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WWDR 2018: presentato il Rapporto sullo sviluppo delle risorse idriche

WWDR_2018

Nel corso del Forum Mondiale dell’Acqua (Brasilia, 18 – 23 marzo 2018), UN-Water ha presentato il WWDR 2018 che quest’anno si focalizza sulle opportunità offerte dalle soluzioni “verdi”, basate su sistemi naturali o semi-naturali per la gestione delle risorse idriche, che sono in grado di sostituire, ampliare o lavorare in parallelo con le infrastrutture “grigie”, quelle convenzionali di origine umana, in maniera più efficace sotto il profilo dei costi, tenendo conto anche delle esternalità positive dei servizi ecosistemici mantenuti o ripristinati.

Come abbiamo anticipato nell’articolo per la celebrazione della Giornata Mondiale dell’Acqua (WWD) (22 marzo 2018), è stato presentato il 19 marzo 2018 a Brasilia, nel corso del Forum Mondiale dell’Acqua (18- 23 marzo 2018), il WWDR 2018 (World Water Development Report 2018) che, riprendendo il tema scelto per il WWD 2018, ha per titolo “Nature-Based Solutions for Water”, ovvero che utilizzando o imitando i processi naturali è possibile affrontare le sfide contemporanee per la gestione della risorsa e ridurre al contempo le alluvioni, la scarsità di acqua e gli inquinamenti idrici.

Coordinato dal Programma per la Valutazione delle Risorse Idriche Mondiali (WWAP) dell’UNESCO, il WWDR 2018 viene redatto, come ogni anno, da UN-Water, l’organismo di coordinamento interagenziale delle Nazioni Unite, il cui scopo principale è di integrare e aggiungere valore sinergico ai programmi e progetti esistenti che facilitino gli sforzi congiunti verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, che si occupa di tutti gli aspetti legati alle risorse idriche, comprese le risorse superficiali e sotterranee e l’interfaccia tra acqua dolce e di mare.

Il WWDR 2018 si prefigge di informare i responsabili politici e decisionali, siano esse interni o esterni alle comunità dell’acqua, delle potenzialità delle soluzioni basate sulla natura (NBS) per affrontare le sfide della gestione idrica contemporanea in tutti i settori, in particolare per quanto riguarda l’acqua per l’agricoltura, le città sostenibili, la riduzione del rischio di catastrofi e la qualità dell’acqua.

Le NBS usano o imitano i processi naturali per migliorare la disponibilità di acqua (ad es. la ritenzione idrica del suolo, la ricarica delle acque sotterranee), migliora la qualità dell’acqua (ad es. le zone umide naturali e costruite, le fasce tampone riparie) e riduce i rischi associati a disastri legati all’acqua e cambiamenti climatici ( ad es. il ripristino dei terreni alluvionali, i tetti verdi sugli edifici).

Il WWDR 2018 dimostra che le soluzioni basate sulla natura (NBS) costituiscono strumenti fondamentali per andare oltre il business-as-usual e affrontare molte delle sfide idriche globali e allo stesso tempo fornire ulteriori benefici essenziali per tutti gli aspetti della sviluppo sostenibile.

Attualmente, la gestione delle risorse idriche rimane fortemente dominata dalle infrastrutture convenzionali, di origine umana (cioè “grigie“) e l’enorme potenziale delle NBS rimane sottoutilizzato. Le NBS includono ‘infrastrutture “verdi” che si basano su sistemi naturali o semi-naturali e sono in grado di sostituire, ampliare o lavorare in parallelo con le infrastruttura “grigie” nella maniera più efficace sotto il profilo dei costi.

Gli esempi più validi dell’attuazione delle NBS sono proprio quelli in cui queste migliorano le prestazioni delle infrastrutture convenzionali. La situazione attuale, caratterizzata a livello globale da infrastrutture convenzionali obsolete, inadeguate o insufficienti, costituisce un’opportunità per la diffusione delle NBS, quali modalità innovative che tengano conto dei servizi ecosistemici, della necessità di una maggiore resilienza e delle considerazioni relative ai mezzi di sostentamento nella pianificazione e gestione delle risorse idriche.

Una caratteristica chiave delle NBS sta nella possibilità di erogare congiuntamente gruppi di servizi ecosistemici, anche in quei casi in cui l’intervento previsto abbia come obiettivo un unico servizio. Per questa ragione di norma le NBS presentano vantaggi multipli in materia di risorse idriche e spesso permettono di intervenire simultaneamente su questioni quali la quantità, la qualità e i rischi correlati con l’acqua. Ulteriore vantaggio chiave delle NBS sta nella loro capacità di conferire resilienza generale al sistema.

Chiaramente sussistono dei limiti a ciò che gli ecosistemi sono in grado di conseguire, limiti che devono essere identificati con maggiore precisione. A titolo di esempio, i punti critici oltre i quali i cambiamenti negativi degli ecosistemi divengono irreversibili sono oggetto di teorie ben sviluppate, ma solo raramente sono stati quantificati. Appare quindi necessario riconoscere i limiti delle capacità di carico degli ecosistemi e determinare le soglie oltre le quali una qualunque sollecitazione aggiuntiva (ad esempio l’aggiunta di sostanze contaminanti e tossiche) comporterebbe un danno irreversibile per l’ecosistema.

Gli ostacoli ad una diffusione delle NBS, che permetterebbe il pieno raggiungimento del loro potenziale, sono assai generici e non dipendono dal settore e dalla scala (globale, regionale o locale). Permane una sorta di inerzia storica contraria alle NBS in ragione del continuo e schiacciante predominio delle soluzioni basate su infrastrutture convenzionali, che a tutt’oggi rappresentano la prima scelta degli Stati membri nel quadro delle politiche pubbliche, nonché all’interno dei codici e delle norme che regolamentano il settore edilizio. Questo predominio può riscontrarsi anche nell’ingegneria civile, negli strumenti economici di mercato, nei pareri formulati dai fornitori di servizi e di conseguenza nelle convinzioni dei responsabili delle politiche e dell’opinione pubblica. Questi e altri fattori fanno sì che le NBS vengano spesso percepite come meno efficienti, se non addirittura più rischiose, rispetto alle soluzioni artificiali (grigie).

Da sempre i rapporti sullo sviluppo delle risorse idriche mondiali sostengono la necessità di un profondo cambiamento delle modalità di gestione dell’acqua. L’insufficiente riconoscimento del ruolo degli ecosistemi nella gestione dell’acqua rafforza ulteriormente la necessità di un tale cambiamento; un maggiore ricorso alle NBS costituisce un mezzo per conseguire questo risultato. Questi cambiamenti profondi non devono più costituire una mera aspirazione: è giunto il momento di promuovere un’accelerazione rapida e, ancora più importante, un passaggio a politiche pienamente operative, con interventi migliori a livello locale.

L’obiettivo è minimizzare costi e rischi e massimizzare la solidità e i risultati a livello di sistema, garantendo prestazioni ottimali e in linea con gli scopi prefissati. A tale proposito, le politiche dovrebbero consentire l’assunzione di decisioni adeguate a livello locale. Sebbene in ritardo, il processo è finalmente in marcia, ma la strada da percorrere è ancora molto lunga.

Le NBS non richiedono necessariamente risorse finanziarie aggiuntive; di norma è sufficiente riallocare e utilizzare le risorse disponibili in modalità più efficienti. Gli stanziamenti a favore degli investimenti in infrastrutture verdi sono il risultato della crescente consapevolezza di quanto i servizi ecosistemici siano in grado di garantire soluzioni a livello di sistema che nel tempo possono rendere gli investimenti più sostenibili ed efficaci in termini di costi. Spesso la valutazione del rendimento degli investimenti in NBS non tiene conto di queste esternalità positive, proprio come la valutazione degli investimenti in infrastrutture grigie spesso trascura le esternalità negative dal punto di vista ambientale e sociale.

La valutazione dei vantaggi aggiuntivi delle NBS (attraverso un’analisi costi-benefici) costituisce un passo essenziale verso investimenti efficienti e per poter attingere a risorse finanziarie provenienti dai settori più variegati. Nella valutazione delle opzioni di investimento devono essere tenuti in debita considerazione tutti i vantaggi, e non solamente un piccolo gruppo di risultati idrologici. Ciò richiede un approccio sistematico dettagliato, ma è ormai stato dimostrato che questa modalità permette di conseguire miglioramenti significativi nel processo decisionale e in generale nelle prestazioni a livello di sistema.

In questa fase in cui l’umanità si proietta nell’Antropocene e tenta di evitare le tragedie del passato, l’adozione delle NBS si rivela necessaria non solo per migliorare la gestione dell’acqua ai fini della sicurezza idrica, ma anche per raggiungere l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile perché generano benefici aggiuntivi di tipo sociale, economico e ambientale, tra cui la salute umana e i mezzi di sussistenza, la sicurezza alimentare ed energetica, la crescita economica sostenibile, i posti di lavoro dignitosi, il mantenimento e il ripristino degli ecosistemi, la biodiversità.

Quantunque le NBS non siano una panacea, tuttavia potranno svolgere un ruolo essenziale nei confronti dell’economia circolare e nella costruzione di un futuro migliore, più prospero, più sicuro e più equo per tutti.

Il Rapporto completo in inglese può essere scaricato qui, ma è disponibile in italiano una pubblicazione “Fatti e cifre” sul WWDR 2018, realizzato dal WWAP dell’UNESCO, grazie al sostegno finanziario del Governo Italiano e della Regione Umbria.

Ora il  WWDR 2018 sarà ripresentato, oltre che al Palazzo di vetro delle Nazioni Unite in occasione del WWD 2018 il 22 marzo, in vari eventi regionali e nazionali in tutto il mondo, tra cui  al focal point italiano “Labirinto d’Acque” (21-24 marzo 2018), un summit internazionale di convegni e incontri con i più importanti protagonisti nazionali e internazionali per celebrare la Giornata Mondiale Acqua, fare il punto sulla risorsa idrica e sul futuro delle acque del Pianeta.

L’evento si svolgerà a Fontanellato (PR) negli spazi attorno al “Labirinto della Masone”, il Parco culturale che si estende per 7 ha e che comprende il Labirinto più grande del mondo, costituito da circa 200.000 piante di bambù di specie diverse, ideato da Franco Maria Ricci, designer, collezionista d’arte, bibliofilo e fondatore della Casa editrice FMR che pubblica edizioni d’arte e letterarie di pregio.

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