Cibo e alimentazione

Crisi alimentare: non si può più ignorare “L’elefante nella stanza”

La Campagna “Hungry for Action” (@HungryForAct) ha rivolto una lettera aperta ai leader mondiali affinché venga convocato quanto prima un vertice per affrontare il problema impellente e non al 2030 per risolvere la crisi alimentare globale che hanno concorso a sviluppare, continuando a far finta che non esista (“L’Elefante nella stanza”).

In vista del Vertice dei Capi di Stato e di Governo del G20 (Nuova Delhi, 9-10 settembre 2023), l’Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA 78) di New York (5-19 settembre 2023) che avrà per tema “Ricostruire la fiducia e riaccendere la solidarietà globale: accelerare l’azione sull’Agenda 2030 e i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile verso la pace, la prosperità, il progresso e la sostenibilità per tutti” e della Conferenza delle Parti (COP28) dell’UNFCCC (Dubai, 30 novembre al 12 dicembre 2023,  la Campagna” Hungry for Action”, coordinata da SDG2 Advocacy Hub e supportata da 40 organizzazioni, tra cui Save the Children, ONE Campaign e Global Citizen, ha inviato una lettera aperta ai leader mondiali per chiedere la convocazione di un incontro sulla crisi alimentare globale: l’Elefante nella stanza (Ndr: l’espressione inglese Elephant in the room  si riferisce ad un problema molto noto che viene minimizzato, perché non se ne vuole discutere), per scongiurare la carestia e fornire soluzioni coraggiose, durature e coordinate per risanare un sistema alimentare in crisi.

La lettera aperta ai leader mondiali è stata firmata da sostenitori, tra cui l’attivista per il clima Vanessa Nakate, la pluripremiata sostenitrice dell’agricoltura sostenibile Wangari Kuria, il musicista e filantropo Octopizzo, il sostenitore degli SDG Richard Curtis e il famoso chef statunitense Andrew Zimmern.

Sapete che c’è una crisi alimentare globale– vi si legge – La state ignorando nei vostri budget. Non ne parlate abbastanza con i media. Non è in cima alla vostra Agenda per il G20 per l’UNGA o la COP28. E così rimane un elefante nella stanza”.

Come certificato dal Rapporto SOFI 2023, redatto congiuntamente dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), dal Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD), dal Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF), dal Programma Alimentare Mondiale (WFP) e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ci sono nel mondo 735 milioni di persone che soffrono la fame, 122 milioni in più rispetto a prima della pandemia di COVID e se la crisi alimentare continuasse ad essere trascurata dai leader mondiali le conseguenze sarebbero devastanti. 

Gli appelli delle Nazioni Unite per i finanziamenti per far fronte all’emergenza alimentare sono stati poco più di un quarto del necessario, molto meno rispetto all’ultima crisi alimentare globale del 2008, eppure c’è il doppio delle persone che soffrono la fame rispetto ai livelli del 2008.

Come leader, avete permesso che questa emergenza si sviluppasse – prosegue l’appello – Le soluzioni per porre fine alla crisi alimentare esistono. È vostra la responsabilità per far uscire il mondo dai disastri, non di aggravarli”. 

Per Hungry for Action la crisi alimentare globale è causata da una combinazione di conflitti, cambiamenti climatici, aumento dei prezzi alimentari e debiti onerosi che gravano su molti dei paesi più poveri, 21 dei quali si trovano oggi ad affrontare livelli catastrofici di sofferenza debitoria e di insicurezza alimentare.

L’azione per affrontare la crisi alimentare globale dovrebbe concentrarsi su 3 elementi chiave: salvare vite umane; rafforzare la resilienza delle comunità colpite per resistere agli shock climatici e dei prezzi alimentari; garantire il futuro attraverso la riforma del sistema alimentare globale per renderlo più sostenibile. sostenibile ed equo.

Le soluzioni che i leader mondiali dovrebbero portare avanti in una riunione di emergenza, secondo la Campagna Hungry for Action, includono: 
– finanziare integralmente gli appelli umanitari da 55 miliardi di dollari lanciati dalle Nazioni Unite e raddoppiare i finanziamenti per l’adattamento climatico per i Paesi a basso reddito, cancellando al tempo stesso i loro debiti e riformando il sistema finanziario multilaterale per sbloccare fondi vitali;
investire nei piccoli agricoltori, negli operatori sanitari e nelle comunità in prima linea nella crisi alimentare, anche attraverso programmi di protezione sociale;
ripensare il sistema alimentare globale ormai fallito sostenendo un’agricoltura più sostenibile, diversificando le colture, migliorando la nutrizione e l’accesso a una dieta sana e riducendo gli sprechi alimentari.

Il mondo sta affrontando molteplici emergenze: la crisi climatica, la crisi della salute pubblica, la crisi della perdita di biodiversità e la crisi della fame – ha commentato Danielle Nierenberg, Presidente e Fondatrice di Food TankC’è bisogno di un’azione urgente – non entro il 2030 – ma oggi. Sono grata per gli sforzi degli attivisti e dei sostenitori che stanno spingendo per il cambiamento. Ma abbiamo bisogno che i politici trattino queste crisi come emergenza qual è e spingano per una trasformazione positiva del modo in cui produciamo e consumiamo cibo all’UNGA. Non possiamo più aspettare”.

Per mostrare il sostegno alla Campagna, si può condividere sui social media con tag: @HungryForAct

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