO su 101 Paesi per i quali sono disponibili dati ha rilevato che:
– c’è scarsa interazione tra i fornitori di servizi climatici e gli utenti delle informazioni nel 43% dei Paesi membri;
– in circa il 40% di questi, non vengono raccolti i dati per le variabili idrologiche di base;
– i dati idrologici non sono disponibili nel 67% dei Paesi;
–  i sistemi di previsione e di allerta precoce delle piene fluviali sono assenti o inadeguati nel 34% dei Paesi che hanno fornito dati;
– i sistemi di previsione e di allerta precoce della siccità sono carenti o inadeguati nel 54% dei Paesi.

Ulteriori finanziamenti e investimenti sono essenziali per sostenere l’adattamento. Nonostante un aumento del 9% degli impegni finanziari assunti per affrontare l’OSS 6, gli impegni per l’assistenza ufficiale allo sviluppo (APS) sono rimasti stabili a 8,8 miliardi di dollari tra il 2015 e il 2019.

Raccomandazioni
Il rapporto fornisce raccomandazioni strategiche per i responsabili politici per migliorare l’implementazione e l’efficacia dei servizi climatici per l’acqua in tutto il mondo:
1. Investire nella gestione integrata delle risorse idriche come soluzione per gestire meglio lo stress idrico, in particolare nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo (SIDS) e nei Paesi meno sviluppati (LDC).
2. Investire in sistemi di allerta precoce per siccità e inondazioni nei Paesi meno sviluppati a rischio, comprese l’allerta per siccità in Africa e l’allerta per inondazioni in Asia.
3. Colmare il divario di capacità nella raccolta di dati per le variabili idrologiche di base che sono alla base dei servizi climatici e dei sistemi di allerta precoce.
4. Migliorare l’interazione tra le parti interessate a livello nazionale per co-sviluppare e rendere operativi i servizi climatici con gli utenti delle informazioni, al fine di supportare meglio l’adattamento nel settore idrico. C’è anche un urgente bisogno migliorare il monitoraggio e la valutazione dei benefici socioeconomici, al fine di contribuire a mostrare le migliori pratiche.
5. Colmare le lacune nei dati per i servizi climatici nel settore idrico. I dati sui servizi climatici per l’acqua mancano da 65 Paesi membri della WMO, in particolare nei SIDS, dove solo il 19% ha fornito dati per il Rapporto, insufficienti per valutare lo stato delle capacità dei SIDS e le esigenze dei servizi climatici per l’acqua.
6. Unirsi alla Coalizione per l’acqua e il clima, avviata dalla WMO in risposta alla necessità di sviluppi politici integrati e di miglioramento delle soluzioni pratiche, che fornisce ai Paesi supporto per migliorare la valutazione delle risorse idriche, nonché i servizi di previsione e prospettive per l’acqua.


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