Economia e finanza Società

Piano industriale del Green Deal: per un’UE a zero emissioni

La Commissione UE con una Comunicazione ha presentato il Piano industriale per aumentare la competitività dell’Unione nelle tecnologie pulite, promuovendo una serie di misure per aumentare gli investimenti industriali verdi, le competenze e le catene di approvvigionamento di materie prime critiche, a sostegno dell’obiettivo climatico di un’Europa a zero emissioni entro il 2050.

Migliorare la competitività dell’industria europea a zero emissioni e sostenere la rapida transizione verso la neutralità climatica

Sono gli obiettivi del Piano industriale del Green Deal europeo presentato il 1° febbraio 2023 dalla Commissione UE con la ComunicazioneA Green Deal Industrial Plan for the Net-Zero Age”  che, rispondendo all’invito rivolto dal Consiglio europeo alla Commissione di presentare proposte entro la fine di gennaio 2023 per mobilitare tutti gli strumenti nazionali e dell’UE pertinenti e migliorare le condizioni quadro per gli investimenti, al fine di garantire la resilienza e la competitività dell’UE, mira a fornire un ambiente più favorevole per il potenziamento della capacità produttiva dell’UE per le tecnologie e i prodotti net-zero necessari per raggiungere l’obiettivo di un’Europa climaticamente neutra al 2050.

“Abbiamo un’opportunità unica generazionale di indicare la strada con velocità, ambizione e determinazione per garantire la leadership industriale dell’UE nel settore in rapida crescita delle tecnologie net-zero – ha dichiarato la Presidente, Ursula von der Leyen che aveva già annunciato il Piano al World Economic Forum (Davos, 16-20 gennaio 2023) – L’Europa è determinata a guidare la rivoluzione delle tecnologie pulite. Per le nostre aziende e i nostri cittadini significa trasformare le competenze in posti di lavoro di qualità e l’innovazione in produzione di massa, grazie a un quadro normativo più semplice e veloce. Un migliore accesso ai finanziamenti consentirà alle nostre principali industrie di tecnologie pulite di crescere rapidamente”.

Il Piano Industriale del Green Deal si basa su 4 pilastri.
Ambiente normativo prevedibile, coerente e semplificato, che supporti il ​​rapido dispiegamento di capacità produttive net-zero;
Accesso più rapido a finanziamenti sufficienti, stimolando gli investimenti ed evitando la frammentazione del mercato unico;
Competenze, garantendo che la forza lavoro europea sia qualificata nelle tecnologie richieste dalla transizione verde
Commercio aperto per catene di approvvigionamento resilienti, basato sulla cooperazione con i partner dell’UE per garantire forniture diversificate e affidabili e una concorrenza internazionale leale.

Un ambiente normativo prevedibile e semplificato
La Commissione proporrà una legge sull’industria net-zero per identificare gli obiettivi per la capacità industriale net-zero e fornire un quadro normativo adatto alla sua rapida attuazione, garantendo autorizzazioni semplificate e rapide, promuovendo progetti strategici europei e sviluppando norme a sostegno dello sviluppo delle tecnologie in tutto il mercato unico.
Il quadro sarà integrato dalla legge sulle materie prime critiche, per garantire un accesso sufficiente a tali materiali, come le terre rare che sono vitali per la produzione di tecnologie chiave, e dalla riforma dell’assetto del mercato dell’elettricità, per fare in modo che i consumatori beneficino dei minori costi di energie rinnovabili.

Accesso più rapido ai finanziamenti
Il secondo pilastro del piano accelererà gli investimenti e i finanziamenti per la produzione di tecnologie pulite in Europa. Il finanziamento pubblico, unitamente a ulteriori progressi nell’UE dei mercati dei capitali, può sbloccare le enormi risorse di finanziamento privato necessarie per la transizione verde. Nell’ambito della politica di concorrenza, la Commissione mira a garantire condizioni di parità all’interno del mercato unico, facilitando nel contempo agli Stati membri la concessione degli aiuti necessari per accelerare la transizione verde. A tal fine, per accelerare e semplificare la concessione degli aiuti, la Commissione consulterà gli Stati membri su una proposta di modifica del Quadro temporaneo degli aiuti di Stato in caso di crisi e rivedrà il Regolamento (UE) 651/2014 di esenzione per categoria alla luce del Green Deal, per aumentare le soglie di notifica per il sostegno agli investimenti green. Tra l’altro, ciò contribuirà a razionalizzare e semplificare ulteriormente l’approvazione dei progetti relativi agli IPCEI.

La Commissione faciliterà inoltre l’uso dei fondi dell’UE esistenti per finanziare l’innovazione, la produzione e la diffusione di tecnologie pulite. La Commissione sta inoltre esplorando strade per ottenere maggiori finanziamenti comuni a livello dell’UE per sostenere gli investimenti nella produzione di tecnologie net-zero, sulla base di una valutazione in corso delle esigenze di investimento. La Commissione collaborerà con gli Stati membri a breve termine, con particolare attenzione a REPowerEU, InvestEUe Fondo per l’innovazione, su una soluzione ponte per fornire un sostegno rapido e mirato. Per il medio termine, la Commissione intende dare una risposta strutturale alle esigenze di investimento, proponendo un Fondo di sovranità europeo nell’ambito della revisione del quadro finanziario pluriennale prima dell’estate 2023.

Per aiutare gli Stati membri ad accedere ai fondi REPowerEU, la Commissione ha contestualmente adottato nuovi orientamenti sui Piani per la ripresa e la resilienza (PNRR) che illustrano il processo di modifica dei piani esistenti e le modalità per la preparazione dei capitoli REPowerEU.

Potenziare le competenze
Poiché tra il 35% e il 40% di tutti i posti di lavoro potrebbe essere interessato dalla transizione verde, lo sviluppo delle competenze necessarie per lavori di qualità ben retribuiti sarà una priorità nell’ambito dell’Anno europeo delle competenze, sul quale aspetto si concentrerà il terzo pilastro .

Per sviluppare le competenze per una transizione verde incentrata sulle persone, la Commissione proporrà di istituire Accademie industriali Net-Zero per avviare programmi di miglioramento delle competenze e riqualificazione nelle industrie strategiche. Esaminerà, inoltre, come combinare un approccio Skills-first“, che riconosca le competenze effettive, con gli approcci esistenti basati sulle qualifiche e come facilitare l’accesso dei cittadini di Paesi terzi ai mercati del lavoro dell’UE nei settori prioritari, nonché misure per promuovere e allineare i finanziamenti pubblici e privati ​​per lo sviluppo delle competenze.

Commercio aperto per filiere resilienti
Il quarto pilastro riguarderà la cooperazione globale e il funzionamento del commercio per la transizione verde, secondo i principi della concorrenza leale e del commercio aperto, sulla base degli impegni con i partner dell’UE e del dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO). A tal fine, la Commissione continuerà a sviluppare la rete dell’UE di accordi di libero scambio e altre forme di cooperazione con i partner per sostenere la transizione verde. Esplorerà, inoltre, la creazione di un Critical Raw Materials Club, per contrastare il monopolio della Cina, riunendo i “consumatori” di materie prime fondamentali per la rivoluzione verde e i paesi ricchi di tali risorse per garantire la sicurezza globale dell’approvvigionamento attraverso una base industriale competitiva e diversificata, e di partenariati industriali Clean Tech/Net-Zero.

Infine, la Commissione proteggerà il mercato unico dal commercio sleale nel settore delle tecnologie pulite e utilizzerà i suoi strumenti per garantire che le sovvenzioni estere non distorcano la concorrenza nel mercato unico, anche nel settore delle tecnologie pulite.

In riferimento all’Inflation Reduction Act (IRA), la Legge approvata lo scorso agosto dal Congresso statunitense per un Piano decennale che oltre a frenare l’inflazione, prevede tra l’altro massicci investimenti  e sussidi per le tecnologie verdi,  nel suo discorso di presentazione del Piano industriale per il Green Deal europeo, la von der Leyen ha affermato: “Permettetemi di essere molto chiara al riguardo: accogliamo con favore questo, è una buona notizia. Da tempo sosteniamo che la lotta al cambiamento climatico sia un dovere. Un must per il nostro pianeta; un must per la nostra prosperità economica; e un must per la nostra indipendenza strategica. Siamo concorrenziali e c’è bisogno di concorrenza. Quello su cui ci concentriamo è che ci siano condizioni di parità nella concorrenza globale, nonché condizioni di parità all’interno del mercato unico. Questo è così importante per noi”.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.