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Con la dieta mediterranea il cervello invecchia più lentamente

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L’importanza della dieta mediterranea è già conosciuta sotto molti aspetti: per la sua azione anticancerogena; previene malattie come ictus e ipertensione; e ha un’azione protettiva contro molte malattie cardiovascolari. Tutto questo perché alla base dell’alimentazione mediterranea vi è un accorto utilizzo del cibo. Sicuramente uno dei più importanti alimenti è l’olio di oliva; inoltre è presente un elevato consumo di fruttaverdura e fibre; mentre è minore rispetto ad altri tipi di alimentazione il consumo di carne rossa e pollame.

Quello che però ancora non si conosceva è che ha una funzione benefica anche sul cervello dei soggetti anziani. Questo risulta da uno Studio dell’Università di Edimburgo e pubblicato sulla rivista Neurology, dal titolo Mediterranean-type diet and brain structural change from 73 to 76 years in a Scottish cohort.

Il concetto che propone lo Studio, su persone tra i 73 e i 76 anni, è che la dieta mediterranea rallenta l’invecchiamento e protegge il cervello; infatti in chi la segue si nota un minor restringimento del suo volume totale. Questo è stato valutato attraverso le differenze tra le risonanze magnetiche fatte a distanza di tre anni, sia a coloro che hanno seguito la dieta mediterranea sia a coloro che non l’hanno seguita.

Quando invecchiamo, il cervello si restringe e perdiamo cellule cerebrali: tutto ciò influisce sulla memoria e l’apprendimento – ha dichiarato Michelle Luciano, coordinatrice dello Studio – la nostra ricerca aggiunge un altro tassello ai tanti che indicano l’impatto positivo della dieta mediterranea sulla salute del cervello“.

I ricercatori hanno basato i loro risultati sulle informazioni alimentari di persone sane di 70 anni, quindi tre anni prima dell’inizio della ricerca per immagini. La Studio si è realizzato cercando differenze in termini di volume totale del cervello, del volume della sola materia grigia e lo spessore della corteggia (la parte più esterna), con l’ausilio in totale di 401 persone.

A distanza di tre anni, le risonanze magnetiche hanno analizzato le parti del cervello interessate per capire se ci fossero state delle differenze dovute all’impatto della dieta mediterranea. Così, il risultato è stato che chi l’aveva adottata ha perso un quantitativo minore del volume totale del cervello rispetto a chi non l’aveva seguita: una differenza sostanziale dello 0,5% nel volume, pari alla metà di quello che si ha con il normale invecchiamento.

Sotto questo punto di vista, lo Studio ha confermato risultati ottenuti anche in ricerche precedenti.

Invece, per quanto riguarda il volume della materia grigia e lo spessore della corteccia non è stata trovata nessuna differenza, in relazione sia alla dieta mediterranea che al consumo di carne e pesce.

Se gli effetti della dieta mediterranea sul volume totale del cervello era già stato segnalato, i risultati nulli, quindi il volume della materia grigia e lo spessore della corteccia, sono quelli che diventano più interessanti. Infatti, alcuni studi precedenti hanno riscontrato come un minore consumo di carne ha accresciuto il volume totale del cervello, insieme con la materia grigia, cosa che in questo caso non è stata riscontrata. Allo stesso modo, un aumento di consumo di pesce aveva accresciuto la materia grigia, anche questo non riscontrato nello studio guidato da Michelle Luciano.

Questo significa che senza informazioni complete sulla distribuzione del consumo di carne, ad esempio, in questi campioni, non si può ipotizzare se la differenza nei risultati sia dovuta alla minore variazione della quantità di carne consumata o alla variazione nel tipo (ad esempio, il pollame o la carne rossa).

In conclusione, lo Studio pone come punto fondamentale che bisognerebbe valutare anche il pregresso del campione analizzato: se questo non era ancora aderente alla dieta, allora i risultati evidenzierebbero solo gli effetti protettivi e potenzialmente a lunga durata della dieta mediterranea sulla struttura del cervello durante l’invecchiamento. Se la stabilità della dieta risale molto oltre, allora è possibile che questa prepari il terreno per la variazione di volume cerebrale nel tempo, senza influire sull’intelligenza.

Non c’è dubbio che la dieta mediterranea dia una protezione di lunga durata al cervello, ma viene sottolineata l’importanza di ulteriori studi. Infatti devono essere analizzati i vari componenti della dieta mediterranea per capire se l’impatto positivo sia dovuto ad alcuni alimenti o alla loro combinazione presi tutti insieme.

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