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Giornata Internazionale per la Biodiversità: 22 maggio 2019

Il tema scelto quest’anno per la celebrazione della Giornata “La nostra biodiversità, il nostro cibo, la nostra salute” vuole sottolineare come i sistemi alimentari e il nostro benessere dipendano dalla biodiversità e dagli ecosistemi sani.

Le Nazioni Unite hanno proclamato il 22 maggioGiornata internazionale per la diversità biologica” (IDB) per commemorare il giorno dell’adozione del testo della Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD) avvenuta al termine della Conferenza di Nairobi nel 1992.

Il tema scelto per quest’anno è “La nostra biodiversità, il nostro cibo, la nostra salute” con l’intento di far aumentare la consapevolezza della dipendenza dei nostri sistemi alimentari, del nostro cibo e della nostra salute dalla biodiversità e dagli ecosistemi sani.

Quantunque oggi si abbia una maggiore varietà di cibi rispetto al passato, la dieta globale nel suo complesso, ovvero quel che le persone effettivamente mangiano, sta diventando sempre più omogenea, con conseguenti rischi sia per la conservazione della biodiversità che per la tutela della salute umana.

Il Rapporto della Commissione CGRFA-FAO “Stato della biodiversità mondiale per l’alimentazione e l’agricoltura” ha denunciato una riduzione della diversità delle coltivazioni, il maggiore numero di razze di animali a rischio d’estinzione e l’aumento della percentuale di stock ittici sovra-sfruttati.
Delle circa 6.000 specie di piante coltivate per il cibo, meno di 200 contribuiscono in modo sostanziale alla produzione alimentare globale e solo nove rappresentano il 66% della produzione totale.
La produzione mondiale di bestiame si basa su circa 40 specie animali, con solo un piccolo gruppo che fornisce la stragrande maggioranza di carne, latte e uova. Delle 7.745 razze di bestiame locali (a livello di Paese) segnalate, il 26% è a rischio d‘estinzione.
Quasi un terzo degli stock ittici è sovra-sfruttato e più della metà ha raggiunto il limite sostenibile.
La Commissione ha sottolineato, inoltre, che sono gravemente minacciate molte specie associate alla biodiversità, tra cui gli insetti.

La Conferenza delle Parti della Convenzione di Aichi del 2010 ha approvato il Piano Strategico Globale per la tutela della biodiversità per il periodo 2011-2020, che prevede il conseguimento di obiettivi al 2020 fondamentale per CBD. Purtroppo, alla recente Sessione plenaria dell’IPBES (Piattaforma Intergovernativa sulla Biodiversità e sui Servizi Ecosistemici), considerata una sorta di IPCC dedicata alla Biodiversità, il Sommario per decisori politici della prima Valutazione globale sulo stato della biodiversità, ha confermato che circa 1 milione di specie animali e vegetali sono minacciate di estinzione, molte altre lo saranno nei prossimi decenni, ad un ritmo che non si è mai verificato prima nella storia dell’umanità.

Il tema prescelto vuole celebrare anche la diversità fornita dai nostri sistemi naturali per l’esistenza umana e il benessere sulla Terra, contribuendo nel contempo al conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU al 2030 (fame zero; acqua pulita per tutti; ripristino degli ecosisistemi naturali) e di quelli dell’Accordo di Parigi (mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici; limitare il riscaldamento al di sotto dei +2 °C).

La biodiversità non è un lusso, ma una condizione imprescindibile per il nostro benessere – ha affermato Cristiana Paşca Palmer, Segretario esecutivo della CBD Convenzione sulla diversità biologica – È il fondamento alla base dei sistemi alimentari e della nostra salute. Non possiamo permetterci di trascurare la nostra dipendenza dalla natura e dare per scontata l’abbondanza dei suoi frutti”.

 

 

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