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Parte consultazione su Piano nazionale adattamento cambiamenti climatici

Parte consultazione Piano nazionale adattamento cambiamenti climatici

Fino al 28 febbraio 2017 è possibile rispondere sul sito del MATTM al questionario sullo schema di Piano nazionale, che si propone di individuare le azioni prioritarie in materia di adattamento per i settori chiave identificati nella Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, fornire indicazioni per migliorare lo sfruttamento delle eventuali opportunità e favorire il coordinamento delle azioni a diversi livelli.

I cambiamenti climatici rappresentano una delle sfide più rilevanti su scala globale. Gli studi scientifici più recenti evidenziano che l’Europa meridionale e l’area mediterranea dovranno fronteggiare nei prossimi decenni gli impatti più significativi dei cambiamenti climatici e saranno fra le aree più a rischio del Pianeta, in particolare per l’aumento delle temperature, la riduzione delle precipitazioni e la maggiore frequenza di eventi estremi (ondate di calore, precipitazioni intense, ecc.).
Per far fronte a queste problematiche, le politiche climatiche adottate a livello internazionale hanno individuato la necessità di promuovere, a vari livelli e scale, l’adozione di strategie e azioni di adattamento ai cambiamenti climatici.

Nonostante questa diffusa consapevolezza le azioni sono ancora alla fase iniziale, tant’è che l’Italia è stata tra gli ultimi Paesi dell’UE a dotarsi di una Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SNAC), con Decreto Direttoriale n. 86 del 16 giugno 2015, dopo che il documento redatto dal MATTM con il coordinamento scientifico del CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici), aveva ricevuto il via libera della Conferenza unificata Stato-Regioni, rappresentando un quadro di riferimento per l’adattamento per le Regioni e le municipalità.

Per dare impulso all’attuazione della SNAC, a maggio 2016 è stata avviata l’elaborazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) che ora viene posto a Consultazione fino al 28 febbraio 2017, sul sito del Ministero dell’Ambiente.
Il territorio italiano va preparato per tempo e attraverso una strategia condivisa all’impatto dei cambiamenti climatici – spiega il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – L’Accordo di Parigi e il ‘rules book’ scritto nella COP22 di Marrakech ci chiamano a una politica climatica globale che va declinata sulle singole realtà, ognuna diversa dall’altra. Dal nostro grado di adattamento a condizioni climatiche di crescente complessità dipendono la sicurezza del territorio e dunque dei cittadini, ma anche le nostre possibilità di uno sviluppo sostenibile, in linea con gli impegni internazionali“.

Lo schema di Piano, curato dalla Direzione generale Clima-Energia del MATTM, che è anche in fase di condivisione con le istituzioni nazionali, le Regioni, le amministrazioni centrali, si propone di:
– di individuare le azioni prioritarie in materia di adattamento per i settori chiave identificati nella SNAC, specificando le tempistiche e i responsabili per l’implementazione delle azioni;
– di fornire indicazioni per migliorare lo sfruttamento delle eventuali opportunità;
– di favorire il coordinamento delle azioni a diversi livelli.

L’obiettivo non è solo di incrementare il livello di adattabilità e la resilienza, ma anche di creare le condizioni per determinare opportunità di sviluppo territoriale. Per ogni azione, il Piano specifica tempi, ruoli e responsabilità.

Il questionario è volto a consolidare le necessità/esigenze dei vari portatori di interesse nei confronti dei cambiamenti climatici, consolidare i passi fondamentali che costituiscono un Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici e individuare i principali ostacoli all’attuazione di azioni e misure di adattamento.

Il Piano identifica 6 macroregioni climatiche e 18 settori particolarmente vulnerabili ai mutamenti del clima: a seconda della sua area territoriale di appartenenza e del settore di riferimento, l’utente potrà indicare quali azioni tra quelle previste ritenga prioritarie, assegnando un livello di rilevanza a ciascuno dei 9 criteri: efficaciaefficienza economicaesistenza di opportunità senza elementi di conflittualità con altri obiettivi di politica pubblicaesistenza di opportunità “win-win”robustezzaflessibilitàpercorribilità socio-istituzionalemultidimensionalità e urgenza.

Il questionario è suddiviso in 4 sezioni:
– 1. Scheda anagrafica;
– 2. Parte A: l’adattamento (sezione generale sui cambiamenti climatici e l’adattamento) ;
– 3. Parte B: le priorità (sezione relativa alle azioni necessarie e prioritarie per adattarsi ai cambiamenti climatici);
– 4. Parte C: la governance (sezione relativa alla governance per l’adattamento).

Il Ministero ha stimato in circa 20 minuti il tempo di compilazione.

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