Malattie e cure Salute

Vaiolo delle scimmie: emergenza di sanità pubblica (PHEIC)

Dopo la diffusione di nuovi casi, soprattutto in Europa, l’OMS ha dichiarato il vaiolo delle scimmie (Monkeypox) un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale, un livello più elevato di allerta per questa zoonosi che a differenza del Covid-19 non è sconosciuta, al momento non suscita allarmismi (solo 5 decessi e tutti in Africa) che potrebbero dar luogo a stigma e discriminazioni da evitare.

Il Direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Tedros Ghebreyesus nel corso della Conferenza-stanza del 23 luglio 2022 ha annunciato che il vaiolo delle scimmie (Monkeypox) è stato dichiarato Public Health Emergency of International ConcernPHEIC ovvero “un evento straordinario che può costituire una minaccia sanitaria per altri Stati membri attraverso la diffusione della malattia e richiedere potenzialmente una risposta coordinata a livello internazionale” (International Health Regulations, IHR, 2005). 

La decisione è arrivata dopo la riunione (21 luglio) del Comitato di Emergenza del Regolamento Sanitario Internazionale, i cui membri non avevano raggiunto un consenso sulla determinazione da assumere. Tuttavia, la diffusione della malattia in 75 Paesi, con oltre 16.000 casi e 5 decessi (tutti in Africa), ha indotto il Direttore generale dell’OMS ad attivare un livello di allerta più elevato.

Anche se sto dichiarando un’emergenza sanitaria pubblica di portata internazionale, per il momento si tratta di un focolaio che si concentra tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, in particolare quelli con più partner sessuali – ha affermato Ghebreyesus – Ciò significa che questo è un focolaio che può essere fermato con le giuste strategie nei gruppi giusti. È quindi essenziale che tutti i paesi lavorino a stretto contatto con le comunità di uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, per progettare e fornire informazioni e servizi efficaci e adottare misure che proteggano la salute, i diritti umani e la dignità delle comunità colpite. Lo stigma e la discriminazione possono essere pericolosi come qualsiasi virus. Oltre alle nostre raccomandazioni ai paesi, chiedo anche alle organizzazioni della società civile, comprese quelle con esperienza nel lavoro con le persone che vivono con l’HIV, a collaborare con noi per combattere lo stigma e la discriminazione. Con gli strumenti che abbiamo in questo momento, possiamo fermare la trasmissione e tenere sotto controllo questo focolaio”.

In passato l’OMS ha dichiarato emergenze per crisi di salute pubblica per il Covid-19, prima che passasse a pandemia, l’epidemia di Ebola nell’Africa occidentale del 2014, il virus Zika in America Latina nel 2016 e gli sforzi in corso per eradicare la poliomielite.

A differenza del Covid-19, il vaiolo delle scimmie non è un nuovo virus. Come spiega l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il vaiolo delle scimmie è una malattia zoonotica (trasmessa dagli animali all’uomo) causata da un virus della stessa famiglia del vaiolo (Poxviridae) ma che si differenzia da questo per la minore trasmissibilità e gravità della malattia che provoca. Il nome deriva dalla prima identificazione del virus, scoperto nelle scimmie in un laboratorio danese nel 1958. È diffuso in particolare tra primati e piccoli roditori, prevalentemente in Africa. Nelle aree endemiche è trasmesso all’uomo attraverso un morso o il contatto diretto con il sangue, la carne, i fluidi corporei o le lesioni cutanee di un animale infetto. Il virus è stato identificato per la prima volta come patogeno umano nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo.

L’attuale epidemia di vaiolo delle scimmie è molto insolita perché si sta diffondendo ampiamente nelle nazioni dove il virus di solito non si trova. L’Europa è attualmente l’epicentro globale dell’epidemia, con circa l′80% delle infezioni confermate di tutto il mondo nel 2022. Gli Stati Uniti hanno segnalato finora oltre 2.500 casi di vaiolo delle scimmie in 44 Stati, Washington DC e Porto Rico.

Il primo caso in Italia è stato confermato il 20 maggio 2022. Alla data del 22 luglio 2022 i casi confermati in Italia sono 407, tra cui solo 2 donne.
I sintomi del vaiolo delle scimmie comprendono di solito: febbre, intenso mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena e astenia.
I segni più frequenti sono: linfonodi ingrossati ed eruzioni o lesioni cutanee.  L’eruzione cutanea di solito inizia entro tre giorni dalla comparsa della febbre. Le lesioni possono essere piatte o leggermente rialzate, piene di liquido limpido o giallastro, possono formare croste, seccarsi e cadere. L’eruzione cutanea tende a concentrarsi sul viso, sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi. Può anche essere riscontrata sulla bocca, sulla zona perigenitale e sugli occhi.
I sintomi in genere durano da 2 a 4 settimane e scompaiono da soli senza trattamento
È possibile che le persone che sono state vaccinate contro il vaiolo (vaccinazione abolita in Italia nel 1981) siano a minor rischio di infezione con il monkeypox per la similitudine del virus del vaiolo con il monkeypox. Nell’attuale contesto epidemiologico non è raccomandata la vaccinazione per la popolazione generale

L’OMS ha dichiarato il vaiolo delle scimmie (Monkeypox) ‘emergenza sanitaria globale’ – ha affermato nel Comunicato del 23 luglio 2022 Gianni Rezza, Direttore generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute –  Il Ministero con apposita ordinanza ha già predisposto, insieme alle Regioni e Province Autonome, le modalità di segnalazione dei singoli casi. In Italia finora sono stati registrati 407 casi con tendenza alla stabilizzazione. La situazione è sotto costante monitoraggio ma non si ritiene debba destare particolari allarmismi“.

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