La FAO pubblica le nuove linee guida per agevolare i corpi forestali a contrastare con interventi efficaci e tempestivi l’impatto dei cambiamenti climatici su boschi e foreste.
Maggiori investimenti e interventi mirati: queste sono, secondo la FAO, le azioni necessarie da mettere in atto per rispondere alle sempre più gravi minacce provocate dai cambiamenti climatici che stanno colpendo duramente i boschi e le foreste di tutto il mondo.
“E’ molto più conveniente adeguare oggi le strategie di gestione forestale che reagire domani alle conseguenze dei danni causati dal clima” dichiara con forza la FAO nelle sue nuove Climate change guidelines for forest managers (consultabili online su www.fao.org) presentate la settimana scorsa alla “28a Sessione della Commissione Forestale dell’America Latina e dei Caraibi” (LACFC).
Attraverso azioni rapide e concrete si possono migliorare anche le condizioni di vita e la sicurezza alimentare delle comunità locali. Le trasformazioni degli ecosistemi forestali causate dal clima, in particolare le variazioni del ciclo dell’acqua, le modifiche del suolo e le alterazioni della biodiversità possono colpire milioni di persone che vivono nelle zone rurali e che utilizzano le foreste o i boschi per il cibo, il combustibile, il legno, i farmaci e il lavoro. Ad esempio, 4-5 milioni di donne in Africa Occidentale traggono circa l’80% del proprio reddito dalla raccolta, dall’elaborazione e dalla commercializzazione delle noci raccolte dagli alberi di karité.
“I cambiamenti climatici stanno compromettendo seriamente la capacità di boschi e foreste di fornire beni essenziali e servizi ecosistemici. I corpi forestali devono rispondere urgentemente ad una vasta gamma di minacce provocate dai cambiamenti climatici. Grazie alle nuove linee guida è possibile aiutare a valutare e monitorare gli impatti del clima su ogni tipologia di foresta, bosco o regione” ha precisato Simmone Rose, funzionario della FAO Forestry.
“Ad esempio, l’Asia è stata colpita recentemente da un incremento esponenziale di eventi meteorologici estremi; in alcune parti dell’America Latina l’innalzamento delle temperature e la diminuzione delle precipitazioni hanno provocato l’aumento di incendi boschivi, mentre la grave siccità in Africa degli ultimi anni sta minacciando seriamente le già scarsissime risorse idriche della regione” ha evidenziato Rose “L’importante documento, realizzato dalla FAO, offre una guida ideale per identificare, valutare e dare priorità alle varie opzioni così da regolare le pratiche di gestione forestale in risposta ai cambiamenti climatici”.
Disponibilità e qualità dell’acqua
In molti paesi le precipitazioni e i percorsi di deflusso si stanno alterando: mentre in alcune aree le piogge diminuiscono e aumenta la siccità, altre sono colpite da fenomeni piovosi intensi associati a manifestazioni di erosione e inondazione. Le foreste che sorgono accanto ad un bacino idrografico o di drenaggio possono ridurre il deflusso causato dai forti temporali o dalle erosioni; quelle che sorgono accanto a fiumi o altri corpi idrici possono stabilizzarne le rive, limitando la quantità di sedimenti in entrata e fungendo da filtro per le sostanze inquinanti.
Ma la capacità delle foreste di contribuire alla disponibilità e alla qualità dell’acqua si riduce se esse vengono colpite negativamente dai cambiamenti climatici. Per questo i corpi forestali dovrebbero “anticipare” tali minacce, individuando ad esempio i bacini maggiormente vulnerabili. Il mantenimento delle foreste in salute e il ripristino di quelle già gravemente alterate possono contribuire a ridurre l’erosione, aumentare la stabilità dei versanti e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti costanti di acqua pulita.
Prevenzione degli incendi
Il rischio di incendi boschivi è destinato ad aumentare a causa delle temperature elevate e della diminuzione delle precipitazioni. Incentivare la creazione di contesti paesaggistici che possano impedire la diffusione del fuoco così come specie vegetali in grado di resistere alle alte temperature rappresentano strategie fondamentali per la gestione degli incendi. L’accensione di roghi agricoli prima del picco della stagione secca e il coinvolgimento delle comunità locali in caso di incendio sono altri esempi di prevenzione.
Parassiti e malattie
I cambiamenti climatici, in particolare gli eventi meteorologici estremi, possono colpire anche i parassiti degli ecosistemi forestali, causandone l’alterazione nella riproduzione e diffusione, e al tempo stesso modificandone le specie. Tra le principali misure di prevenzione, la FAO include la selezione delle varietà per soddisfare le condizioni locali e le pratiche di “diradamento” per favorire lo sviluppo di “nemici naturali”.