Biodiversità e conservazione Flora

SOFO 2022: costruire economie verdi, sane e resilienti con le foreste

In occasione dell’apertura del Congresso Mondiale delle Foreste (Seul, 2-6 maggio 2022) la FAO ha presentato il Rapporto SOFO 2022 sullo Stato delle Foreste, che indica i percorsi e le azioni che possono essere intrapresi per affrontare le crisi planetarie interconnesse, in assenza delle quali al 2050 altri 289 milioni di ettari di foreste andrebbero perse con le correlate implicazioni economiche, sociali, ambientali e anche sanitarie.

Con il mondo che deve affrontare molteplici crisi, tra cui COVID-19, conflitti, crisi climatica e perdita di biodiversità, le nostre foreste possono aiutarci a riprenderci dal loro impatto, ma solo se intensifichiamo l’azione per sbloccare il loro potenziale. 

È il messaggio contenuto nel Rapporto sullo Stato delle Foreste (SOFO 2022) che la FAO ha lanciato nella Giornata di apertura del XV Congresso Mondiale delle Foreste (Seul, 2-6 maggio 2022) che ha per tema “Costruire un futuro verde, sano e resiliente con le foreste”.

Il perseguimento equilibrato e simultaneo di questi percorsi può aiutare ad affrontare le crisi che devono affrontare le persone e il pianeta, generando anche benefici economici sostenibili, specialmente nelle comunità rurali (spesso remote) – ha scritto il Direttore Generale della FAO QU Dongyu nella prefazione al Rapporto sottotitolato “Forest Pathways for Green Recovery and Building Inclusive, Resilient and Sustainable Economies” – I percorsi sono proposti con la consapevolezza che le soluzioni alle crisi planetarie interconnesse hanno immense implicazioni economiche, sociali e ambientali che devono essere affrontate in modo olistico”.

Tra il 1990 e il 2020 sono andati persi 420 milioni di ettari di foreste, a causa della deforestazione ed anche nel 2021, nonostante gli impegni assunti alla COP26 di Glasgow, sono scomparsi 3,75 milioni di ettari di foreste umide e intatte nella fascia tropicali, come ha recentemente indicato l’aggiornamento dei dati satellitari diffusi dal Global Forest Watch del World Resources Institute. Senza ulteriori azioni, SOFO 2022 avverte che 289 mha di foreste verrebbero deforestate tra il 2016 e il 2050 nei soli tropici, con l’emissione di 169 GtCO2e.

Non c’è tempo da perdere – ha aggiunto QU Dongyu – dobbiamo agire ora per mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5 °C, ridurre il rischio di future pandemie, garantire la sicurezza alimentare e la nutrizione per tutti, eliminare la povertà, preservare la biodiversità del pianeta e offrire ai giovani speranza di un mondo migliore e di un futuro migliore per tutti“.

SOFO 2022 indica che il 15% delle 250 malattie infettive emergenti sono state collegate alle foreste e il 30% delle nuove malattie, segnalate dal 1960, può essere attribuito alla deforestazione e al cambiamento dell’uso del suolo.

Gli argomenti chiave della relazione sono che:
1. L’arresto della deforestazione e il mantenimento delle foreste potrebbero evitare di emettere circa 3,6 gigatonnellate di anidride carbonica equivalente (GtCO2e) all’anno tra il 2020 e il 2050, compreso circa il 14% di quanto necessario fino al 2030 per mantenere il riscaldamento planetario al di sotto di 1,5 °C, salvaguardando al contempo una maggiore quantità della metà della biodiversità terrestre della Terra.
2. Ripristino di terreni degradati ed espansione dell’agroforestazione: 1,5 miliardi di ettari di terreni degradati trarrebbero vantaggio dal ripristino, e l’aumento della copertura arborea potrebbe aumentare la produttività agricola di un altro miliardo di ettari. Tra il 2020 e il 2050, il ripristino di terreni degradati attraverso l’imboschimento e il rimboschimento potrebbe portare fuori dall’atmosfera fino a 1,5 GtCO2e all’anno, pari a 325 milioni di autovetture a benzina rottamate ogni anno.
3. L’utilizzo sostenibile delle foreste e la costruzione di catene del valore ecologiche aiuterebbero a soddisfare la futura domanda di materiali – con un consumo globale di tutte le risorse naturali che dovrebbe più che raddoppiare da 92 miliardi di tonnellate nel 2017 a 190 miliardi di tonnellate nel 2060 – e sorreggerebbero economie sostenibili con maggiori opportunità di lavoro e mezzi di sussistenza più sicuri.

Il SOFO 2022 sottolinea che le società potrebbero fare un uso migliore delle foreste e degli alberi per preservare contemporaneamente la biodiversità, provvedere meglio al benessere umano e generare reddito, in particolare per le popolazioni rurali, afferma il rapporto, sostenendo che “non ci sarà un’economia sana senza un pianeta sano“.

Ma gli attuali investimenti nelle foreste sono molto al di sotto di quanto richiesto. Secondo il Rapporto sullo Stato della Finanza per la Natura, pubblicato lo scorso anno da UNEP, WEF e ELD Initiative, sottolinea che se si vuole affrontare con successo le crisi correlate a clima, biodiversità e degrado del suolo, gli investimenti in soluzioni basate sulla natura dovranno essere equivalenti a 536 miliardi di dollari all’anno, contro gli attuali 133 miliardi, con un finanziamento richiesto per la sola creazione e gestione delle foreste pari a 203 miliardi di dollari all’anno entro il 2050.

Per spostarsi rapidamente lungo questi percorsi occorre:
orientare i finanziamenti per la ripresa verso politiche a lungo termine volte a creare posti di lavoro sostenibili e verdi e mobilitare ulteriormente gli investimenti del settore privato;
responsabilizzare e incentivare gli attori locali, comprese le donne, i giovani e le popolazioni indigene, ad assumere un ruolo di primo piano nei percorsi forestali;
impegnarsi nella sensibilizzazione e nel dialogo politico sull’uso sostenibile delle foreste come mezzo per raggiungere simultaneamente obiettivi economici e ambientali
massimizzare le sinergie tra i tre percorsi forestali e tra le politiche agricole, forestali, ambientali e di altro tipo e ridurre al minimo i compromessi.

Il SOFO 2022, inoltre, contiene un’ampia gamma di esempi provenienti da tutto il mondo, che dimostrano sia l’importanza vitale delle foreste e degli alberi per i mezzi di sussistenza delle persone sia indicando iniziative politiche di sostegno, dal ruolo chiave dei prodotti forestali non legnosi in Turchia e del combustibile legnoso in Georgia, alla piccola silvicoltura in Cina e Vietnam, al carbone sostenibile in Costa d’Avorio e alla formalizzazione dei diritti fondiari in Colombia.

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