Circular economy

Rifiuti e divari territoriali: quali prospettive per l’Italia?

Il Brief di CDP (Cassa Depositi e Prestiti) illustra come una gestione efficiente dei rifiuti sia fondamentale per il pieno sviluppo dell’economia circolare, anche in vista dell’adozione da parte della Commissione UE (14 marzo 2023) della Legge sulle materie prime critiche (CRMA), e la necessità di colmare il divario impiantistico tra Nord e Centro-Sud del Paese, per il quale le risorse messe a disposizione dal PNRR non bastano ad esaurire i bisogni espressi dai territori e superare le criticità.

Quali sono le principali criticità nella gestione dei rifiuti urbani in Italia?
– Quali sono i fabbisogni impiantistici a livello territoriale necessari per centrare i target europei al 2035?
– In che misura il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) risponde ai bisogni espressi dai territori e quali sono le ulteriori opzioni di sviluppo del settore?

Sono alcune delle domande a cui gli analisti della Cassa Depositi e Prestiti (CDP), l’Istituzione finanziaria controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che gestisce parte delle risorse legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il rilancio dell’economia italiana, alle iniziative strategiche per rilanciare l’economia italiana, hanno cercato di dare risposte nel brief Rifiuti e divari territoriali: quali prospettive per l’Italia?”.

A partire dalle principali criticità nella gestione dei rifiuti urbani presenti nel Paese, il team indica la roadmap per raggiungere gli obiettivi europei che mirano al pieno sviluppo dell’economia circolare, evidenziando che l’uso virtuoso dei rifiuti (risorse) rafforza non solo l’autosufficienza delle Regioni, ma anche l’autonomia rispetto a Paesi terzi per l’approvvigionamento delle materie prime “critiche” nei settori economici strategici.

Tra qualche giorno (14 marzo 2023) la Commissione UE adotterà il Critical Raw Materials Act (CRMA), la legislazione che mira a creare un accesso sicuro, conveniente e sostenibile alle materie prime critiche necessarie per raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici, delle quali è prevista una domanda in forte crescita che l’UE non è in grado attualmente di esaudire, ma di cui non può continuare a fare affidamento esclusivamente sul commercio con i Paesi terzi, poiché le interruzioni della catena di approvvigionamento sono imprevedibili.

Il documento di CDP illustra come una gestione efficiente dei rifiuti sia fondamentale per il pieno sviluppo dell’economia circolare ed evidenzia il divario che sussiste tra le aree geografiche del Paese nella distribuzione non omogenea degli impianti in termini di numerosità, capacità autorizzata e scelte tecnologiche.

Ciò si traduce in un elevato conferimento in discarica (19% dei rifiuti urbani), in particolare nel Centro Sud, e in consistenti esportazioni di rifiuti in regioni non limitrofe, con ricadute sulla spesa sostenuta per il servizio dagli utenti finali.

Gli oltre 2 miliardi messi a disposizione dal PNRR per l’economia circolare rappresentano un’opportunità importante per colmare i divari territoriali, ma non bastano ad esaurire i bisogni espressi dai territori e superare le criticità.

Si stima che il fabbisogno al 2035 di capacità degli impianti per il trattamento dei rifiuti urbani ammonti a 5,2 milioni di tonnellate di cui: 2,4 milioni per il trattamento dell’organico, soprattutto in Campania, Lazio e Sicilia; 2,8 milioni per il recupero energetico delle frazioni non riciclabili, soprattutto in Sicilia, Veneto e Lazio.

Il raggiungimento di un’autosufficienza nazionale e regionale consentirebbe di:
abbattere gli extra-costi associati all’esportazione di rifiuti fuori regione che grava per il 90% sulle regioni del Centro-Sud;
rafforzare la produzione di energia derivante dal recupero energetico dei rifiuti, con un potenziale incremento annuo di energia elettrica prodotta in grado di soddisfare le necessità di 390mila famiglie e una riduzione di CO2 prodotta pari a 500 mila tonnellate l’anno.

Per una gestione efficiente dei rifiuti è necessario:
– favorire l’afflusso di ulteriori risorse verso i progetti di comprovata fattibilità rimasti esclusi dall’assegnazione dei fondi PNRR per esaurimento del plafond;
– promuovere soluzioni digitali, legate alla tracciabilità dei rifiuti, per lo sviluppo del mercato delle materie prime seconde;
– attuare politiche di sensibilizzazione atte a promuovere un contesto favorevole allo sviluppo degli investimenti.

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