Presentato a ECOMONDO il Rapporto di Sostenibilità del Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli usati, da cui emerge che, nonostante i livelli di eccellenza già conseguiti, il CONOU è riuscito a migliorare i trend di crescita della sua attività, ed è proteso ad aumentare ulteriormente le sue prestazioni di riduzione degli impatti ambientali e sociali della sua attività.
Nel corso del Convegno “CONOU. Riferimento europeo nel campo della sostenibilità e dell’economia circolare”, svoltosi a ECOMONDO (Fiera di Rimini, 5-8 novembre 2019), l’evento leader in Europa dedicato alla Green & Circular Economy, targato Italian Exibition Group (IEG), il Consorzio Nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli Oli Usati ha presentato il Rapporto di Sostenibilità 2018, redatto da Deloitte, una tra le più grandi realtà nei servizi di consulenza alle imprese, secondo lo standard Internazionale GRI (Global Reporting Initiative) che per la rendicontazione delle performance di sostenibilità si focalizza sugli aspetti che riflettono gli impatti economici, ambientali e sociali significativi (matrice di Materialità).
“La sostenibilità non è semplicemente attenzione all’ambiente, ma è il ponte fra le generazioni presenti e quelle future in merito alla continuità dell’azienda dal punto di vista economico, sociale e ambientale – ha sottolineato Riccardo Piunti, Vicepresidente CONOU – Elementi salienti di questo percorso di trasparenza, che proseguirà l’anno prossimo con la formale certificazione del Rapporto 2019, sono il ruolo centrale del portatore di interessi e il concetto di filiera da un lato, e la matrice di materialità dall’altro, che insieme all’economia circolare sono ormai centrali per le imprese italiane“.
Lo stakeholder (il portatore di interessi) non è più solo lo shareholder (l’azionista), ma il rappresentante delle diverse entità e interessi che influiscono e sono influenzati dall’azienda. Il Consorzio da anni coltiva il concetto e la prassi della Filiera che armonizza e ingloba nel sistema CONOU di sostenibilità tutte le aziende (Raccoglitori, Rigeneratori) che a esso concorrono e che, di CONOU, sono i principali, seppure non unici, stakeholder.
I dati del Rapporto sono pertanto il risultato d’insieme delle attività olio usato delle singole imprese che della filiera sono parte. Il Consorzio, infatti, opera attraverso le 2 grandi imprese della Rigenerazione e le 69 imprese dedite alla Raccolta dell’olio usato (nonché, spesso, di numerosi altri rifiuti pericolosi e non). La matrice di Materialità identifica (dal punto di vista del CONOU e degli Stakeholder, appunto) le variabili chiavi della Sostenibilità, dando rilievo certamente ai temi ambientali ma anche alla Governance del Consorzio, ai temi etici di tutti i membri della filiera e, da ultimo, ponendo l’esigenza di aumentare il coinvolgimento dei produttori di olio usato.
Dal Rapporto emerge che è proseguito anche nello scorso anno il trend di crescita del Consorzio che con la sua rete di imprese ha raccolto circa 187mila tonnellate di oli usati, gli oli industriali o lubrificanti (+2,7% sul 2017) corrispondenti, praticamente, al 100% del raccoglibile, confermandosi leader a livello europeo ed esempio di eccellenza.
Tutti gli oli usati raccolti sono stati conferiti all’industria della rigenerazione che ne ha ricavato 123mila tonnellate di basi rigenerate, oltre a 42mila tonnellate di altri prodotti. L’attività del Consorzio ha inoltre contribuito nel 2018 ad un risparmio di 85 milioni di euro sulla bolletta energetica nazionale.
Nello specifico, l’analisi del ciclo di vita (LCA) che compara gli impatti, pur presenti anche nelle attività della filiera, con quelli evitati grazie al recupero di materia pregiata garantito dalla rigenerazione. A parità di quantità prodotte, il sistema di rigenerazione rispetto a quello, alternativo, di produzione di basi lubrificanti vergini ha permesso il taglio di 74mila tonnellate di emissioni di CO2 equivalenti in atmosfera (Carbon footprint).
L’indicatore di Land occupation è stimato per il 2018 un beneficio in termini di occupazione evitata di suolo pari a quasi 45 ettari ogni anno rispetto al ciclo lineare.
In termini di consumo di acqua (Water footprint) il risparmio è stato pari a 120 milioni di m3.
Consistente anche il risparmio
in termini di risorse abiotiche, ovvero le materie fossili e minerali rese
necessarie per il processo di rigenerazione rispetto alla produzione di basi
vergini (Material footprint). In
questo caso il taglio, per il 2018, è pari
a 237mila tonnellate.
“La strada dell’economia circolare si presenta come l’unica via possibile per tradurre in concreto i principi della sostenibilità economica e ambientale – ha commentato il Presidente del CONOU, Paolo Tomasi – Il nostro Rapporto è la dimostrazione di come un’organizzazione di filiera efficiente con un profondo radicamento territoriale, insieme con competenza, innovazione e sviluppo tecnologico, possa raggiungere risultati di eccellenza che fanno del nostro Paese un riferimento in Europa. Oggi proseguiamo il nostro percorso nel miglioramento della qualità degli oli raccolti affinché la resa dei processi di riciclo, tramite la rigenerazione, possa risultare sempre più elevata“.
Un percorso, quello del Consorzio, che il suo Presidente ha narrato nel suo libro “Cercando l’ultima goccia. L’economia circolare dell’olio minerale usato” (Edizioni Ambiente) che, intrecciando autobiografia e analisi dello scenario economico-industriale, ricostruisce una storia imprenditoriale di difficoltà e successi nel settore, sempre più orientato verso la sostenibilità, della valorizzazione degli oli minerali.
Per migliorare ulteriormente la raccolta, il recupero e riciclo degli oli usati, il giorno prima sempre a ECOMONDO, CONOU e Utilitalia (Federazione Imprese Acqua, Ambiente e Energia)hanno firmato un Protocollo di intesa per l’informazione e la formazione sulle buone pratiche di gestione di questo rifiuto pericoloso presso le aziende affiliate alla Federazione, secondo quanto avviene già con il Progetto CircOILeconomy, avviato con successo in collaborazione con Confindustria, che prevede tappe itineranti di approfondimento e dialogo con le imprese.