Clima

Crisi climatica: appello di Mattarella e di altri 5 capi di Stato

Italia, Croazia, Grecia, Malta, Portogallo e Slovenia si impegnano a sostenere iniziative di azione congiunta contro la crisi climatica, e fanno appello all’UE, agli altri Paesi del Mediterraneo e alla comunità internazionale affinché pongano in cima alla loro agenda politica la questione.

Alcuni Capi di Stato di Paesi del Mediterraneo e membri del Gruppo Arraiolos, dal nome della cittadina portoghese dove svolse nel 2003 la prima riunione multinazionale informale dei Presidenti di alcuni Stati membri dell’UE per discutere di questioni e problemi riguardanti lo stato attuale e lo sviluppo futuro dell’UE e del processo di integrazione, ma anche di come affrontare le sfide della globalizzazione, hanno sottoscritto un Appello a sostegno dell’impegno per arrestare gli effetti dei cambiamenti climatici.

Come previsto – vi si legge – la crisi climatica è arrivata e ha raggiunto dimensioni esplosive, tanto che si parla ormai di ‘stato di emergenza climatica’. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite alla fine di luglio ha definito la crisi attuale uno stato di ‘ebollizione globale’ ”.

Il Segretario ONU António Gutterres nella Conferenza stampa sul clima del 27 luglio 2023, commentando i dati diffusi dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) e dal Copernicus Climate Change Service (C3S) del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio (ECMWF), secondo cui il mese di Luglio 2023 si apprestava a diventare il mese più caldo mai registrato, aveva  affermato che “L’era del riscaldamento globale è finita; è arrivata l’era dell’ebollizione globale. L’aria è irrespirabile. Il caldo è insopportabile. E il livello dei profitti dei combustibili fossili e dell’inerzia climatica è inaccettabile. I leader devono guidare. Niente più esitazioni. Niente più scuse. Non si potrà più aspettare che gli altri si muovano per primi. Semplicemente non c’è più tempo per questo”.

I suoi [della crisi climatica] effetti sono visibili soprattutto nella nostra regione, il Mediterraneo, che è gravemente colpita e a rischio immediato non soltanto di scarsità di acqua ed elettricità, ma anche di inondazioni, diffuse ondate di calore, incendi e desertificazione – prosegue l’Appello – I fenomeni naturali estremi stanno distruggendo l’ecosistema e minacciando la nostra vita quotidiana, il nostro stile di vita”.

Il riferimento è ovviamente è ai fenomeni estremi che negli ultimi mesi hanno interessato le regioni che si affacciano sul Mediterraneo: prolungate siccità; precipitazioni estreme, con drammatiche inondazioni quale quelle che ha investito la regione dell’Emilia-Romagna; ondate di calore estremo con picchi di record di temperature; violenti nubifragi con grandinate di eccezionali dimensioni; incendi devastanti che hanno imperversato soprattutto in Grecia e Italia.
Il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) ha segnalato che nel mar Mediterraneo si stanno registrando temperature decisamente elevate, con valori che superano di 5-6 °C i valori medi, con impatti significativi sugli ecosistemi marini, soprattutto sulla fauna ittica. Il tutto a conferma di quanto gli scienziati stanno ammonendo da tempo che il Mediterraneo è diventato un vero e proprio “hotspot climatico”.

Non c’è più tempo da perdere, non c’è più tempo per scendere a compromessi per ragioni politiche o economiche – sottolinea l’Appello – È imperativo agire e prendere iniziative urgenti ed efficaci. Tutti i Paesi del Mediterraneo devono coordinarsi e reagire, impegnarsi in uno sforzo collettivo per arrestare e invertire gli effetti della crisi climatica”.

È dovere di tutti noi agire in questa direzione e adottare politiche concrete volte a questo sforzo – conclude il Documento sottoscritto dai Presidenti di Italia (la prima firma è quella di Sergio Mattarella), Croazia, Grecia, Malta, Portogallo e SloveniaSensibilizzare l’opinione pubblica, educare e ispirare in tutti l’etica della responsabilità ambientale. Non solo per il presente, ma anche per il futuro dei nostri figli e delle generazioni che verranno”.

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