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Acquacoltura sostenibile e competitiva: le nuove linee guida strategiche UE

La Commissione UE ha adottato i nuovi orientamenti strategici per un’acquacoltura più sostenibile e competitiva per aiutare il settore a diventare più competitivo e resiliente e a migliorare le sue prestazioni ambientali e climatiche.

Con la Comunicazione del 17 maggio 2021, la Commissione UE ha proposto nuovo approccio per una blue economy sostenibile, essenziale per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo, e in particolare alla Strategia Dal produttore al consumatore”, e garantire una ripresa verde e inclusiva dalla pandemia.

Contestualmente sono stati adottati i nuovi Orientamenti strategici per un’acquacoltura dell’UE più sostenibile e competitiva per il periodo 2021 – 2030 e il relativo Allegato con le Azioni raccomandate, che sostituisconoi precedenti orientamenti del 2013 che hanno costituito la base dei piani strategici nazionali pluriennali degli Stati membri dell’UE per lo sviluppo delle attività di acquacoltura sul loro territorio, al fine  di rendere il settore più competitivo e resiliente, e migliorare nel contempo i risultati sotto il profilo del clima e dell’ambiente.

Un prodotto ittico su quattro tra quelli consumati in Europa proviene dall’acquacoltura. Il consumo di prodotti ittici è tuttavia coperto in gran parte dalle importazioni che rappresentano circa il 60 % dell’offerta totale. Nel complesso solo il 10 % del consumo di frutti di mare nell’Unione proviene dall’acquacoltura dell’UE, il che rivela un potenziale di crescita considerevole.

Nonostante queste prospettive commerciali, dal 2007 la produzione acquicola dell’UE è aumentata solo del 6 % facendo registrare, nel 2018, 1,2 milioni di tonnellate in volume di vendite e un fatturato di 4,1 miliardi di euro. Nel 2018 il contributo dell’UE alla produzione acquicola mondiale rappresentava meno del 2 % del totale, secondo il SOFIA 2020 (The State of World Fisheries and Aquaculture) della FAO.

L’acquacoltura riveste un ruolo sempre più rilevante nel sistema alimentare europeo – ha dichiarato il Commissario UE per l’Ambiente, gli Oceani e la Pesca, Virginijus Sinkevičius Il settore può offrire alimenti sani con un’impronta climatica e ambientale generalmente inferiore a quella delle attività di produzione terrestri. Con gli orientamenti adottati intendiamo conferire alla produzione acquicola dell’UE un ruolo di riferimento mondiale in termini di sostenibilità e qualità, ridurre la nostra dipendenza dalle importazioni di prodotti ittici e creare più posti di lavoro, soprattutto nelle regioni costiere“.

Obiettivi degli orientamenti 
Gli orientamenti sono stati preparati in stretta consultazione con gli Stati membri dell’UE e, in particolare von quelli rappresentati nel Consiglio consultivo per l’acquacoltura, l’organismo composto da rappresentanti del settore e da altre pertinenti organizzazioni delle parti interessate che fornisce consulenza alle Istituzioni europee e agli Stati membri, e fissano 4 obiettivi interconnessi per l’ulteriore sviluppo dell’acquacoltura nell’Unione:
sviluppare resilienza e competitività;
partecipare alla transizione verde;
garantire l’accettazione sociale e informazioni ai consumatori;
rafforzare le conoscenze e l’innovazione.

Gli orientamenti proposti promuoveranno anche un incremento sostanziale dell’acquacoltura biologica a livello dell’UE, che, come è stato osservato nel Piano di azione per l’agricoltura biologica, pubblicato lo scorso marzo, pur essendo un settore relativamente nuovo, presenta un notevole potenziale di crescita.

A differenza della pesca, l’acquacoltura non è un settore di competenza esclusiva dell’UE, tuttavia la Politica comune della pesca (CFP), riconoscendo il ruolo importante svolto dall’acquacoltura per la sicurezza alimentare, la crescita sostenibile e l’occupazione in Europa, prevede un sistema di coordinamento strategico della politica dell’acquacoltura nell’UE.

Tale approccio strategico ha acquisito oggi una rilevanza ancora maggiore, considerate la capacità del settore acquicolo di contribuire al conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo e la necessità di garantire la sostenibilità e la resilienza a lungo termine del settore, in particolare alla luce della crisi dovuta alla COVID-19. I nuovi orientamenti strategici hanno pienamente integrato tali obiettivi.

Esaminando le sfide e le opportunità del settore acquicolo dell’UE, gli orientamenti propongono azioni specifiche in una serie di ambiti, tra cui l’accesso allo spazio e all’acqua, la salute umana e animale, le prestazioni ambientali, i cambiamenti climatici, il benessere degli animali, il quadro normativo e amministrativo e la comunicazione sull’acquacoltura dell’UE.

In particolare, la Commissione propone di elaborare documenti di orientamento dettagliati riguardanti le buone pratiche negli ambiti più importanti e prevede uno specifico meccanismo di assistenza per l’acquacoltura che sostenga l’elaborazione di tali documenti di orientamento, nonché l’attuazione delle buone pratiche ivi descritte.

Tra gli altri obiettivi, la Commissione incoraggia altresì gli Stati membri dell’UE a includere quello di un maggiore sviluppo dell’acquacoltura biologica nel riesame (in corso) dei loro piani strategici nazionali per il settore dell’acquacoltura e a sostenere questo tipo di produzione acquicola avvalendosi di una parte dei fondi disponibili nel quadro del Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (FEAMPA).

La Commissione invita gli Stati membri dell’UE a tenere conto di questi nuovi orientamenti nei loro Piani strategici nazionali pluriennali per lo sviluppo del settore acquicolo, nonché a fornire il loro sostegno al settore nell’ambito del futuro Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura.

In copertina: Fonte: Unsplash

Fabio Bastianelli

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