Inquinamenti e bonifiche

Inquinamento da plastica: analisi degli scenari per l’eliminazione

Un Rapporto dell’OCSE, pubblicato in occasione della terza sessione del Comitato negoziale intergovernativo sull’inquinamento della plastica (INC-3), delinea i prerequisiti necessari per frenare l’inquinamento della plastica, attraverso l’analisi di 4 possibili scenari che esaminano le implicazioni economiche e ambientali dei diversi livelli di policy e di tempistiche nell’azione.

In vista dei colloqui cruciali per mediare uno storico Trattato Globale sulla Plastica, l’OCSE definisce un piano per eliminare quasi completamente il nuovo inquinamento causato dalla plastica in tutto il mondo entro il 2040

In occasione del 3° ciclo di negoziati intergovernativi (Nairobi, 13-19 novembre) per un Accordo internazionale vincolante sull’inquinamento da plastica, l’OCSE ha pubblicato il RapportoTowards Eliminating Plastic Pollution by 2040: a Policy Scenario Analysis” che fornisce importanti risultati preliminari sui benefici di azioni profonde, nonché sui costi di un’azione ritardata o limitata e una tabella di marcia per governi e responsabili politici per affrontare l’intero ciclo di vita della plastica, ridurre la produzione e la domanda, aumentare la circolarità, chiudere le perdite e rafforzare i tassi di riciclaggio, entro il 2040.

Nonostante la crescente urgenza di ridurre l’inquinamento da plastica, le attuali politiche per arginare i flussi di plastica si sono rivelate insufficienti, tant’è che nel 2022 sono state disperse nell’ambiente a livello globale 21 milioni di tonnellate (Mt) di plastica.

L’inquinamento causato dalla plastica rappresenta una minaccia crescente per l’ambiente, con un impatto sugli habitat e sugli ecosistemi naturali, con conseguenze sulla crescita economica sostenibile e sul benessere umano – afferma nella Premessa al Rapporto la Direttrice della Divisione Ambiente dell’OCSE, Jo Tyndall – Mentre si svolgono i negoziati per un trattato internazionale giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica, sono necessarie ulteriori prove per orientare il processo decisionale. Quale livello di rigore politico dovrebbe essere impiegato lungo tutto il ciclo di vita della plastica per raggiungere l’obiettivo di porre fine all’inquinamento da plastica in modo economicamente vantaggioso? Quali sono i vantaggi e le complessità derivanti dall’obiettivo di porre fine all’inquinamento da plastica entro il 2040 e quali sono le implicazioni se l’azione viene ritardata? Questa nuova analisi fa luce sui benefici e sui costi di pacchetti politici alternativi con diversi livelli di coordinamento internazionale e rigore politico in tutto il mondo”.

Secondo il Rapporto, proseguire con attività “business-as-usual” sarebbe insostenibile e per affrontare le sfide attuali per ridurre l’inquinamento da plastica esamina 4 Scenari:
- un’Azione non coordinata di diversa rigidità politica con i Paesi che non trovano un Accordo per obiettivi legalmente vincolanti, che intensifica comunque l’azione sul ciclo di vita della plastica in modo indipendente e volontario, guidata da piani d’azione nazionali e obiettivi nazionali (o regionali);
- un Allineamento moderato, in cui i paesi concordano sulla necessità di interventi urgenti e coordinati sull’ inquinamento da plastica, ma divergono sulla scelta delle politiche necessarie, optando per un mix di politiche mirate sul miglioramento della raccolta differenziata e sul trattamento dei rifiuti;
- un approccio di Ambizione globale e coordinata che comporta un rafforzamento di un’azione politica lungo tutto il ciclo di vita della plastica, in linea con l’obiettivo del Trattato di porre fine alla diffusione di macroplastiche entro il 2040;
- uno scenario di un’Ambizione ritardata che modella lo stesso pacchetto di politiche dell’azione Ambizione Globale, ma su un arco di tempo più lungo, in linea con l’obiettivo del 2060 per l’eliminazione della perdita di macroplastiche. 

Il Rapporto evidenzia che solo nello scenario di Ambizione globale che individua un pacchetto di azioni che affrontano l’intero ciclo di vita della plastica si potrebbe quasi eliminare l’inquinamento da plastica entro il 2040, rimuovendo 115 milioni di tonnellate di rifiuti mal gestiti (oltre il 95% degli attuali rifiuti totali di plastica). Questo scenario presuppone maggiori investimenti, cooperazione internazionale e sostegno alle economie meno avanzate nella loro transizione verso un ambiente privo di inquinamento causato dalla plastica. I costi maggiori (in percentuale del PIL) di un’azione globale ambiziosa sono previsti per i Paesi in rapida crescita con sistemi di gestione meno avanzati. Il solo miglioramento dei sistemi di gestione dei rifiuti richiederebbe ulteriori 1.000 miliardi di dollari di investimenti in un periodo di 20 anni per tutti i Paesi non OCSE.

Secondo il rapporto, un’azione politica così ambiziosa costerebbe lo 0,5% del PIL globale nel 2040. Tuttavia, questi costi escludono i costi evitati derivanti dall’inazione e devono essere considerati nel contesto di risultati ambientali notevolmente migliorati.
Un approccio globale che includa misure sia a monte che a valle limiterebbe i costi della transizione – vi si legge – Un’azione ritardata potrebbe avere benefici economici a breve termine, ma avrebbe ripercussioni sociali e ambientali a lungo termine”.

Gli scenari più moderati analizzati mostrano che livelli più bassi di ambizione e di coordinamento internazionale consentirebbero alla plastica di continuare a disperdersi nell’ambiente, determinando un aumento del 50% della dispersione di macroplastiche entro il 2040, il che significa che circa 30 milioni di tonnellate di plastica si disperderebbero nell’ambiente, dei quali 9 milioni di tonnellate entrerebbero negli ambienti acquatici.

Confronto tra l’Ambizione globale al 2040 e l’Ambizione ritardata al 2060

Le Raccomandazioni proposte nel Rapporto.
1. Frenare la produzione e la domanda:
– adottare tasse e regolamenti mirati sulla plastica evitabile;
limitare la produzione e la domanda.

2. Progettare la circolarità:
– migliorare il processo di produzione della plastica attraverso criteri di eco-design;
– stabilire standard di prodotto che promuovano il riutilizzo.

3. Migliorare il riciclaggio:
– rafforzare il ciclo dei materiali migliorando la raccolta differenziata, lo smistamento e il riciclaggio dei rifiuti di plastica;
– implementare misure come la responsabilità estesa del produttore (EPR).

4. Chiudere le vie di dispersione: ridurre le perdite ambientali implementando metodi efficaci di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Per eliminare le perdite di plastica entro il 2040 – conclude il Rapporto preliminare, la cui edizione definitiva sarà pubblicata nel 1° semestre del 2024è necessario superare importanti barriere tecniche ed economiche, compresi i progressi nel riciclaggio e l’espansione dei mercati internazionali ben funzionanti per i rifiuti e la plastica secondaria”.

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