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Alluminio: nel 2013 è cresciuto del 6% il tasso di recupero degli imballaggi

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Con il nuovo Accordo con ANCI, il Consorzio CiAl spera di poter fare di più, anche al fine di contribuire a raggiungere gli obiettivi di efficienza nell’uso delle risorse posti dall’Unione europea, dal momento che l’alluminio è, tra i vari metalli, quello che più degli altri si presta ad esemplificare il concetto di “economia circolare” ovvero l’uso il più a lungo possibile delle risorse nel ciclo economico tramite il riuso e il riciclo.

L’Unione europea ha fissato un target di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dell’80-95% entro il 2050, con una road map che prevede lo step intermedio degli obiettivi della Strategia Europa 2020 che mira a una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

Una delle 7 iniziative faro della Strategia è “Europa efficiente nell’uso delle risorse” che, tra l’altro, prevede la riduzione nell’uso delle risorse  e la sicurezza del loro approvvigionamento, nonché la lotta contro i cambiamenti climatici, limitando gli impatti ambientali del loro utilizzo.

Per le sue proprietà l’alluminio può contribuire più di altri metalli all’ efficienza delle risorse e al risparmio di quelle necessarie per la sua produzione.

Si tratta di uno dei metalli più duttili, tanto che non vi sono altri elementi naturali in grado di costituire un numero così elevato di leghe.

Tutti i segmenti dell’economia mondiale usano l’alluminio per la sua leggerezza, durata e resistenza, qualità che ne permettono l’impiego per la fabbricazione di vari prodotti:
–  Imballaggi (lattine, contenitori e pellicole per alimenti, ecc.);
– Costruzioni (finestre, porte, facciate, elementi strutturali, ecc.);
– Trasporti (ogni tipologia di mobilità, aereo compreso);
– Beni di consumo durevoli (elettrodomestici, utensili da cucina, ecc.);
– Linee di trasmissione elettrica;
– Macchinari e Strumenti medicali.

La sua durabilità significa che oltre il 75% dell’alluminio prodotto al mondo è tuttora nel ciclo di impiego, perché i tassi di recupero e di riciclo del materiale a livello globale al termine del ciclo di vita sono superiori al 90% per gli impieghi nei trasporti e nell’edilizia e costruzioni e del 60% per gli imballaggi.

L’alluminio è anche una banca di energia: l’originale input energetico viene massimizzato attraverso il il riciclaggio che permette di far risparmiare, oltre la risorsa minerale, energia e ridurre le emissioni in atmosfera.

Se si pensa che con l’alluminio riciclato si utilizza solo il 5% di energia e, quindi, si produce solo il 5% delle emissioni rispetto a quelle che sono rilasciate in atmosfera con la produzione primaria, si può ben comprendere come il suo recupero costituisca un’attività economica efficiente e fondamentale da un punto di vista ambientale.

Da molti anni, ormai, l’industria italiana del riciclo dell’alluminio detiene una posizione di rilievo nel panorama mondiale per quantità di materiale riciclato. Il nostro Paese è infatti 3° al Mondo, dopo Stati Uniti, Giappone. Si tratta di un risultato molto importante che conferma la continua attività di ricerca per lo sviluppo di tecnologie per il riciclo e il recupero dell’alluminio pre e post consumo per impieghi nei diversi settori applicativi. Tant’è che la totalità dell’alluminio prodotto in Italiaproviene dal riciclo, con oltre 878.000 tonnellate di rottami riciclati.

In questo contesto il CiAl (Consorzio Imballaggi Alluminio) si è confermato un attore fondamentale sia nella salvaguardia ambientale sia dell’intera filiera economico-industriale che va dalla raccolta al trattamento e alla valorizzazione dei rifiuti di imballaggio.

Secondo i dati preliminari del 2013 diffusi nel corso dell’Assemblea annuale delle imprese consociate, nonostante la crisi economica che ha pesato in maniera significativa nel settore produttivo, sono state recuperate 47.500 tonnellate di imballaggi in alluminio, pari al 70,3% (+ 6% rispetto all’anno precedente), mentre la parte di imballaggio sottile (3.000 tonnellate) è stato avviato a recupero energetico.

Un risultato reso possibile grazie alla collaborazione dei cittadini e agli accordi stipulati fra il Consorzio e gli enti locali di riferimento – si legge nel comunicato del CiAl – Sono infatti 5.400 i Comuni italiani che lavorano con CiAl (quasi il 70% del totale) con il coinvolgimento di oltre 46 milioni di abitanti (il 78% della popolazione italiana)”.

Grazie al riciclo degli imballaggi in alluminio sono state evitate emissioni di gas ad effetto serra pari a 370.000 tonnellate di CO2. Ma si può fare di più, anche per effetto del nuovo Accordo Quadro ANCI-CONAI che pone nuove e interessanti prospettive di sviluppo per la raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio, con un incremento dei corrispettivi già riconosciuti dal Consorzio CiAl alle amministrazioni comunali.
Oltre a confermare la garanzia del ritiro dei rifiuti di imballaggio, l’Accordo prevede il pieno riconoscimento dei corrispettivi economici per i Comuni, anche nel caso in cui si raggiungano e si superino gli obiettivi di recupero. Per favorire la crescita qualitativa della raccolta, sono state previste migliori condizioni economiche per le raccolte con minor contenuto di frazioni estranee, nuove risorse a favore di progetti di riqualificazione dei servizi e consistenti risorse per le campagne informative e di sensibilizzazione rivolte ai cittadini.

La firma dell’Accordo fra ANCI e il Consorzio CiAl costituisce un’ottima base da cui partire per definire una nuova e ancora più ambiziosa strategia di sviluppo per i prossimi 5 anni – ha dichiarato Bruno Rea, Presidente del Consorzio, in occasione della firma dell’Accordo – In particolare, i prossimi anni, incluso il corrente, saranno determinanti per consolidare i risultati conseguiti a livello nazionale, grazie alle specificità dei diversi ambiti territoriali e alle potenzialità che gli stessi riescono e riusciranno ad esprimere in termini di raccolta differenziata e recupero degli imballaggi in alluminio, in vista dei nuovi obiettivi che verranno fissati al 2020 e che, con riferimento alle proposte e ai dibattiti attualmente in corso in ambito europeo, per il i riciclo dei metalli si prevedono molto ambiziosi”.

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