Entrerà in vigore il 15 giugno 2023 il Decreto che istituisce il Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRi), sostitutivo del defunto SISTRI, ma è previsto un lungo periodo transitorio per le iscrizioni alla piattaforma digitale, a seconda dell’entità delle imprese obbligate, a partire dal dicembre 2024 per terminare a febbraio 2026. Sono stati introdotti anche i nuovi modelli di formulario di identificazione del rifiuto e dei registri cronologici di carico e scarico.
Il Decreto 4 aprile 2023, n. 59 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) di adozione del Regolamento recante “Disciplina del sistema di tracciabilità dei rifiuti e del registro elettronico per la tracciabilità dei rifiuti ai sensi dell’articolo 188 bis del decreto legislativo 2 aprile 2006, n. 152, è stato pubblicato sulla G.U. del 31 maggio 2023.
Si tratta delle procedure per l’assolvimento degli adempimenti quali l’emissione dei formulari di identificazione del trasporto e la tenuta dei registri cronologici di carico e scarico, integrati nel Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti (RENTRi), in sostituzione del SISTRI, il Sistema di tracciabilità dei rifiuti istituito con D:M. del 17 dicembre 2009, mai entrato effettivamente in funzione e cancellato con il Decreto “Semplificazioni” (2018).
Oltre ad assicurare l’attività di controllo sui rifiuti, il nuovo sistema definisce le modalità di condivisione di dati con l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), rientrando nelle azioni per la promozione dell’economia circolare e recupero di materia della Strategia Nazionale per l’Economia Circolare (SEC) .riforma abilitante del PNRR.
“L’obiettivo è garantire un sistema efficiente per nuove catene di approvvigionamento delle materie prime da riciclo – ha affermato il Ministro Gilberto Pichetto in un Comunicato stampa del 3 giugno 2023 – Serve un tracciamento efficace che, anche attraverso procedure digitali e nuove tecnologie, semplifichi gli adempimenti delle imprese: ed è questa la sfida del nuovo Registro”.
Il RENTRi è articolato in:
– una sezione Anagrafica, comprensiva dei dati anagrafici degli operatori e delle informazioni relative alle specifiche autorizzazioni rilasciate agli stessi per l’esercizio di attività inerenti alla gestione dei rifiuti;
– una sezione Tracciabilità, comprensiva dei dati relativi agli adempimenti di cui agli articoli 190 e 193 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e dei dati afferenti ai percorsi rilevati dai sistemi di geolocalizzazione.
Sono tenuti ad iscriversi al RENTRi, mediante l’accreditamento alla piattaforma telematica:
– gli enti e le imprese che effettuano il trattamento dei rifiuti; – i produttori di rifiuti pericolosi;
– gli enti e le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale o che operano in qualità di commercianti e intermediari di rifiuti pericolosi;
– i Consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti;
– chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e di trasporto di rifiuti, compresi i commercianti e gli intermediari di rifiuti senza detenzione, ovvero svolge le operazioni di recupero e di smaltimento dei rifiuti.
Per tutti i soggetti non obbligati all’iscrizione al Registro Elettronico Nazionale, i suddetti adempimenti potranno continuare ad essere assolti tramite i formati cartacei.
Il provvedimento, entrerà in vigore il 15 giugno 2023 e prevede un ampio periodo transitorio.
L’iscrizione al RENTRi è effettuata con le seguenti tempistiche:
– a decorrere da 18 mesi ed entro i 60 giorni successivi, per enti o imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di 50 dipendenti, e per tutti gli altri soggetti diversi dai produttori iniziali;
– a decorrere da 24 mesi ed entro i 60 giorni successivi, per enti o imprese produttori di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di 10 dipendenti;
-a decorrere da 30 mesi ed entro i 60 giorni successivi, per tutti i restanti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi obbligati.
Anche le tariffe di iscrizione variano a seconda della grandezza delle imprese: dai 100 euro ai 15 per il contributo del primo anno, mentre per i successivi si va dai 60 ai 10 euro.
Nel Decreto sono introdotti nuovi modelli di formulario di identificazione del rifiuto e dei registri cronologici di carico e scarico, che saranno vigenti a partire dal 15 dicembre 2024. Si prevedono anche modalità di adempimento più semplici rispetto al passato, con la possibilità che i formulari digitali possano essere esibiti durante il trasporto anche su dispositivi mobili.
Il periodo transitorio, sottolinea il comunicato, servirà a tarare al meglio le istruzioni operative per la gestione della piattaforma: sia in forma diretta, tramite gli applicativi che saranno resi disponibili alle aziende, sia in interoperabilità con i principali software gestionali di mercato.
“Innoviamo e semplifichiamo, superando un modello obsoleto per migliorare il sistema e renderlo più efficiente ai fini degli obiettivi di economia circolare e rispetto all’attività degli operatori – ha precisato il Viceministro Vannia Gava – Il tutto prevedendo la giusta gradualità temporale, approccio che riteniamo fondamentale per una transizione reale e pragmatica”.
Il RENTRi è gestito dal MASE con il supporto tecnico-operativo dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali e del Sistema delle Camere di Commercio per la gestione del sistema informativo centrale.