Secondo un nuovo rapporto del WWF, presentato a Sharm el-Sheikh nel corso della COP27, le ricerche scientifiche più recenti confermano che la natura è il nostro alleato segreto nella lotta contro i cambiamenti climatici, poiché rallenta il riscaldamento globale e protegge l’umanità da impatti molto più gravi.
La natura sana è un alleato che aiuta a prevenire il collasso climatico e ci rende più resistenti al riscaldamento del Pianeta.
È la conclusione del Rapporto “Climate’s Secret Ally: Uncovering the story of nature in the IPCC Sixth Assessment Report” sche il WWF ha presentato a Sharm el-Sheikh dove è in corso la COP27 per esortarei leader a riconoscere il ruolo delle soluzioni basate sulla natura nelle decisioni finali della Conferenza sul Clima, creando al contempo lo slancio in vista del vertice sulla biodiversità (CBD-COP15) che si svolgerà in Canada (Montreal, 7-19 Dicembre 2022) e cogliendo l’imperdibile opportunità per l’umanità di ripristinare il suo rapporto interrotto con la natura.
Come evidenziato nel titolo, il Rapporto attinge dalle relazioni dei 3 Gruppi di lavoro dell’IPCC per il VI Rapporto di Valutazione (AR6), la cui sintesi è attesa per la fine dell’anno, per evidenziare le emergenze interconnesse dei cambiamenti climatici indotti dall’uomo e della perdita di biodiversità, che minacciano il benessere delle generazioni attuali e future e per sostenere una migliore integrazione della natura nella nostra risposta alla crisi climatica.
“La natura è un alleato del clima, ma i sistemi naturali vengono spinti oltre i propri limiti dall’incessante pressione dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento, dello sfruttamento eccessivo e della trasformazione degli ecosistemi – ha dichiarato Stephen Cornelius, Vice responsabile globale per Clima ed Energia del WWF– Non possiamo fermare i cambiamenti climatici se ci rifiutiamo di decarbonizzare rapidamente l’economia globale e lasciamo che la crisi della natura continui senza sosta. I governi alla COP27 dovrebbero integrare i legami tra clima, persone e natura, nonché accelerare i progressi e le ambizioni in materia di mitigazione e adattamento, e perdite e danni. Per limitare il riscaldamento a 1,5 °C, adattarci ai cambiamenti climatici e salvare vite e mezzi di sussistenza, dobbiamo salvaguardare e ripristinare la natura”.
I Rapporti dell’IPCC mostrano che i sistemi naturali della Terra svolgono un ruolo centrale nella regolazione del clima e nel proteggerci dalle peggiori conseguenze delle nostre azioni.
Il 54% delle emissioni di gas serra prodotte dall’uomo negli ultimi 10 anni è stato assorbito dagli ecosistemi: il 31% da piante, animali e terreni,mentre un ulteriore 23% è stato assorbito dagli oceani con un costo elevato per molti ecosistemi marini, dato che le loro acque diventano sempre più acide. Gli ecosistemi critici, come le zone umide, le mangrovie e le barriere coralline, aiutano a proteggerci dal peggioramento dei rischi di condizioni meteorologiche estreme e dall’innalzamento del livello del mare.
Ma questi sistemi naturali sono minacciati e hanno i propri limiti, e la continua distruzione della natura ha enormi conseguenze per tutti noi. La società, la cultura e l’economia dipendono fondamentalmente dalla natura: per la sicurezza alimentare e idrica, per la qualità dell’aria, per la protezione dalle malattie, per l’energia, Molte popolazioni indigene e comunità locali dipendono direttamente dagli ecosistemi per la loro sopravvivenza.
“La nostra capacità di ripristinare la salute degli ecosistemi e del pianeta è limitata dal riscaldamento globale – ha affermato Hans-Otto Pörtner, Copresidente Gruppo di lavoro II dell’IPCC – Beneficiare dei numerosi servizi che gli ecosistemi forniscono dipende dal successo della riduzione delle emissioni e dal mantenimento del riscaldamento globale a 1,5 °C o meno. È più che mai evidente che le attuali crisi del clima e della biodiversità dipendono l’una dall’altra e possono essere risolte solo insieme”.
È chiaro che, senza sfruttare la capacità della natura di immagazzinare carbonio e aiutare a regolare il clima, sarà impossibile raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi per limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali ed evitare i peggiori rischi dei cambiamenti climatici. E senza le protezioni che la natura sana fornisce dai rischi climatici, più persone saranno maggiormente a rischio.