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Verde urbano: abbassa temperatura ma non sempre inquinamento

Due Studi dell’ENEA, condotti nell’ambito del Progetto Life WEG-GAP volto a mostrare l’effetto della vegetazione sull’inquinamento atmosferico e sulla temperatura in 3 città-pilota – Bologna, Madrid e Milano – mediante simulazioni di sistemi modellistici atmosferici, hanno rilevato che la vegetazione ha ridotto localmente la temperatura in estate, mentre le concentrazioni di inquinanti sono variate con la stagione e a seconda della città presa in esame.

La vegetazione in città contribuisce ad abbassare temperatura e velocità del vento, ma non porta sempre a una riduzione degli inquinanti nell’aria.

È quanto emerge da due studi dell’ENEA (The Role of Vegetation on Urban Atmosphere of Three European Cities: Part 1– Evaluation of Vegetation Impact on Meteorological Conditions; Part 2 – Evaluation of Vegetation Impact on Air Pollutant Concentrations and Depositions), pubblicati sulla rivista scientifica “Forests” e realizzati nell’ambito del Progetto Life VEG-GAP (Vegetation for Urban Green Air Quality Plans), il cui obiettivo è sviluppare una strategia per fornire nuove informazioni affidabili a supporto della progettazione di piani urbani di qualità dell’aria considerando le caratteristiche degli ecosistemi di vegetazione urbana come il tipo e lo stato delle piante, l’estensione dell’area verde, ecc.

Il progetto Life VEG-GAP mostra l’effetto della vegetazione sull’inquinamento atmosferico e sulla temperatura in 3 città-pilota – Bologna, Madrid e Milano – mediante simulazioni di sistemi modellistici atmosferici (SMA), gli unici strumenti disponibili per valutare l’impatto di interventi antropici passati, presenti e futuri sull’atmosfera.

Abbiamo usato sistemi modellistici per la qualità dell’aria – ha spiegato Mihaela Mircea, ricercatrice del Laboratorio Inquinamento atmosferico e responsabile del progetto per l’ENEA – ma configurati in modo da includere con maggior dettaglio la vegetazione presente e la morfologia urbana, stimando la quantità di inquinanti rimossi e mostrando che, localmente, questa rimozione non garantisce sempre un miglioramento della qualità dell’aria”.

Emissioni e processi atmosferici – Fonti di emissione naturali e antropiche e processi atmosferici fisici e chimici inclusi nei sistemi di modellizzazione della qualità dell’aria

Nello scorso mese di luglio, nelle tre città prese in esame i ricercatori ENEA hanno rilevato che la vegetazione ha ridotto localmente la temperatura fino a 0,8 °C a Milano, 0,6 °C a Madrid e 0,4 °C a Bologna. Le concentrazioni di inquinanti, invece, sono variate con la stagione e a seconda della città presa in esame, perché sono il risultato di interazioni molto complesse tra centinaia di gas e composti chimici controllati dalle condizioni meteorologiche ed emissioni. D’estate, l’ozono, particolarmente dipendente dalle emissioni delle piante, ha mostrato una riduzione a Madrid (fino a -7,40 mg/m3) ma un aumento a Milano (fino a +2,67 mg/m3).

Le variazioni dell’ozono hanno una relazione inversa con un altro inquinante come il biossido di azoto: infatti, quest’ultimo aumenta a Madrid (fino a +7,17 mg/m3), mentre diminuisce a Milano (fino a -3,01 mg/m3). Nel caso del particolato atmosferico (PM10), la vegetazione ha un impatto più forte a gennaio, in corrispondenza dell’aumento delle emissioni antropiche, e mostra riduzioni a Milano (fino a -3,14 mg/m3) e aumenti a Madrid (fino a +2,01 mg/m3).

La presenza della vegetazione produce effetti in tutta la città, non solo nelle aree verdi, e non solo d’estate: gli alberi decidui infatti modificano le proprietà dell’aria anche in inverno, agendo come ostacoli che riducono la velocità del vento e la dispersione degli inquinanti, e come sorgente di acqua attraverso il suolo permeabile intorno a loro, aumentando così l’umidità relativa dell’aria.

I nostri studi hanno considerato l’interazione continua tra la vegetazione e l’aria urbana – ha concluso Mircea – e sono applicabili in qualsiasi città che abbia a disposizione un inventario della vegetazione presente”.

Oggi le città non dispongono di adeguate informazioni o strumenti di supporto, e i dati elaborati nelle 3 città pilota sono a disposizione di tecnici, scienziati amministratori e ricercatori per soluzioni di pianificazione più efficaci e scelte realmente informate.

Hanno lavorato al Progetto Life VEG-GAP 8 partner italiani e spagnoli, di cui cinque scientifici (pubblici e privati): ENEA (capofila), ARIANET, CREA, MEEO, UPM (Università Politecnica di Madrid) e 3 autorità locali: Città metropolitana di Bologna, Comune di Madrid e Comune di Milano.

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