Economia e finanza Green economy

ManPowerGroup: le nuove professioni sono “green”

Un Rapporto di ManPowerGroup, tra le aziende leader nel campo delle risorse umane e presente anche in Italia, presentato in occasione della Climate Week di New York (17-24 settembre 2023), evidenzia che globalmente il 70% dei datori di lavoro stanno pianificando attivamente il reclutamento di lavori e competenze verdi e il 94% di loro afferma di non avere i profili professionali necessari per conseguire i parametri ESG.

La transizione ecologica sta influenzando significativamente il mercato del lavoro e creerà fino a 30 milioni di posti di lavoro globalmente entro il 2030, principalmente nei settori dell’energia pulita, dell’efficienza energetica e delle tecnologie a basse emissioni.

La previsione è nel Rapporto Global Insight Green Jobs Report 2023″ che analizza l’evoluzione del mercato del lavoro di fronte alla sfida della sostenibilità, presentato in occasione della Settimana del Clima di New York (17-24 settembre 2023) dall’Agenzia multinazionale per il lavoro ManpowerGroup, tra le aziende leader nel campo delle risorse umane e presente anche in Italia.

La transizione verde affonda le sue radici nella disponibilità di una forza lavoro qualificata – ha affermato Ruth Harper, Chief Sustainability Officer di ManpowerGroup – Ecco perché, in occasione della Settimana del Clima, chiediamo alle aziende di dare priorità alle persone nel perseguire i propri obiettivi verdi. I nostri nuovi dati rivelano che molti ruoli, dalla logistica alla moda, saranno influenzati dall’ecologizzazione dei posti di lavoro. Il momento di agire è adesso“.

Il Rapporto esamina le principali tendenze che i leader aziendali dovrebbero prendere in esame quando considerano il futuro del lavoro e dell’economia verde.
Quali sono i fattori chiave della trasformazione globale del business verde?
Cosa possono fare i leader aziendali per accelerare la performance ESG e il vantaggio competitivo sul mercato?
In che modo le aziende possono rendere le loro attività a prova di futuro abbracciando la transizione verso un’economia verde?
Che impatto avranno queste tendenze sulla pianificazione della forza lavoro e sui lavoratori?

Ecco quali sono i principali risultati del Rapporto.
Panorama lavorativo futuro: il 55% dei leader aziendali intervistati prevede che gli investimenti nella trasformazione aziendale verde e nell’impegno ambientale, sociale e di governance (ESG) supereranno le tecnologie e gli altri megatrend come principali creatori di posti di lavoro nei prossimi 5 anni. Si prevede che la transizione creerà fino a 30 milioni di nuovi posti di lavoro verdi a livello globale entro il 2030.

Aumento di posti di lavoro verdi: in un’ampia gamma di settori, c’è un notevole interesse ad assumere talenti verdi nei settori manifatturiero e produttivo (36%) e operativo e logistico (31%). Tuttavia, questo interesse si estende anche a settori quali IT e dati (30%), vendite e marketing (27%), ingegneria (26%), amministrazione e supporto ufficio (25%) e risorse umane (25%).

– Divario di competenze e innovazione: nonostante questa aumento della domanda, il 94% delle aziende riconosce la mancanza dei talenti necessari per raggiungere i propri obiettivi ambientali, sociali e di governance (ESG). Affrontando questa sfida, il rapporto sottolinea l’importanza di investimenti sostanziali nella formazione e nello sviluppo per migliorare le competenze della forza lavoro per l’economia verde.

Cambiamento guidato dai consumatori: il rapporto evidenzia che nell’ultimo anno, il 49% dei consumatori globali ha scelto di pagare di più per prodotti sostenibili. In particolare, è il gruppo demografico della Generazione Z (nati tra il 1997 e il 2012) a prendere l’iniziativa nel dimostrare una forte preferenza per la sostenibilità, con il 75% di questi che quando si tratta di effettuare acquisti, dare priorità alla sostenibilità supera le considerazioni sulla marca.

Momento governativo: gli incentivi governativi, come quelli del Piano industriale per il Green Deal europeo da 225 miliardi di euro dell’UE e dell’Inflation Reduction Act (IRA) per 369 miliardi di dollari degli Stati Uniti stanno stimolando le imprese ad adottare impegni per l’azzeramento delle emissioni nette. Di conseguenza, la ricerca rivela che il 58% degli Amministratori delegati delle 500 maggiori aziende globali del lista annuale di Fortune ha ora fissato ambiziosi obiettivi di zero emissioni nette, in significativo aumento rispetto al 36% nel 2021.

D’altra parte, come indica il rapporto, mancanze nelle performance ESG possono avere un impatto negativo sui risultati fino al 21%. Mentre il 67% delle persone in cerca di lavoro preferisce candidarsi in aziende impegnate nel ridurre il proprio impatto ambientale. Distinguersi come azienda leader in materia di sostenibilità può dunque fare la differenza nel reclutamento di nuovi talenti.

In Italia, Manpower ha oltre 2.000 posizioni “verdi” aperte. Tra le figure più ricercate troviamo il meccatronico e meccanico industriale green, l’ingegnere per l’energia eolica, il manager ambientale, l’architetto green, lo zero-waste program manager, l’ingegnere della mobilità elettrica. Inoltre, come rileva Jefferson Wells, brand di ManpowerGroup per la ricerca e selezione di senior ed executive manager, accanto a queste figure specializzate, esiste una necessità anche di profili strategici e manageriali, ad esempio analista per l’energia rinnovabile, manager dei rischi ambientali, chief sustainability officer, project manager ESG, director of sustainable manufacturing innovation, project manager per l’edilizia ecologica.

Ma oltre a nuove assunzioni, un ruolo fondamentale sarà quello della formazione e dell’aggiornamento professionale dei dipendenti: il 61% della forza lavoro globale avrà bisogno entro il 2027 di ulteriore formazione in green skills che permettono alle aziende di migliorare il proprio impatto ambientale. Tra queste vi sono competenze in materia di mitigazione dell’inquinamento e prevenzione dei rifiuti, bonifica ambientale, acquisti sostenibili, produzione e gestione dell’energia, ecc.

L’economia verde è in continua crescita, basti pensare come di recente gli investimenti globali nell’energia solare nel 2023 abbiano superato quelli nel petrolio – ha osservato Anna Gionfriddo, Amministratrice delegata di ManpowerGroup Italia Davanti a questo scenario, i datori di lavoro devono ottimizzare la gestione dell’organico per attrarre, assumere e trattenere i lavoratori in un contesto di persistente scarsità di talenti e di crescente domanda di lavori in ambito sostenibilità. A questo si aggiungono gli sforzi di upskilling e reskilling che devono essere incrementati per colmare le carenze di competenze green”.

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