Il Decreto “Sostegni bis” ha istituito un Fondo da 50 milioni di euro per il 2021 per contributi in favore di imprese, pubbliche amministrazionie istituti scolasticidi ogni ordine e grado, che provvedano, previa nomina del mobility manager, a predisporre, entro il 31 agosto 2021, un piano degli spostamenti casa-lavoro del proprio personale e degli spostamenti casa-scuola-casa del personale scolastico e degli alunni, ma è difficile che le scuole siano in grado di attingervi, vista la mancata valorizzazione di tale importante compito.
Con il Decreto Legge 25 maggio 2021 recante “Misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali” (il cosiddetto Decreto “Sostegni bis”), viene istituito presso il Ministero delle infrastrutture e la mobilita sostenibili un fondo con una dotazione di 50 milioni di euro per l’anno 2021, destinato all’erogazione di contributi in favore delle imprese, delle pubbliche amministrazioni e degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, che provvedano, previa nomina del mobility manager, a predisporre, entro il 31 agosto 2021, un piano degli spostamenti casa-lavoro del proprio personale e degli spostamenti casa-scuola-casa del personale scolastico e degli alunni.
Le risorse sono destinate al finanziamento di iniziative di mobilità sostenibile previste dai piani degli spostamenti casa – lavoro o dai piani degli spostamenti casa – scuola, tra cui sono incluse ad esempio quelle di car-pooling, di car-sharing, di bike-pooling e di bike-sharing e quelle piedibus.
Entro sessanta giorni il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) di concerto con quelli dell’Economia e delle Finanze (MEF) e della Transizione Ecologica (MiTE) concerto con i Ministri dell’Economia e delle Finanze, della transizione ecologica e dell’istruzione e previa intesa in sede di Conferenza unificata, stabilirà con apposito Decreto i criteri e le modalità per il riconoscimento dei contributi per il tramite degli enti locali nel cui territorio sono ubicati i soggetti beneficiari.
Sulla Gazzetta Ufficiale del 26 maggio 2021, inoltre, è stato pubblicato il Decreto, firmato dal Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani con il Ministro dei Trasporti e delle Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, che rende obbligatorio il “Mobility manager” per le città oltre i 50.000 abitanti e per le imprese oltre i 100 addetti, una misura che si pone la finalità di ridurre l’impatto ambientale derivante dal traffico veicolare privato nelle aree urbane e metropolitane negli spostamenti sistematici casa-lavoro (PSCL). Le imprese e le pubbliche amministrazioni che non sono obbligate possono comunque procedere facoltativamente all’adozione del PSCL del proprio personale dipendente.
Il PSCL definisce, altresì, i benefici conseguibili con l’attuazione delle misure in esso previste, valutando i vantaggi sia per i dipendenti coinvolti, in termini di tempi di spostamento, costi di trasporto e comfort di trasporto, sia per l’impresa o la pubblica amministrazione che lo adotta, in termini economici e di produttività, nonché per la collettività, in termini ambientali, sociali ed economici.
Secondo quanto previsto dal Decreto, entro il 24 agosto 2021 saranno adottate, con Decreto direttoriale, le “Linee guida per la redazione e l’implementazione dei piani degli spostamenti casa-lavoro (PSCL)”.
Ma quelle per gli spostamenti casa-scuola-casa di studenti e insegnanti ?
La Legge n. 221 del 28 dicembre 2015 (conosciuta come “Collegato ambientale” alla Legge di Stabilità 2014) aveva previsto che il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca adottasse specifiche linee guida per favorire “l’istituzione in tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, nell’ambito della loro autonomia amministrativa ed organizzativa, della figura del mobility manager scolastico, scelto su base volontaria e senza riduzione del carico didattico, in coerenza con il piano dell’offerta formativa, con l’ordinamento scolastico e tenuto conto dell’organizzazione didattica esistente [ con …] il compito di organizzare e coordinare gli spostamenti casa-scuola-casa del personale scolastico e degli alunni; mantenere i collegamenti con le strutture comunali e le aziende di trasporto; coordinarsi con gli altri istituti scolastici presenti nel medesimo comune; verificare soluzioni, con il supporto delle aziende che gestiscono i servizi di trasporto locale, su gomma e su ferro, per il miglioramento dei servizi e l’integrazione degli stessi; garantire l’intermodalità e l’interscambio; favorire l’utilizzo della bicicletta e di servizi di noleggio di veicoli elettrici o a basso impatto ambientale; segnalare all’ufficio scolastico regionale eventuali problemi legati al trasporto dei disabili…”.
Ma è rimasto per lo più sulla carta. Speriamo che questa volta si intervenga con maggiori indicazioni su chi debba ricoprire l’incarico di Mobility manager scolastico e quali competenze debba possedere, visto il delicato e importate compito che deve svolgere, come ha messo in evidenza la pandemia di Covid-19, evidenziando come più che le aule scolastiche, la fonte maggiore di diffusione del contagio sono risultati i mezzi di trasporto.