Sostenibilità

SDG: se non si agisce ora l’Agenda 2030 sarà un epitaffio

Il Segretario delle Nazioni Unite, presentando il suo Rapporto speciale sullo stato di avanzamento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030, avverte che più della metà del mondo è andata indietro e che, se non si interviene presto, della promessa collettiva fatta nel 2015 rimarrà solo la testimonianza a futura memoria di un mondo quale avrebbe potuto essere.

Il 18-19 settembre 2023, durante la settimana di alto livello dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, i Capi di Stato e di Governo si riuniranno presso la sede delle Nazioni Unite a New York per seguire e rivedere l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e dei suoi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG).

A metà del percorso previsto, solo il 12% degli SDG è sulla buona strada, per il 50% i progressi sono deboli o insufficienti, ma quel che è peggio è che c’è stallo o addirittura retromarcia su oltre il 30%.

Se non agiamo ora – ha affermato il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, presentando il 25 aprile 2023 nel corso di un briefing il suo Rapporto specialeProgress towards the Sustainable Development Goals: Towards a Rescue Plan for People and Planet” – l’Agenda 2030 diventerà un epitaffio per un mondo che avrebbe potuto essere”.

I 17 SDG sono in uno stato pietoso a seguito degli impatti della pandemia di COVID-19 e della devastante “tripla crisi” di clima, biodiversità e inquinamento, amplificata dall’invasione russa dell’Ucraina. Di conseguenza, il numero di persone che vivono in condizioni di estrema povertà è più alto rispetto a 4 anni fa. Anche la fame è aumentata ed è ora tornata ai livelli del 2005, e la parità di genere è a circa 300 anni di distanza. Altre ricadute includono la disuguaglianza record e l’aumento delle emissioni di gas serra.

Guterres ha osservato che molti Paesi in via di sviluppo non possono investire negli SDG a causa del debito gravoso, mentre i finanziamenti per il clima sono molto al di sotto degli impegni, e le nazioni più ricche non hanno ancora consegnato i 100 miliardi di dollari promessi ogni anno.

L’Agenda 2030 è un’agenda di giustizia e uguaglianza, di sviluppo inclusivo e sostenibile e di diritti umani e dignità per tutti. Richiede cambiamenti fondamentali nel modo in cui è organizzata l’economia globale – ha affermato il Segretario generale delle Nazioni Unite – Gli SDG sono il percorso per colmare le divisioni economiche e geopolitiche; per ripristinare la fiducia e ricostruire la solidarietà. Sia chiaro: nessun Paese può permettersi di vederli fallire”.

Anche se prima del COVID-19 gli obiettivi di istruzione non erano sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo, la pandemia ha inferto un duro colpo, con i lockdown e chiusura delle scuole che hanno aggravato le perdite di istruzione. Entro il 2030, il rapporto stima che 84 milioni di bambini non andranno a scuola e 300 milioni di studenti mancheranno ancora delle competenze di base in matematica e lettura.

Guterres ha fatto appello ai paesi membri dell’ONU per un “SDG Stimulus Plan di almeno 500 miliardi all’anno al fine incrementare i finanziamenti a lungo termine a prezzi accessibili per tutti i Paesi bisognosi, e per una profonda riforma del sistema finanziario internazionale.

L’anno scorso, il Fondo Monetario Internazionale ha stanziato 650 miliardi di dollari in diritti speciali di prelievo, il principale meccanismo globale per aumentare la liquidità durante le crisi – ha osservato Guterres – Sulla base delle attuali quote, Paesi dell’UE hanno ricevuto un totale di 160 miliardi di dollari in diritti speciali di prelievo, mentre Paesi africani con una popolazione tre volte superiore hanno ricevuto 34 miliardi di dollari – e quello era denaro creato dal nulla. La ridistribuzione è stata minima. C’è qualcosa di fondamentalmente sbagliato nelle regole e nella governance del sistema che producono un tale risultato”.

Uno Studio, pubblicato lo scorso agosto e condotto da un team internazionale di 61 ricercatori, coordinati dall’Università di Utrecht, che hanno attinto ad oltre 3.000 studi scientifici e che ha costituito la prima valutazione completa dell’impatto politico degli SDG, ha trovato scarse prove che stiano contribuendo a ridurre le disuguaglianze, ad agire per contrastare l’emergenza climatica o per una migliore protezione della biodiversità e della natura.

Il Rapporto speciale sullo Stato di avanzamento degli SDG contiene anche altre 5 importanti Raccomandazioni.

Il primo luogo si chiede a tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite di impegnarsi nuovamente a raggiungere gli obiettivi, a livello nazionale e internazionale, rafforzando il contratto sociale e riorientando le proprie economie verso percorsi resilienti a basse emissioni di carbonio in linea con l’Accordo di Parigi.

In secondo luogo, si esorta i Governi a fissare e rispettare parametri nazionali ambiziosi per ridurre la povertà e la disuguaglianza entro il 2027 ed entro il 2030. Ciò richiede di concentrarsi sulle aree che detengono la chiave del progresso: dall’espansione della protezione sociale e dei posti di lavoro alla lotta per l’istruzione, la parità di genere e l’inclusione digitale

In terzo luogo, si chiede l’impegno di tutti i Paesi a porre fine alla guerra alla natura. Tra le altre misure, i Governi vengono esortati a sostenere l’Agenda di accelerazione per l’azione climatica e a realizzare il nuovo Quadro globale per la biodiversità.

Per il quarto punto, i Governi vengono sollecitati a rafforzare le istituzioni nazionali e la responsabilità, attraverso nuovi quadri normativi, infrastrutture digitali pubbliche e capacità di dati più attendibili

Infine, si chiede un maggiore sostegno multilaterale al sistema di sviluppo delle Nazioni Unite e un’azione decisiva al “Summit of the Future”, programmato per il 2024, opportunità irripetibile per rafforzare la cooperazione su sfide critiche e colmare le lacune nella governance globale, riaffermare gli impegni esistenti, compresi gli SDG.

Il progresso degli SDG non riguarda le linee su un grafico – ha concluso Guterres – Si tratta di madri e bambini sani: bambini che apprendono le competenze per realizzare le proprie potenzialità; genitori che possono sfamare le proprie famiglie. Si tratta di accedere all’energia rinnovabile e all’aria pulita. Si tratta di un mondo in cui tutti godano dei diritti umani e della dignità umana. La strada da percorrere è in salita. Questo rapporto ci mostra quanto sia ripida. Ma è quello che possiamo e dobbiamo attraversare – insieme – per le persone che serviamo”.

In copertina: Una scolaresca in Tanzania mostra i cartelli con gli SDG (Fonte: UN News)

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