L’agenzia europea dell’ambiente (EEA) ha diffuso un’analisi dell’innalzamento del livello del mare, basata sulle osservazioni satellitari e dei mareografi, che evidenzia come il fenomeno abbia accelerato negli ultimi decenni sotto la spinta del forcing antropogenico, e che in uno scenario di emissioni molto alte (SSP5-8,5) alla fine del secolo l’aumento sarebbe compreso tra 0,63-1,02m (affidabilità del 66%), con notevoli differenze tra le varie regioni europee.
Dal 1900, il livello medio globale del mare è aumentato di circa 21 cm e a un ritmo accelerato, raggiungendo il livello più alto di sempre nel 2023, misurato dal sistema di monitoraggio satellitare, e potrebbe aumentare fino a 1 metro in uno scenario di emissioni molto elevate entro la fine del secolo, anche se ci sono differenze considerevoli nei tassi di variazione del livello del mare in Europa.
È quanto rivela il briefing “Global and European sea level rise” dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) che ha ricostruito il livello medio globale del mare (GMSL) basate sulle osservazioni del mareografo che mostrano un aumento di 21 cm dal 1900 al 2020 a una velocità media di 1,7 mm/anno, in accelerazione a 3,3 mm/anno nel periodo 1993-2018 e 3,7 mm/anno nel periodo 2006-2018, più del doppio rispetto al XX secolo.
Dal 1970, sottolinea l’EEA, il forcing antropogenico è stato la causa predominante di questo aumento accelerato del livello del mare sia a livello globale che nei mari regionali europei. L’aumento della temperatura dell’acqua oceanica è stato inizialmente il driver principale, tuttavia lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte glaciali dell’Antartide e della Groenlandia ha superato dal 2000 gli effetti dell’espansione termica.
I modelli climatici globali prevedono che l’aumento del GMSL durante il XXI secolo ovvero al 2100 (vale a dire entro il 2100, rispetto al periodo 1995-2014), sarà probabilmente compreso tra 0,28-0,55 m (livello di affidabilità del 66%) in uno scenario di emissioni molto basse (SSP1-1,9). Per uno scenario di emissioni intermedie (SSP2-4,5) tra 0,44-0,76m e 0,63-1,02m in uno scenario di emissioni molto alte (SSP5-8,5). Le simulazioni di modelli che includono la possibilità di un rapido scioglimento delle calotte polari (evento con bassa probabilità) è previsto un aumento del GMSL fino a circa 5 m entro il 2150 in uno scenario di emissioni molto alte (SSP5-8,5).

Il comportamento futuro delle calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartide, osserva l’Agenzia, è ancora piuttosto incerto, in particolare in scenari di emissioni più elevate. Studi che prendono in considerazione processi che possono portare a una disintegrazione più rapida della calotta glaciale antartica, tra cui un potenziale collasso dei settori marini, hanno stimato un aumento del GMSL fino a 2,3m entro il 2100 e fino a 5,4m entro il 2150.
La considerazione di tali scenari di fascia alta è importante per la gestione del rischio costiero a lungo termine, in particolare nelle zone costiere densamente popolate. Ogni ritardo di 5 anni nel raggiungimento del picco delle emissioni globali di gas serra aumentano le proiezioni di innalzamento medio del livello del mare per il 2300 di 0,2m e le proiezioni di innalzamento estremo del livello del mare (95° percentile) fino a 1m.
Tramite lo strumento di proiezioni del livello del mare messo a punto dalla NASA è possibile visualizzare e scaricare i dati con le proiezioni del livello del mare, secondo gli scenari del Sesto Rapporto di Valutazione (AR6) dell’IPCC.

La maggior parte delle regioni costiere europee sta sperimentando aumenti sia del livello assoluto del mare (misurato dai satelliti) sia del livello relativo del mare (misurato dai mareografi), quest’ultimo più rilevante per la protezione costiera. Ci sono differenze considerevoli nei tassi di variazione del livello del mare in tutta Europa. In particolare, i livelli del mare rispetto alla terraferma lungo la costa settentrionale del Mar Baltico e, in misura minore, la costa settentrionale della Norvegia stanno diminuendo, per effetto dell’innalzamento della terraferma, causato dal rimbalzo post-glaciale dall’ultima era glaciale.
In futuro, si prevede che il cambiamento relativo del livello del mare lungo la maggior parte della costa europea sarà ragionevolmente simile alla media globale. Le principali eccezioni sono il Mar Baltico settentrionale e le coste settentrionali della Norvegia, che stanno subendo un notevole innalzamento del territorio come conseguenza del rimbalzo post-glaciale e dei cambiamenti nel campo gravitazionale della calotta glaciale della Groenlandia. Di conseguenza, il livello del mare rispetto alla terra in queste regioni continuerà a salire più lentamente che altrove o potrebbe persino diminuire.
Ulteriori informazioni sui cambiamenti passati e previsti dell’innalzamento del livello del mare in Europa sono disponibili su European Climate Data Explorer, mentre una pagina dedicata al quadro politico delle aree costiere dell’UE è disponibile su Climate-ADAPT.