Inquinamenti e bonifiche

Inquinamento da plastica: si riuscirà a chiudere il rubinetto?

La II Sessione del Comitato intergovernativo per negoziare il Trattato internazionale giuridicamente vincolante per ridurre l’inquinamento della plastica si è chiusa, dando mandato al Presidente di approntare una bozza dello strumento da sottoporre alla prossima riunione di Nairobi, ma i dibattiti sulle regole di voto e su aspetti procedurali, suscitati in particolare dai Paesi produttori di petrolio che hanno limitato i lavori, indicano che il percorso non sarà privo di ostacoli e compromessi.

Si è chiusa il 2 giugno 2023 a Parigi la II Sessione del Comitato intergovernativo di negoziazione (INC) per sviluppare un Trattato internazionale giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica, secondo il mandato dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UN-EA) nel marzo 2022, quando i Paesi hanno deciso di avviare i negoziati per un il nuovo strumento. .

Più di 1.700 partecipanti, con oltre 700 delegati di 169 Stati e oltre 900 osservatori di ONG, hanno partecipato alla sessione, ospitata dalla Francia presso la sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO).

Chiudendo ufficialmente la sessione, il peruviano Gustavo Adolfo Meza-Cuadra Velasquez, Presidente dell’INC, ha ringraziato il governo francese e l’UNESCO per aver ospitato la sessione, nonché gli Stati membri, gli osservatori, i co-facilitatori e il personale di supporto delle discussioni.

Vorrei ringraziarvi per fiducia che mi avete accordato per lo sviluppo della bozza zero, con il supporto del Segretariato – ha affermato – Farò tutto il possibile per garantire che questo documento rifletta fedelmente le nostre discussioni, nonché i contributi e le opinioni degli Stati membri. Faccio questo passo cruciale per rispettare la nostra scadenza ravvicinata con grande responsabilità”.

Citando lo scrittore francese Victor Hugo, il Presidente dell’INC ha aggiunto: “È triste pensare che la natura parli e gli esseri umani non ascoltino. Quando ascoltiamo la natura e agiamo, possiamo fare progressi”.

Nella sua decisione, l’INC ha chiesto al Segretariato di invitare gli osservatori a presentare entro il 15 agosto e gli Stati membri i entro il 15 settembre su elementi non discussi all’INC-2, come i principi e la portata dello strumento, e qualsiasi area potenziale per il lavoro intersessionale compilato dai co-facilitatori dei due gruppi di contatto, per informare il lavoro in vista della INC-3.

Il mio appello all’inizio di questa seduta è stato di far in modo che Parigi assuma il suo peso – ha affermato Jyoti Mathur-Filipp, Segretaria esecutiva dell’INC – Lo avete fatto, fornendoci un mandato per una bozza zero e un lavoro intersessionale. Lo slancio che si è dimostrato qui a Parigi guiderà il nostro lavoro nel periodo intersessionale e nelle nostre sessioni future. Non vedo l’ora di continuare il nostro importante lavoro insieme e di darvi il benvenuto a Nairobi per la nostra terza sessione di novembre“.

Tuttavia, prima di giungere ad una decisione di compromesso i primi giorni sono stati spesi in dibattiti sulle regole di voto e su aspetti procedurali, suscitati in particolare dai Paesi produttori di petrolio che hanno limitato i lavori.

Sono incoraggiata dai progressi dell’INC-2 e dal mandato di preparare una bozza zero dello strumento internazionale giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica – ha affermato a sua volta Inger Andersen, Direttrice esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) – Non vedo l’ora dell’INC-3 a Nairobi e sollecito gli Stati membri a mantenere questo slancio. Il mondo chiede un accordo ampio, innovativo, inclusivo e trasparente, che si basi sulla scienza e apprenda dalle parti interessate e che garantisca il sostegno ai Paesi in via di sviluppo“.

La plastica è stata l’opzione predefinita nel design per troppo tempo – ha aggiunto Andersen – È tempo di riprogettare i prodotti per utilizzare meno plastica, in particolare quella non necessaria e problematica, per ridisegnare l’imballaggio e la spedizione dei prodotti che usi meno plastica, per riprogettare sistemi e prodotti per il loro riutilizzo e la riciclabilità e per riprogettare il sistema più giusto. L’INC ha il potere di realizzare questa trasformazione, offrendo grandi opportunità a tutti“.

L’UNEP ha pubblicato il RapportoTurning off the Tap” che esamina i modelli economici e commerciali necessari per affrontare gli impatti dell’economia della plastica, combinando la riduzione  dell’uso problematico e non necessario della plastica con una trasformazione del mercato verso la circolarità della plastica

Ciò può essere ottenuto accelerando 3 cambiamenti chiave:
– riutilizzo, inteso come trasformazione da “un’economia dell’usa e getta” ad “una società del riutilizzo” in cui riusare prodotti in plastica ha più senso economico che buttarli via;
riciclo il cui mercato diventi più redditizio;
riorientamento  e  diversificazione in riferimento allo spostamento del mercato verso alternative di plastica sostenibili, che presuppone uno spostamento della domanda dei consumatori, dei quadri normativi e dei costi. 

Il Rapporto evidenzia che queste soluzioni sono già disponibili e che un cambiamento di sistema, sostenuto dai necessari strumenti normativi, comporterà una serie di benefici economici e ridurrà i danni alla salute umana, all’ambiente e al clima.  

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