Per celebrare il Solstizio d’estate, (21 giugno) la NASA ha scelto come immagine celebrativa dell’evento, che ha radici antiche, l’astrofotografia di Marcella Giulia Pace e Giuseppe De Donà, che mostra il percorso apparente del Sole da mezzogiorno al tramonto nei giorni degli equinozi e dei solstizi, colto nelle campagne ragusane di Gatto Corvino. Fin dalle antichità l’evento ha assunto il valore simbolico del cambiamento, della transizione e della forza della luce, che con l’avvento del Cristianesimo è culminata con la Notte di San Giovanni (23-24 giugno), dedicata a chi ha annunciato la nuova era.
Oggi 21 giugno 2023 alle ore 16:58 è il solstizio d’estate per l’emisfero boreale, ovvero il dì più lungo dell’anno (ben 15 ore e 15 minuti di luce), quando il Sole, nel corso del moto apparente lungo l’asse dell’eclittica, raggiunge il suo punto di altezza massima declinazione massima. La parola deriva dal latino “sol” e “sistĕre”, la fermata del sole e da domani la durata di luce comincerà a diminuire perché il Sole riprenderà la sua discesa.
Per celebrare il solstizio d’estate, la NASA ha scelto come APOD (Astronomy Picture of the Day), la fotografia realizzata dagli astrofotografi Marcella Giulia Pace e Giuseppe De Donà, che mostra il percorso apparente del Sole da mezzogiorno al tramonto nei giorni degli equinozi e dei solstizi, colto nelle campagne ragusane di Gatto Corvino, rivelando le varie altezze che il Sole può raggiungere durante l’anno alle latitudini di Ragusa.
“Il Sole segue ogni giorno lo stesso percorso? No. Il percorso del Sole cambia nel corso dell’anno, prendendo un percorso più lungo durante l’estate che durante l’inverno – spiega la NASA nella descrizione che accompagna l’immagine – Nella foto, l’arco del Sole è stato catturato da mezzogiorno al tramonto per 3 giorni, dal più alto al più basso nel cielo: solstizio d’estate, equinozio e solstizio d’inverno. Le immagini sono state scattate nei pressi del Villaggio Gatto Corvino in Sicilia nel 2020 e nel 2021. Il percorso e il tempo che il Sole trascorre nel cielo è più importante nel determinare la stagione rispetto a quanto è vicina la Terra al Sole. Infatti, la Terra è più vicina al Sole a gennaio, durante l’inverno settentrionale. Oggi è un solstizio, quindi oggi il Sole sta percorrendo il suo percorso più lungo dell’anno attraverso il cielo nell’emisfero settentrionale della Terra, mentre è il percorso più breve nell’emisfero meridionale”.
La celebrazione dell’evento ha radici antiche, assumendo il valore simbolico del cambiamento, della transizione verso il domani, un nuovo inizio della natura. Nel corso dei secoli il solstizio d’estate è stato celebrato da antiche civiltà di culture e origini molto diverse tra loro, dagli antichi Egizi, alle popolazioni del nord Europa, alle civiltà precolombiane in America latina ai nativi Americani con le loro coreografiche danze del sole, ognuno ha trovato modo di rendere omaggio alla forza della luce.
Alcuni studiosi sostengono che il misterioso monumento preistorico Stonehenge in Inghilterra, composto da 3 monoliti, fosse proprio una sorta di maestoso calendario in pietra costruito nel 2500 a.C. per determinare la data del solstizio d’estate. Qui ogni anno migliaia di persone si ritrovano per festeggiare insieme l’evento, quando la struttura è attraversata puntualmente dai raggi del sole, indicando quasi come un rituale il momento esatto del passaggio all’estate. Una porta per dare il benvenuto alla stagione della rinascita.
In Italia. ma anche in altri Paesi europei, le celebrazioni per il solstizio d’estate culminano con la Notte di S. Giovanni (23-24 giugno), quale legittimazione di antichi culti pagani con una festività dedicata a chi aprì la via alla parola di Gesù Cristo, unendo il ringraziamento verso la Natura a quello verso la Fede.
In copertina: immagine © di Marcella Giulia Pace e Giuseppe De Donà