Economia e finanza

UNCTAD: allarme per l’economia globale stagnante e difforme

L’annuale Rapporto della Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD) che fornisce un’analisi completa e autorevole delle tendenze economiche e delle questioni politiche di interesse internazionale, offrendo raccomandazioni per costruire un’economia globale che garantisca un futuro migliore a tutte le persone e al pianeta, avverte che l’economia globale è a un bivio, con percorsi di crescita divergenti, crescenti disuguaglianze, crescente concentrazione del mercato e crescente onere del debito sovrano, che gettano ombre sul futuro.

Si prevede che la crescita economica mondiale rallenterà dal 3% del 2022 al 2,4% del 2023, con pochi segnali di ripresa nel 2024. Sono necessarie riforme istituzionali dell’architettura finanziaria globale, politiche più pragmatiche per affrontare l’inflazione, la disuguaglianza e il debito sovrano, nonché una supervisione più forte dei mercati chiave.

È il monito lanciato dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD) nel Rapporto “Trade and Development 2023”, pubblicato il 4 ottobre 2023, che fornisce un’analisi completa e autorevole delle tendenze economiche e delle questioni politiche di interesse internazionale, evidenzia lo stallo dell’economia globale, con un rallentamento della crescita nella maggior parte delle regioni rispetto allo scorso anno e solo pochi Paesi in controtendenza, segnalando la necessità di un cambiamento nella direzione politica, anche da parte delle principali banche centrali, e riforme istituzionali di accompagnamento, promesse durante la crisi del COVID-19, per evitare che un intero decennio vada perduto.

Per salvaguardare l’economia mondiale dalle future crisi sistemiche, dobbiamo evitare gli errori politici del passato e abbracciare un’agenda di riforme positive – ha affermato la Segretaria generale UNCTAD, Rebeca GrynspanAbbiamo bisogno di un mix equilibrato di misure fiscali, monetarie e dal lato dell’offerta per raggiungere la sostenibilità finanziaria, stimolare gli investimenti produttivi e creare posti di lavoro migliori. La regolamentazione deve affrontare le sempre più profonde asimmetrie del sistema finanziario e commerciale internazionale”.

Secondo l’UNCTAD, l’economia globale è a un bivio, dove percorsi di crescita divergenti, crescenti disuguaglianze, crescente concentrazione del mercato e crescente onere del debito gettano ombre sul suo futuro.

A livello globale, la ripresa post-pandemia è divergente. Mentre alcune economie, tra cui Brasile, Cina, India, Giappone, Messico, Russia e Stati Uniti hanno dimostrato resilienza nel 2023, altre si trovano ad affrontare sfide ben più complesse.

Nel contesto di una crescita più lenta e di un coordinamento politico assente, questa divergenza solleva preoccupazioni sul futuro dell’economia globale.

Nonostante l’aumento dei tassi di interesse, l’economia degli Stati Uniti ha contrastato le previsioni più negative, registrando finora un moderato rallentamento economico, mentre le pressioni inflazionistiche si allentano, grazie alla robusta spesa dei consumatori, al rifiuto dell’austerità fiscale e all’intervento monetario attivo per arginare all’inizio dell’anno il contagio finanziario. Tuttavia, il Rapporto avverte delle persistenti preoccupazioni sugli investimenti, soprattutto alla luce dei tassi di interesse elevati e prolungati.

L’Europa è sull’orlo della recessione, alle prese con un rapido inasprimento della politica monetaria e le forti difficoltà economiche, con le principali economie in rallentamento e la Germania già in recessione. I salari reali stagnanti o in calo in tutto il continente, aggravati dall’austerità fiscale, stanno frenando la crescita.

La Cina, pur mostrando segnali di ripresa rispetto allo scorso anno, deve far fronte a una debole domanda interna dei consumatori e a una riduzione degli investimenti privati.  Tuttavia, il Paese dispone di un margine di politica fiscale maggiore rispetto ad altre grandi economie per affrontare queste sfide.

Crescente disuguaglianza e crescita più debole
La disuguaglianza economica rimane una sfida significativa, con i Paesi in via di sviluppo colpiti in modo sproporzionato, anche dagli effetti della stretta monetaria nelle economie avanzate. Questo crescente divario di ricchezza rischia di minare ulteriormente la fragile ripresa economica e le aspirazioni per conseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU al 2030.

L’onere del debito che grava su molti Paesi in via di sviluppo, rimane una delle principali preoccupazioni. L’aumento dei tassi di interesse, l’indebolimento delle valute e la lenta crescita delle esportazioni si sono combinati per ridurre lo spazio fiscale per i bisogni essenziali, trasformando il crescente peso del debito in una crisi di sviluppo in atto.

Le “economie di frontiera” a reddito medio-basso sono state le più colpite. Negli ultimi dieci anni, il debito estero pubblico e garantito (PPG) in queste economie è triplicato, mettendo a dura prova le finanze pubbliche e distogliendo risorse dagli obiettivi di sviluppo sostenibile fondamentali.

Questa tendenza è stata accentuata dagli shock combinati della pandemia e dei cambiamenti climatici. Di conseguenza, il servizio del debito PPG è aumentato per questi Paesi da quasi il 6% al 16% delle entrate pubbliche nel decennio successivo alla crisi finanziaria globale del 2008. Quasi un terzo delle economie di frontiera sono sull’orlo del baratro del debito.

Per l’UNCTAD devono essere introdotte misure urgenti per evitare che altri Paesi raggiungano l’orlo del dissesto finanziario e, peggio ancora, finiscano nel default.

Un appello per una policy più equilibrata
Per affrontare queste molteplici sfide, il Rapporto chiede un mix più equilibrato di politiche fiscali e monetarie e dal lato dell’offerta. È necessario il coordinamento tra le autorità nazionali e sovranazionali per gestire le pressioni inflazionistiche e garantire la stabilità dei prezzi, promuovere un ambiente favorevole alla crescita trainata dagli investimenti, attuare misure per ridurre le disparità di reddito, migliorare i salari reali e rafforzare i sistemi di protezione sociale.

Garantire la sostenibilità finanziaria a lungo termine è fondamentale e il ruolo delle Banche centrali deve essere ampliato oltre l’obiettivo di riduzione dell’inflazione per includere un focus più ampio sulla sostenibilità economica a lungo termine.

L’impennata del debito richiede soluzioni multilaterali urgenti e un meccanismo di ristrutturazione del debito sovrano
Affrontare la questione del debito è fondamentale, poiché gli oneri del debito stanno schiacciando troppi Paesi in via di sviluppo, a causa di una combinazione di tassi di interesse in aumento, indebolimento delle valute e pesanti condizionalità. L’UNCTAD chiede riforme significative delle regole e delle pratiche dell’architettura finanziaria internazionale, offrendo soluzioni eque e tempestive per la gestione delle crisi del debito. L’obiettivo è garantire che queste crisi non ostacolino il progresso e lo sviluppo.

Mercati più trasparenti e regolamentati per un sistema commerciale globale più giusto
La concentrazione del mercato in settori chiave, come il commercio di prodotti agricoli, è cresciuta dal 2020, approfondendo l’asimmetria tra i profitti delle principali imprese multinazionali e la diminuzione della quota di lavoro a livello globale. Nel settore del commercio alimentare, i modelli di speculazione rafforzano la necessità di estendere la supervisione finanziaria sistemica e di considerare il comportamento dei gruppi aziendali nel quadro dell’architettura finanziaria globale. 

Per orientarsi in questo complesso panorama economico, l’UNCTAD esorta i politici a considerare queste raccomandazioni e a tracciare un percorso verso un’economia globale caratterizzata da resilienza, inclusività e stabilità finanziaria, garantendo che il commercio globale funzioni per tutti.

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