L’ISPRA ha pubblicato il Bilancio di Sostenibilità 2023 che evidenzia con i numeri il ruolo dell’istituto di “facilitatore” e “attuatore” delle politiche pubbliche di sostenibilità, dalla lotta al cambiamento climatico alla mobilità, dalla protezione degli ecosistemi e della biodiversità, con attenzione anche all’impatto diretto delle proprie attività.
Le relazioni istruttorie AIA che Ispra ha trasmesso al MASE nel 2022 sono state 86; 374 le relazioni tecniche sui Siti di interesse nazionale da bonificare (SIN); più di 76.000 le analisi di laboratorio condotte. Per il PNRR, 2 progetti sulla Missione “rivoluzione verde e transizione ecologica”; 4 progetti sulla Missione “Istruzione e ricerca”; 1 progetto, finanziato dal Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari (PNC), per il rafforzamento complessivo delle strutture e dei Servizi di SNPA connesso alla missione “salute e resilienza”.
Sono solo alcuni dei dati contenuti nel nuovo Bilancio di Sostenibilità 2023 (dati riferiti al 2022) dell’ISPRA, e reso disponibile il 20 novembre 2023 dall’Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ma sufficienti ad offrire la fotografia del suo ruolo di “facilitatore” e “attuatore” delle politiche pubbliche di sostenibilità, attraverso l’integrazione delle proprie funzioni istituzionali, del capitale umano, della tecnologia, della scienza e delle risorse economiche.
“La rendicontazione della sostenibilità di ISPRA è giunta alla quarta edizione – scrivono nella Lettera agli Stakeholder, introduttiva al Bilancio di Sostenibilità, Stefano Laporta e Maria Siclari, rispettivamente Presidente e Direttore generale dell’Istituto – Rappresenta un consolidamento del percorso sin qui intrapreso e rende conto del ruolo duale di ISPRA nell’ambito della sostenibilità: interpreta gli impegni per la sostenibilità non solo come riduzione della propria impronta ma come contributo al cambiamento necessario, attraverso le attività di supporto tecnico-scientifico, incluse ricerca, diffusione delle informazioni, nonché il coordinamento del Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA). È un processo che progressivamente vuole incidere sul modo di intendere la sostenibilità nell’Istituto: leva di innovazione organizzativa, integrazione dei processi, attenzione agli impatti e al dialogo costante con gli stakeholder”.
Inoltre, sono stati quasi un milione gli accessi al Catasto Rifiuti, 24 le relazioni tecniche trasmesse al MASE per la vigilanza e controllo sui rifiuti, 247 le richieste Ecolabel lavorate e 1.051 quelle per EMAS.
In aumento è stato l’interesse manifestato dai media, pubblico in generale e stakeholder per le rilevanze degli argomenti a tema ambientale, sia l’accresciuta visibilità dell’Istituto sempre più affermato quale riferimento tecnico-scientifico affidabile e con un ruolo nazionale di spicco per la trattazione delle tematiche ambientali, un ruolo riconosciuto dai tutti i media in generale. Si è Incrementata la presenza sui social, così come gli accessi al sito web e gli eventi organizzati dall’ISPRA: oltre 2.8 milioni di visualizzazioni canali social (quasi il 50% solo LinkedIn); quasi 50.000 partecipanti ai 72 eventi realizzati nel 2022.
Sono state 2.800 le richieste di approfondimenti e partecipazioni a dibattiti sui media; 90 video e documentari liberamente consultabili e a disposizione di chi li richiede; oltre 5.5 milioni gli accessi al sito web istituzionale.
L’attenzione è rivolta anche all’impatto ambientale diretto dell’attività dell’Istituto: sono state realizzate 4 colonnine di ricarica per auto elettriche all’interno del parcheggio della sede ISPRA; e progettati 2 impianti fotovoltaici, che consentono di produrre circa 76 MWh anno.
“La rendicontazione non finanziaria di soggetti pubblici non può non rappresentare anche gli impatti della funzione pubblica per la sostenibilità – afferma Tiziana Cianflone, Responsabile della Struttura di missione per l’innovazione organizzativa sostenibile di ISPRA, nel capitolo Strategie di rendicontazione – Un’organizzazione pubblica dovrebbe infatti anche rendere conto dell’esercizio della propria funzione pubblica e di come questa incida sulla sostenibilità. Questo in un’ottica di attenzione verso i propri stakeholder (altre istituzioni, imprese e cittadini) come avviene per un’impresa privata nei confronti degli investitori e dei regolatori e non per obblighi amministrativi. Un approccio questo che può incidere sul processo di recupero della fiducia nelle istituzioni e gli Enti Pubblici di Ricerca possono consolidare il proprio ruolo in tal senso”.
L’Istituto, impegnato in attività tecnico-scientifiche a supporto di Istituzioni, imprese e cittadini, conta 1.193 unità e 45 aree tecnologiche di ricerca, attività che incidono su tutti i temi dell’agenda italiana per la sostenibilità: lotta al cambiamento climatico, sostenibilità della mobilità e dell’ambiente urbano, transizione verso un’economia circolare, sostenibilità dell’industria e delle infrastrutture, protezione degli ecosistemi e della biodiversità.
ISPRA interpreta così gli impegni per la sostenibilità, non solo come riduzione della propria impronta, ma come contributo al cambiamento necessario, attraverso le attività di supporto tecnico-scientifico, incluse ricerca, diffusione delle informazioni, nonché il coordinamento del Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA).