Un nuovo rapporto di Transport & Environment (T&E) rivela che le emissioni dei trasporti aerei in Europa sono ormai prossime ai livelli pre-pandemici, ma le carenze del sistema di scambio di quote di emissione dell’ EU ETS (e del Regno Unito) fanno sì che le compagnie aeree non vengano penalizzate nella misura in cui forse dovrebbero.
Le emissioni dei trasporti aerei europei sono quasi tornate ai livelli del 2019, persino superati nei voli interni all’Europa, ma il mercato europeo del carbonio (EU ETS) non riesce attualmente ad affrontare il vero costo di queste emissioni, nonostante i segnali di un’inversione di tendenza delle compagnie aeree in materia di cambiamenti climatici.
A sottolinearlo è Transport & Environment (T&E), Ong che promuove la decarbonizzazione dei trasporti in Europa entro il 2050, che ha pubblicato il 28 aprile 2025 il Rapporto “Polluter pays? A large share of Europe’s aviation emissions remain unpriced” (Chi inquina paga? Gran parte delle emissioni dell’aviazione europea rimane senza prezzo).
Nel 2024, il settore dei trasporti aerei europei è quasi completamente tornato ai livelli pre-COVID., raggiungendo il 96% del numero di voli del 2019 e il 98% delle emissioni. Lo studio mostra inoltre che 10 compagnie aeree erano responsabili del 40% di tutte le emissioni dell’aviazione europea, con Ryanair (16 Mt CO2), Lufthansa (10 Mt CO2) e British Airways (9 Mt CO2) ie maggiori inquinatrici.
Lo scorso anno, oltre 8,4 milioni di voli sono partiti dagli aeroporti europei, generando 187,6 Mt di CO2. Per quanto riguarda i voli intraeuropei, i livelli di emissioni pre-COVID sono stati superati, con i voli extraeuropei su una traiettoria simile].
“Le emissioni del settore aeronautico stanno aumentando in modo incontrollato – ha dichiarato Krisztina Hencz, responsabile delle politiche aeronautiche di T&E e autrice dell’analisi – A peggiorare ulteriormente la situazione, il settore continua a ignorare il costo reale del suo inquinamento, prendendo in giro le promesse delle compagnie aeree di ricostruire in modo più ecologico dopo il COVID. Se l’Europa continua su questa strada, l’aviazione “verde” rimarrà un frutto dell’immaginazione popolare. La revisione dei mercati del carbonio dell’UE del prossimo anno rappresenta l’occasione per correggere una scappatoia nella legislazione vigente e garantire che le compagnie aeree paghino il costo reale del loro inquinamento”.
Lo studio traccia anche la continua tendenza all’espansione delle compagnie low cost nel settore dell’aviazione europea. Questo vale anche per il mercato extraeuropeo, solitamente dominato da compagnie di bandiera come Lufthansa e Air France.

Le rotte con le emissioni più elevate in partenza dall’Europa nel 2024 erano tutte intercontinentali, con Londra-New York in cima alla lista. Attualmente, queste emissioni non sono soggette a tariffazione nell’ambito dei mercati del carbonio dell’UE, della Svizzera o del Regno Unito, che si applicano solo ai voli all’interno dell’Europa. Di conseguenza, nessuna compagnia aerea ha dovuto pagare per le proprie emissioni sulle rotte più inquinanti in partenza dall’Europa. Lo studio di T&E suggerisce che fino al 70% delle emissioni di CO2 del trasporto aereo è rimasto senza tariffazione nel 2024.
L’UE riesaminerà il suo ETS il prossimo anno, offrendo l’opportunità di affrontare questa lacuna fondamentale estendendone l’ambito di applicazione a tutti i voli in partenza. Tuttavia, ha sottolineato T&E, questa revisione avverrà in un contesto di segnali di inversione di rotta da parte della Commissione UE in materia di clima ed energia e con gli amministratori delegati di importanti compagnie aeree che chiedono all’UE di allentare le sue regole sulla tassazione del carbonio.

Oltre ai benefici climatici, un’estensione dei mercati europei del carbonio potrebbe generare entrate significative. T&E stima che un’estensione dell’ETS UE e del Regno Unito avrebbe potuto generare ulteriori 7,5 miliardi di euro nel 2024 se le emissioni extraeuropee fossero state soggette a un prezzo.
Al contrario, molti CEO delle compagnie aeree stanno distogliendo l’attenzione promuovendo il Programma di compensazione l Consiglio ha adottato la decisione sulla notifica degli obblighi di compensazione previsti dal regime CORSIA (regime di compensazione e riduzione delle emissioni di carbonio del trasporto aereo internazionale), che prevede costi fino a 23 volte inferiori per l’inquinamento rispetto a un’estensione del sistema UE. Inoltre, CORSIA non contribuirà ad aumentare le entrate per le tecnologie verdi come i carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF) e gli aerei elettrici e a idrogeno.
“Affidarsi al CORSIA per coprire le emissioni internazionali del trasporto aereo è un falso risparmio – ha aggiunto Hencz – È di gran lunga l’opzione peggiore, sia dal punto di vista ambientale che finanziario. Un ETS UE esteso produrrebbe il maggiore impatto positivo per le economie europee, oltre a generare i maggiori benefici ambientali”.