Il Rapporto sull’attività svolta dal Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi in legno (Rilegno) evidenzia che, nonostante l’annus horribilis 2020, il Sistema ha dimostrato solidità e resilienza garantendo costantemente sia la raccolta sparsa sul territorio nazionale, sia la capacità di assorbimento da parte delle industrie del riciclo consorziate.
Nell’anno caratterizzato dall’emergenza sanitaria da Covid-19, le misure finalizzate a limitare il contagio hanno avuto significative ripercussioni sulla produzione e sull’utilizzo di imballaggi, nonché sull’intensità delle raccolte territoriali di rifiuti di imballaggio e dei successivi processi di riciclo e recupero.
Ciononostante il sistema Rilegno (Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi in legno) ha dimostrato solidità e resilienza garantendo costantemente sia la raccolta sparsa sul territorio nazionale, sia la capacità di assorbimento da parte delle industrie del riciclo consorziate.
“Possiamo dire che la crisi dovuta alla pandemia vissuta in questi lunghi mesi non ha fermato il riciclo del legno e il nostro Consorzio ha sempre continuato a operare garantendo la raccolta e l’avvio al riciclo del legno in tutta Italia – ha dichiarato Nicola Semeraro, Presidente di Rilegno – Ora guardiamo al futuro ancor più convinti che la sostenibilità e la circolarità siano valori chiave per lo sviluppo e il legno è certamente la risposta migliore per un’economia che vada di pari passo con il rispetto dell’ambiente”.
Secondo quanto emerge dal Rapporto sull’attività svolta da Rilegno, approvato dall’Assemblea annuale, al 31 dicembre 2020 il riciclo del legno in Italia ha registrato circa 1.841.000 tonnellate (-6,4% rispetto all’anno precedente), con una percentuale del 64,68% nel riciclo degli imballaggi di legno, ben oltre il target fissato dall’Unione Europea al 30% per il 2030. Anche la raccolta differenziata urbana, ha registrato una leggera flessione legata all’emergenza sanitaria, raggiungendo le 638.000 tonnellate complessive.
Quasi 24 anni di storia hanno reso Rilegno un caso virtuoso unico nel panorama internazionale e oggi il sistema vuol dire 1.979 imprese, 421 piattaforme di raccolta private capillarmente diffuse sul territorio al servizio del tessuto industriale e commerciale, 15 impianti di riciclo principalmente volti alla produzione di pannelli per l’arredo, 4.549 Comuni convenzionati per la raccolta differenziata urbana, con oltre 42.700.000 cittadini, una filiera che lavora ogni giorno per rendere possibile la sostenibilità e la circolarità del sistema economico del legno in Italia.
Tra gli altri dati da sottolineare c’è l’attività di rigenerazione dei pallet, fondamentale in ottica di prevenzione, che ha raggiunto numeri importanti: sono ben 827.000 le tonnellate recuperate, ovvero oltre 60 milioni i pallet usati, rigenerati e reimmessi al consumo.
A livello regionale la Lombardia è sempre la prima per raccolta con 474.104 tonnellate (il 26% del totale), seguita dall’Emilia-Romagna con 252.514 ton. e dal Piemonte con 165.805 ton.
“Come testimoniano due recenti ricerche del Politecnico di Milano condotte nel 2019 e 2020 – ha osservato Semeraro – il nostro sistema (filiera riciclo + filiera rigenerazione pallet) genera un impatto economico e occupazionale, con oltre 10mila posti di lavoro, e soprattutto un “risparmio” nel consumo di CO2 pari a quasi 2 milioni di tonnellate ogni anno”.