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Blue Line Park: luogo di incontro tra uomo e natura

Blue Line Park luogo di incontro tra uomo e natura
di Anna Rita Rossi

Il “Blue Line Park” è un progetto curato dallo studio di architettura Migliore + Servetto, realizzato in Corea del Sud, a Busan, partendo da una linea ferroviaria dismessa.

Blue Line Park si può definire un parco urbano lineare. Esso si estende per 5 chilometri sulla costa, nella città di Busan, seconda città della Corea del Sud dopo Seul, ed è nato con lo scopo di dare vita a uno spazio, dove l’uomo possa incontrarsi con la natura e dove possa ascoltarla e conoscerla.

Il progetto di questo parco di 150.474 m2 è stato concepito da uno studio italiano, Migliore + Servetto Architects, che ha ideato anche i viali d’accesso, i percorsi pedonali, l’illuminazione, le varie installazioni, la segnaletica, il logo e persino l’identità visiva.

Busan è una città portuale, dove tradizione e modernità si fondono con naturalezza, come spesso accade in Oriente. Essa ospita villaggi di pescatori, dove ancora è praticata la pesca tradizionale delle alghe sulle scogliere, e al contempo, grattacieli che si innalzano imponenti dai quartieri più moderni della città.

Busan è riuscita a evitare quasi del tutto le distruzioni provocate dalla Guerra di Corea negli anni Cinquanta ed è stata in grado di mantenere le sue stratificazioni, valorizzandole con una strategia territoriale di cui fa parte anche questo singolare parco urbano, nato dal recupero di una ferrovia in disuso che si affaccia sul Mar del Giappone.

La linea ferroviaria dismessa da cui è sorto il parco è quella che in passato univa Haeundae (attualmente un dinamico quartiere) a Songjeong (oggi centro balenare).
La realizzazione del parco non elimina, bensì recupera e reinterpreta il passato del vecchio tracciato ferroviario, attorno al quale erano nate piccole attività artigianali e coltivazioni minimali, ed era meta di passeggiate romantiche.

Il Blue Line Park è un insieme di percorsi pedonali, padiglioni e installazioni che consentono ai visitatori di vivere un’esperienza a tutto campo; rappresenta uno spazio in cui vita della metropoli e natura si fondono, grazie a un oculato studio del paesaggio e a un mirato intervento dell’uomo, che comprende anche la valorizzazione degli orti e dei giardini presenti lungo la zona di intervento.

Il parco che si snoda dal moderno distretto di Haeundae si suddivide in tre tappe:

  • Mipo Station, stazione di partenza
  • Cheongsapp, porticciolo e annesso villaggio di pescatori sul litorale
  • Songjeong, stazione storica degli anni Venti e località balneare, dalle spiagge sabbiose, della città di Busan

“Mipo”, la zona di ingresso del Blue Line Park, è un tratto pedonale di circa 200 metri, affiancato da aggraziate panche in corten (acciaio che fa parte della categoria degli acciai basso legati definiti patinabili, brevettato dalla United States Steel Corporation nel 1933), che termina alla Mipo Station, punto di partenza per il treno e la cabinovia.

L’ingresso del parco è ben evidenziato grazie a dei totem, sempre in corten, seguiti da numerosi pali gialli di oltre 10 metri di altezza in vetroresina, sormontati da una luce. C’è anche “Mipo Square”, slargo delimitato da sei archi giganteschi in metallo che rievocano i binari del treno e zona di raccordo, dove confluiscono sentieri che consentono di arrivare agli orti sparsi nelle vicinanze.

Gli architetti che hanno dato vita al parco di Busan hanno immaginato di creare delle isole di ascolto, installazioni sonore intese a mettere in contatto i visitatori del parco con la natura circostante:

  • Wind installation”, leggere canne di bambù restituiscono ai visitatori la voce del vento
  • Listen to the sea”, grandi padiglioni auricolari fanno da cassa di risonanza per l’eco del mare
  • Play the symphony”, ciotole in metallo, oggetti appartenenti alla tradizione coreana, diventano strumenti a percussione, in grado di riprodurre la scala musicale
  • Listen to the nature”, ampi archi in corten invitano all’ascolto dei rumori della fauna e della vegetazione attorno

Nelle isole di conoscenza, la tecnologia diventa un mezzo per generare consapevolezza rispetto alle qualità geografiche della zona:

  • Florarium”, è una specie di biblioteca digitale dedicata alla flora locale, costituita da lunghe panche di corten e legno
  • Padiglione delle alghe”, padiglione espositivo che richiama la tradizione locale, dove il rivestimento esterno varia in base al mutare delle situazioni atmosferiche

Infine, le isole di incontro, luoghi concepiti per la condivisione e l’aggregazione:

  • Rainbow tunnel”, zona di passaggio, in grado di trasformarsi in una location per eventi e concerti, e che consente un’esperienza dinamica, per l’alternarsi di vetrate colorate e scorci di mare
  • Boat Theatre”, teatro all’aperto che gode del magnifico panorama della baia di Busan come fondale e la cui forma richiama quella dello scafo di una barca
  • Cinema Paradiso”, una cornice alta 9 metri che inquadra la vecchia via ferrata e il paesaggio, e che, all’occorrenza, si tramuta in schermo cinematografico o in fondale per spettacoli teatrali

Nelle vicinanze della vecchia stazione di Songjeong, i binari abbandonati sono occupati da piattaforme mobili che richiamano le sedute dei treni, mentre a lato delle strutture leggere forniscono spazi per gli artigiani per mettere in mostra i propri prodotti.

Il progetto del parco è stato completato con l’osservatorio sul mare, due nuove stazioni e, nella prima parte del percorso, da una cabinovia panoramica su rotaie, tutti ideati dallo studio coreano Mooyoung.

I visitatori del Blue Line Park sono invitati a percorrere questo gradevole tragitto, lasciandosi coinvolgere dalle suggestioni naturali e dalle reminiscenze storiche e, al contempo, facendosi catturare dalle percezioni singolari e mutevoli nel tempo.

In copertina: spiaggia di Haeundae, Busan (Corea del Sud)

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