Nel pacchetto di infrazioni di giugno 2025 per l’Italia ci sono 3 procedure: un parere motivato (mancata prevenzione diffusione specie esotiche invasive); 2 lettere di costituzione in mora (non corretto recepimento della Direttiva sulle armi da fuoco e Direttiva sul rafforzamento della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti).
Il 18 giugno 2025 la Commissione UE ha adottato il mensile Pacchetto di infrazioni in cui l’Italia viene citata per inadempimenti in tre settori: Ambiente; Migrazione, affari interni e Unione della sicurezza; Giustizia)
Ambiente
La Commissione UE ha deciso di inviare un parere motivato al nostro Paese) per la mancata adozione di misure volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione della formica di fuoco (Solenopsis invicta), come previsto dal Regolamento n. 1143/2014 sulle specie esotiche invasive (IAS), una delle 5 principali cause di perdita di biodiversità in Europa e nel mondo. Il regolamento IAS mira a prevenire, ridurre al minimo e mitigare gli effetti negativi delle specie esotiche invasive sulla biodiversità e sugli ecosistemi connessi, nonché sulla salute umana e sulla sicurezza, puntando nel contempo a limitare i conseguenti danni sociali ed economici in Europa. In contrasto con il regolamento, in seguito all’accertamento della presenza della formica di fuoco in Sicilia, l’Italia non ha notificato senza indugio alla Commissione e agli altri Stati membri il suo rilevamento precoce. Inoltre le autorità italiane non hanno nemmeno comunicato alla Commissione le misure di eradicazione adottate entro 3 mesi dalla notifica di rilevamento precoce. La Commissione aveva inviato una lettera di costituzione in mora all’Italia nel novembre 2024, ma non risulta che sia stata adottata una qualche misura di eradicazione per un lungo periodo di tempo dopo il rilevamento della formica di fuoco e che l’Italia abbia adottato tutte le misure necessarie per prevenire la diffusione accidentale della specie. Inoltre, il nostro Paese non avrebbe a attuato in modo efficace il sistema di sorveglianza delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale e non ha dato seguito a vari rilievi espressi nella lettera di costituzione in mora. La Commissione ha pertanto deciso di emettere un parere motivato nei confronti dell’Italia che dispone ora di 2 mesi per rispondere e adottare le misure necessarie, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’UE.
Migrazione, affari interni e Unione della sicurezza
La Commissione ha deciso di avviare nei confronti dell’Italia una procedura di infrazione inviando una lettera di costituzione in mora per il non corretto recepimento di alcune disposizioni della Direttiva 2021/555 sulle armi da fuoco che stabilisce norme minime comuni in materia di acquisizione, detenzione e scambio commerciale di armi da fuoco per uso civile, ad esempio le armi da fuoco utilizzate per il tiro sportivo e la caccia. Le norme stabilite dalla Direttiva consentono l’uso e la circolazione legittimi di armi da fuoco, componenti essenziali e munizioni per uso civile all’interno dell’UE e al contempo mantiene standard elevati di sicurezza e protezione dagli atti criminali e dal traffico illecito di armi da fuoco. La Direttiva di esecuzione 2019/68 della Commissione UE stabilisce norme sulla marcatura delle armi da fuoco per migliorare la loro tracciabilità e agevolare il trasferimento sicuro delle armi da fuoco e dei loro componenti essenziali. Inoltre, la Direttiva di esecuzione 2019/69 stabilisce specifiche tecniche relative alle armi d’allarme o da segnalazione (che sparano soltanto cartucce a salve o sostanze irritanti) per evitare che siano illegalmente trasformate in armi da fuoco letali. La Commissione procede all’invio di una lettera di costituzione in mora all’Italia che dispongono ora di 2 mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione, trascorsi i quali, in assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere parere motivato.
Giustizia
La Commissione ha deciso di avviare una procedura di infrazione inviando all’Italia una lettera lettere per il non corretto recepimento della Direttiva 2016/343 sul rafforzamento della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali, una delle 6 Direttive adottate dall’UE per stabilire norme minime comuni, garantendo che i diritti di indagati e imputati a un equo processo nei procedimenti penali siano sufficientemente tutelati in tutta l’UE. La Commissione ritiene che alcune misure di recepimento nella legislazione nazionale notificate al nostro Paese non soddisfino le prescrizioni della Direttiva. In particolare, la Commissione ha constatato che l’Italia non ha recepito correttamente le disposizioni relative alle limitazioni all’uso di misure di coercizione fisica in pubblico, al diritto al silenzio e al diritto di non autoincriminarsi, ogniqualvolta le autorità inquirenti raccolgano informazioni sulla scena del reato o immediatamente dopo il reato, nonché quando l’indagato rilasci dichiarazioni spontanee. Inoltre, il nostro Paese non avrebbe recepito correttamente l’obbligo di informare la persona giudicata in contumacia del suo diritto a un nuovo processo, nonché dei mezzi di ricorso disponibili in caso di violazione dei diritti sanciti dalla Direttiva. La Commissione procede pertanto all’invio di una lettera di costituzione in mora al nostro Paese che dispone ora di 2 mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione, trascorsi i quali, in assenza di una risposta soddisfacente, quest’ultima potrà decidere di emettere un parere motivato.